New translations: committers-guide, euro, explaining-bsd and multi-os.

PR:		docs/42926
Submitted by:	Alex Dupre <sysadmin@alexdupre.com>
This commit is contained in:
Marc Fonvieille 2002-09-22 10:47:32 +00:00
parent ae21ca12d7
commit 68f259f776
Notes: svn2git 2020-12-08 03:00:23 +00:00
svn path=/head/; revision=14348
10 changed files with 3323 additions and 3 deletions
it_IT.ISO8859-15/articles

View file

@ -1,10 +1,13 @@
# $FreeBSD$
SUBDIR =
SUBDIR+= committers-guide
SUBDIR+= euro
SUBDIR+= explaining-bsd
SUBDIR+= filtering-bridges
SUBDIR+= multi-os
SUBDIR+= new-users
# ROOT_SYMLINKS+= new-users
DOC_PREFIX?= ${.CURDIR}/../..
.include "${DOC_PREFIX}/share/mk/doc.project.mk"

View file

@ -1,4 +1,4 @@
#
#
# $FreeBSD$
#

View file

@ -0,0 +1,29 @@
#
# $FreeBSD$
#
# Crea la Nuova Guida per i Committer di FreeBSD
#
MAINTAINER=sysadmin@alexdupre.com
DOC?= article
FORMATS?= html
INSTALL_COMPRESSED?= gz
INSTALL_ONLY_COMPRESSED?=
JADEFLAGS+= -V %generate-article-toc%
#
# SRCS lista i singoli files SGML che compongono il documento. Modifiche
# a qualunque di questi files obbligano la ricreazione
#
# Contenuto SGML
SRCS= article.sgml
DOC_PREFIX?= ${.CURDIR}/../../..
.include "${DOC_PREFIX}/share/mk/doc.project.mk"

File diff suppressed because it is too large Load diff

View file

@ -0,0 +1,14 @@
# $FreeBSD$
DOC?= article
FORMATS?= html
INSTALL_COMPRESSED?=gz
INSTALL_ONLY_COMPRESSED?=
SRCS= article.sgml
DOC_PREFIX?= ${.CURDIR}/../../..
.include "${DOC_PREFIX}/share/mk/doc.project.mk"

View file

@ -0,0 +1,383 @@
<!--
The FreeBSD Italian Documentation Project
$FreeBSD$
Original revision: 1.3
-->
<!DOCTYPE article PUBLIC "-//FreeBSD//DTD DocBook V4.1-Based Extension//EN" [
<!ENTITY % man PUBLIC "-//FreeBSD//ENTITIES DocBook Manual Page Entities//EN">
%man;
<!ENTITY % translators PUBLIC "-//FreeBSD//ENTITIES DocBook Translator Entities//IT">
%translators;
]>
<article lang="it">
<articleinfo>
<title>Il simbolo dell'Euro su <systemitem
class="osname">FreeBSD</systemitem></title>
<authorgroup>
<author>
<firstname>Aaron</firstname>
<surname>Kaplan</surname>
<affiliation>
<address><email>aaron@lo-res.org</email></address>
</affiliation>
</author>
</authorgroup>
<copyright>
<year>2002</year>
<holder>The FreeBSD Italian Documentation Project</holder>
</copyright>
<pubdate role="rcs">$FreeBSD$</pubdate>
<abstract>
<para>Questo documento cercher&agrave; di aiutarvi ad usare il nuovo
simbolo dell'<keycap>Euro</keycap> presente sulla vostra nuova tastiera
comprata all'inizio del 2002 per l'avvento della nuova valuta comune.
Inizieremo dalle parti pi&ugrave; importanti come essere in grado di
visualizzare correttamente il simbolo in console. Le sezioni successive
tratteranno la configurazione di specifici programmi come
<application>X11</application>.</para>
<para>Molti utili suggerimenti sono stati forniti da Oliver Fromm,
Tom Rhodes e innumerevoli altri.
Grazie! Senza di voi non sarebbe stato possibile realizzare questo
articolo!</para>
<para>Traduzione a cura di &a.it.dema;.</para>
</abstract>
</articleinfo>
<sect1>
<title>L'Euro in 5 minuti</title>
<para>Se avete gi&agrave; familiarit&agrave; con la
<ulink url="../../books/handbook/l10n.html">localizzazione</ulink> come
descritta nel Manuale di <systemitem class="osname">FreeBSD</systemitem>
potreste essere interessanti solamente alle seguenti informazioni che
vi consentiranno di iniziare velocemente ad usare l'Euro:</para>
<variablelist>
<varlistentry>
<term>ISO8859-15</term>
<listitem>
<para>Questa &egrave; una versione leggermente modificata della
pi&ugrave; comune mappa caratteri ISO8859-1.
Include il simbolo dell'Euro. Usata per le variabili d'ambiente
<envar>LANG</envar> e <envar>LC_CTYPE</envar>.</para>
</listitem>
</varlistentry>
<varlistentry>
<term><filename>iso15-8x16.fnt</filename></term>
<listitem>
<para>Il font per la console da usare con &man.vidcontrol.1;</para>
</listitem>
</varlistentry>
<varlistentry>
<term><filename>/usr/share/syscons/keymaps/*.iso.kbd</filename></term>
<listitem>
<para>Mappe di tastiera per le diverse lingue. Impostate la vostra
variabile <literal>keymap</literal> in <filename>rc.conf</filename>
ad una di queste mappe.</para>
</listitem>
</varlistentry>
<varlistentry>
<term><envar>LC_CTYPE</envar></term>
<listitem>
<para>Usata per impostare il corretto tipo di caratteri nelle vostre
impostazioni locali.</para>
</listitem>
</varlistentry>
<varlistentry>
<term><literal>XkbLayout
"<replaceable>lingua</replaceable>(euro)"</literal></term>
<listitem>
<para>Opzione di configurazione di XFree86.</para>
</listitem>
</varlistentry>
<varlistentry>
<term><filename>/usr/X11R6/lib/X11/fonts/*/fonts.alias</filename></term>
<listitem>
<para>Assicuratevi di modificare i nomi dei vostri file dei font di
X11 a <literal>-*-..-*-iso8859-15</literal></para>
</listitem>
</varlistentry>
</variablelist>
</sect1>
<sect1>
<title>Nota generale</title>
<para>Nelle sezioni seguenti ci riferiremo spesso a
<emphasis>ISO8859-15</emphasis>.
Questa &egrave; la notazione standard a partire da
<systemitem class="osname">FreeBSD</systemitem> 4.5.
Nelle versioni pi&ugrave; vecchie la notazione standard era invece
<emphasis>ISO_8859-15</emphasis> oppure
<emphasis>DIS_8859-15</emphasis>.</para>
<para>Se state usando una versione di
<systemitem class="osname">FreeBSD</systemitem> pi&ugrave; vecchia,
assicuratevi di guardare in
<filename>/usr/share/locale/</filename> per scoprire quale notazione
&egrave; in uso nel vostro sistema.</para>
</sect1>
<sect1>
<title>La console</title>
<sect2>
<title>Configurare il font della console</title>
<para>In base alla risoluzione e dimensione della vostra console
dovrete mettere una delle seguenti linee in
<filename>rc.conf</filename>:</para>
<programlisting>font8x16="iso15-8x16.fnt" # da /usr/share/syscons/fonts/*
font8x14="iso15-8x14.fnt"
font8x8="iso15-8x8.fnt"</programlisting>
<para>Questo imposter&agrave; effettivamente il font ISO8859-15 conosciuto
anche come Latin-9. ISO8859-15 &egrave; una variazione di ISO8859-1.
Potete notare la differenza tra i due esaminando il simbolo dell'Euro:
il suo valore decimale &egrave; 164. Nell'ISO8859-1 noterete un
cerchietto con quattro piccoli segnetti agli angoli. Questo &egrave;
spesso chiamato come "simbolo universale di valuta". Nell'ISO8859-15,
invece del cerchietto, avrete il simbolo dell'Euro. Per il resto i
font sono pi&ugrave; o meno identici.</para>
<warning>
<para>Al momento della stesura di questo articolo l'unico font
utilizzabile sembra essere l'<literal>iso15-8x16.fnt</literal>.
Gli altri sembrano avere l'aspetto dello ISO8859-1 sebbene il nome
suggerisca altrimenti.</para>
</warning>
<note>
<para>Impostando questo font alcune applicazioni da console avranno
un aspetto "rovinato". Questo &egrave; dovuto al fatto che esse si
aspettano di trovare un diverso set di font/caratteri come per esempio
l'ANSI 850. Un tipico esempio &egrave;
<application>/stand/sysintall</application>.
Comunque questo non dovrebbe essere un problema nella maggior parte
dei casi.</para>
</note>
<para>Il vostro prossimo passo dovrebbe essere o riavviare il vostro
sistema affinch&eacute; i cambiamenti abbiano effetto oppure
(manualmente) effettuare le modifiche nello stesso modo in cui
avverrebbero all'avvio:</para>
<screen>&prompt.user; <userinput>vidcontrol -f <replaceable>iso15-8x16.fnt</replaceable></userinput></screen>
<para>Per controllare se il font &egrave; stato impostato eseguite il
seguente piccolo script
<command><anchor id="awk-test">awk</command>:</para>
<programlisting>#!/usr/bin/awk -f
BEGIN {
for(i=160;i<180;i++)
printf"%3d %c\n",i,i
}</programlisting>
<para>Il risultato dovrebbe mostrare il simbolo dell'Euro nella
posizione 164.</para>
</sect2>
<sect2>
<title>Configurare la vostra tastiera per l'Euro</title>
<para>La maggior parte delle mappe di tastiera dovrebbe essere gi&agrave;
correttamente impostata. Per esempio, se avete una tastiera
italiana e vi funzionano le lettere accentate, potete tranquillamente
saltare questa sezione visto che la tastiera mappa correttamente la
combinazioni di caratteri, qualunque essa sia,
(ad esempio: <keycombo action=simul>
<keycap>Alt Gr</keycap>
<keycap>e</keycap>
</keycombo>) al valore decimale 164.
Se avete problemi la cosa migliore &egrave; controllare i file in
<filename>/usr/share/syscons/keymaps/*.kbd</filename>.
Il formato dei file delle mappe di tastiera &egrave; descritto in
&man.keyboard.4;. &man.kbdcontrol.1; pu&ograve; essere usato per
caricare una mappa personalizzata.</para>
<para>Una volta che &egrave; stata trovata la corretta mappa di tastiera,
dovete aggiungerla a <filename>/etc/rc.conf</filename> con la
linea:</para>
<programlisting>keymap="<replaceable>it.iso</replaceable>" # o un'altra mappa</programlisting>
<para>Come spiegato in precedenza, questo passo probabilmente lo avete
gi&agrave; fatto al momento dell'installazione (con
<application>sysinstall</application>).
In caso contrario, riavviate oppure caricate la nuova mappa con
&man.kbdcontrol.1;.</para>
<para>Per verificare la nuova mappatura della tastiera, passate ad una
nuova console e al prompt di login, <emphasis>invece di
loggarvi</emphasis>, provate a premere il tasto <keycap>Euro</keycap>.
Se non funziona assicuratevi di aver correttamente impostato la
giusta mappa di tastiera oppure inviate una segnalazione di bug
con &man.send-pr.1;.</para>
<note>
<para>Al momento il tasto Euro non funziona ancora in
<application>bash </application> o
<application>tcsh</application>.</para>
</note>
</sect2>
<sect2>
<title>Correggere le variabili d'ambiente</title>
<para>Le shell (bash, tcsh) si basano sulla libreria &man.readline.3;
la quale a sua volta utilizza la variabile d'ambiente
<envar>LC_CTYPE</envar>. <envar>LC_CTYPE</envar> deve essere impostata
prima che la shell sia completamente operativa.
Fortunatamente &egrave; sufficiente aggiungere la linea:</para>
<programlisting>export LC_CTYPE=<replaceable>it_IT</replaceable>.ISO8859-15</programlisting>
<para>al vostro file <filename>.bash_profile</filename> (bash),
oppure:</para>
<programlisting>setenv LC_CTYPE <replaceable>it_IT</replaceable>.ISO8859-15</programlisting>
<para>al vostro file <filename>.login</filename> (tcsh). Naturalmente,
<replaceable>it_IT</replaceable> deve essere sostituito con la
vostra lingua. Poi, sloggatevi e riloggatevi nuovamente, e verificate
che il tasto Euro funzioni.
Gi&agrave; cos&igrave; la maggior parte delle applicazioni console
dovrebbe funzionare correttamente col tasto Euro.
Ulteriori configurazioni per programmi speciali come
<application>pine</application> potrebbero essere comunque
necessarie.</para>
<note>
<para>Un'alternativa alla modifica di <filename>.login</filename> e
<filename>.bash_profile</filename> &egrave; quella di impostare le
variabili d'ambiente tramite &man.login.conf.5;. Questo approccio
ha il vantaggio di assegnare classi di login a determinati utenti
(esempio, utenti Francesi, utenti Tedeschi, ecc.)
<emphasis>in un solo posto</emphasis>.</para>
</note>
</sect2>
</sect1>
<sect1>
<title>Modificare X11</title>
<para>Modificate <filename>/etc/XF86Config</filename> secondo le
seguenti istruzioni:</para>
<programlisting>Option "XkbLayout" "<replaceable>it</replaceable>(euro)"</programlisting>
<para>Come sempre, rimpiazzate <replaceable>it</replaceable> con la
vostra lingua. Cos&igrave; facendo la tastiera dovrebbe essere
configurata correttamente. Come in console, deve essere scelto il font
adatto. Per le applicazioni <application>KDE</application> andate in
<application>KDE control center</application> -&gt;
Personalization -&gt; Country &amp; Language -&gt; Charset e
cambiatelo in <literal>ISO8859-15</literal>.
Simili modifiche si devono effettuare per
<application>kmail</application> e altre applicazioni.</para>
<para>Un'altra buona idea &egrave; modificare i vostri file
<filename>fonts.alias</filename>.
In particolar modo il font <literal>fixed</literal> dovrebbe essere
modificato per usare la giusta mappa caratteri. Il file
<filename>/usr/X11R6/lib/X11/fonts/misc/fonts.alias</filename>
dell'autore &egrave; mostrato come esempio:</para>
<programlisting>! $Xorg: fonts.alias,v 1.3 2000/08/21 16:42:31 coskrey Exp $
fixed -misc-fixed-medium-r-semicondensed--13-120-75-75-c-60-iso8859-15
variable -*-helvetica-bold-r-normal-*-*-120-*-*-*-*-iso8859-15
(...)</programlisting>
<para>Come in console, applicazioni speciali hanno ancora i font
ISO8859-1 configurati nei loro rispettivi database xrdb.
Un esempio importante &egrave; <application>xterm</application>.
Come regola generale &egrave; sufficiente cambiare il corrispondente file
di configurazione in
<filename>/usr/X11R6/lib/X11/app-defaults</filename>
e aggiungere il font corretto. Ecco come fare per
<application>xterm</application>.</para>
<screen>&prompt.root; cd /usr/X11R6/lib/X11/app-defaults/
&prompt.root; vi XTerm</screen>
<para>Aggiungete la seguente linea all'inizio del file:</para>
<programlisting>*font: -misc-fixed-medium-r-normal-*-*-120-*-*-c-*-iso8859-15</programlisting>
<para>Infine, fate ripartire X e assicuratevi che i font siano
visualizzati correttamente eseguendo il precedente
<link linkend="awk-test">script awk</link>.
Tutte le principali applicazioni dovrebbero rispettare la mappatura di
tastiera e l'impostazione del font.</para>
</sect1>
<sect1>
<title>Problemi non ancora risolti</title>
<para>Naturalmente, l'autore gradirebbe ricevere i vostri commenti.
Inoltre, fatemi almeno sapere se avete soluzioni per questi problemi
irrisolti.</para>
<itemizedlist>
<listitem>
<para>Descrivere metodi alternativi per configurare XFree86:
<filename role="package">x11/xkeycaps</filename></para>
</listitem>
<listitem>
<para>Impostazioni in <application>GNOME</application></para>
</listitem>
<listitem>
<para>Impostazioni in <application>XFCE</application></para>
</listitem>
<listitem>
<para>Impostazioni per <application>(X)Emacs</application></para>
</listitem>
<listitem>
<para>Descrivere l'UTF-8</para>
</listitem>
<listitem>
<para>Descrivere <application>libiconv</application> come un buon
sistema per convertire applicazioni da ISO8859-15 a UTF-{8,16}</para>
</listitem>
</itemizedlist>
</sect1>
</article>
<!--
Local Variables:
mode: sgml
sgml-indent-data: t
sgml-omittag: nil
sgml-always-quote-attributes: t
End:
-->

View file

@ -0,0 +1,14 @@
# $FreeBSD$
DOC?= article
FORMATS?= html
INSTALL_COMPRESSED?=gz
INSTALL_ONLY_COMPRESSED?=
SRCS= article.sgml
DOC_PREFIX?= ${.CURDIR}/../../..
.include "${DOC_PREFIX}/share/mk/doc.project.mk"

View file

@ -0,0 +1,593 @@
<!--
The FreeBSD Italian Documentation Project
$FreeBSD$
Original revision: 1.6
-->
<!DOCTYPE article PUBLIC "-//FreeBSD//DTD DocBook V4.1-Based Extension//EN" [
<!ENTITY % man PUBLIC "-//FreeBSD//ENTITIES DocBook Manual Page Entities//EN">
%man;
<!ENTITY % translators PUBLIC "-//FreeBSD//ENTITIES DocBook Translator Entities//IT">
%translators;
]>
<article lang="it">
<articleinfo>
<title>Panoramica su BSD</title>
<author>
<firstname>Greg</firstname>
<surname>Lehey</surname>
<affiliation>
<address><email>grog@FreeBSD.org</email></address>
</affiliation>
</author>
<abstract>
<para>Nel mondo open source, la parola <quote>Linux</quote> &egrave; quasi
sinonimo di <quote>Sistema Operativo</quote>, ma non si tratta del solo
sistema operativo <trademark>UNIX</trademark> open source. Secondo
l'<ulink url="http://www.leb.net/hzo/ioscount/data/r.9904.txt">Internet
Operating System Counter</ulink>, ad Aprile del 1999 il 31.3% delle
macchine connesse in rete ha in esecuzione Linux.
Il 14.6% fa girare BSD UNIX.
Alcuni dei pi&ugrave; grandi operatori del web, come <ulink
url="http://www.yahoo.com/">Yahoo!</ulink>, usano BSD. Il server
FTP pi&ugrave; affollato del mondo, <ulink
url="ftp://ftp.cdrom.com/">ftp.cdrom.com</ulink>, usa BSD per
trasferire 1.4 TB di dati al giorno. Chiaramente questo non &egrave;
un mercato di nicchia: BSD &egrave; un segreto ben mantenuto.</para>
<para>Dunque, qual &egrave; il segreto? Perch&eacute; BSD non &egrave;
conosciuto meglio? Questo documento risponde a questa e ad altre
domande.</para>
<para>In questo documento, le differenze tra BSD e Linux verranno
evidenziate <emphasis>cos&igrave;</emphasis>.</para>
<para>Traduzione a cura di &a.it.surrender;.</para>
</abstract>
</articleinfo>
<sect1>
<title>Cos'&egrave; BSD?</title>
<para>BSD sta per <quote>Berkeley Software Distribution</quote>. &Egrave;
il nome delle distribuzioni di codice sorgente dell'Universit&agrave;
della California, Berkeley, che erano originariamente estensioni al
sistema operativo UNIX del settore Ricerca della AT&amp;T.
Molti progetti open source di sistemi operativi sono basati
su una versione di questo codice sorgente noto come
4.4BSD-Lite. Inoltre, essi comprendono un gran numero di
pacchetti provenienti da altri progetti Open Source, incluso, in
particolare, il progetto GNU. L'intero sistema operativo
comprende:</para>
<itemizedlist>
<listitem>
<para>Il kernel BSD, che gestisce lo scheduling dei processi, l'utilizzo
della memoria, il supporto multiprocessore (SMP), i driver dei
vari dispositivi, ecc.</para>
<para><emphasis>Diversamente dal kernel Linux, ci sono differenti
kernel BSD con differenti caratteristiche.</emphasis></para>
</listitem>
<listitem>
<para>La libreria C, le API di base per il sistema.</para>
<para><emphasis>La libreria C BSD &egrave; basata su codice proveniente
da Berkeley, non dal progetto GNU.</emphasis></para>
</listitem>
<listitem>
<para>Utilit&agrave; come shell, file manager, compilatori e
linker.</para>
<para><emphasis>Alcune delle applicazioni derivano dal
progetto GNU, altre no.</emphasis></para>
</listitem>
<listitem>
<para>L'X Window System, che gestisce la visualizzazione grafica.</para>
<para>L'X Window System usato nella maggior parte delle versioni di
BSD viene mantenuto come un progetto separato, il
<ulink url="http://www.XFree86.org/">progetto XFree86</ulink>.
Questo &egrave; lo stesso codice usato da Linux. BSD in genere non
specifica un <quote>desktop grafico</quote> come GNOME o KDE,
anche se questi sono disponibili.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>Molti altri programmi ed utilit&agrave;.</para>
</listitem>
</itemizedlist>
</sect1>
<sect1>
<title>Cosa, un vero UNIX?</title>
<para>I sistemi operativi BSD non sono cloni, ma derivati open source
del sistema operativo UNIX dell'AT&amp;T Research, che &egrave; anche
l'antenato del moderno UNIX System V. Questo potrebbe sorprendere. Come
&egrave; potuto accadere questo, se la AT&amp;T non ha mai rilasciato il
suo codice come open source?</para>
<para>&Egrave; vero che lo UNIX AT&amp;T non &egrave; open source, e nel
senso del copyright BSD in definitiva <emphasis>non &egrave;</emphasis>
UNIX, ma d'altro canto l'AT&amp;T ha importato sorgenti da altri progetti,
in maniera rilevante dal Computer Sciences Research Group
dell'Universit&agrave; della California a Berkeley, CA. Iniziato nel
1976, il CSRG ha iniziato a rilasciare nastri con il loro software,
chiamandolo <emphasis>Berkeley Software Distribution</emphasis> o
<emphasis>BSD</emphasis>.</para>
<para>Le versioni iniziali di BSD consistevano principalmente di programmi
utente, ma questo cambi&ograve; drammaticamente quando il CSRG
sottoscrisse un contratto con la
Defense Advanced Projects Research Agency (DARPA) per migliorare
i protocolli di comunicazione della loro rete, ARPANET. I nuovi
protocolli furono conosciuti come <emphasis>Internet Protocols</emphasis>,
e in seguito come <emphasis>TCP/IP</emphasis>, ai nomi dei protocolli
pi&ugrave; importanti. La prima implementazione distribuita in maniera
estesa fu parte di 4.2BSD, nel 1982.</para>
<para>Nel corso degli '80, sorsero un certo numero di compagnie
che producevano workstation. Molti preferirono usare UNIX su licenza
piuttosto che sviluppare da soli un nuovo sistema operativo.
In particolare, la Sun Microsystems rilicenzi&ograve; UNIX ed
implement&ograve; una versione commerciale di 4.2BSD, che chiam&ograve;
SunOS. Quando alla AT&amp;T stessa fu permesso di vendere UNIX
commercialmente, cominciarono con una implementazione ridotta all'osso
nota come System III, presto seguita da System V.
Il codice fondamentale di System V non comprendeva la parte di rete,
dunque tutte le implementazioni includevano software addizionale tratto
da BSD, incluso il software legato al TCP/IP, ma anche utilit&agrave; come
la shell <emphasis>csh</emphasis> e l'editor <emphasis>vi</emphasis>.
Complessivamente, questi miglioramenti furono conosciuti
come le <emphasis>Estensioni Berkeley</emphasis>.</para>
<para>Il nastro BSD conteneva codice AT&amp;T e dunque richiedeva
una licenza per il sorgente UNIX. Dal 1990, il finanziamento del CSRG
si stava esaurendo, e se ne stava per affrontare la chiusura.
Alcuni membri del gruppo decisero di rilasciare il codice BSD,
che era Open Source, senza il codice proprietario della AT&amp;T.
Ci&ograve; accadde infine con il <emphasis>Networking Tape 2</emphasis>,
in genere noto come <emphasis>Net/2</emphasis>. Net/2 non era un sistema
operativo completo: mancava circa il 20% del codice del kernel. Uno dei
membri del CSRG, William F. Jolitz, scrisse il codice rimanente e lo
rilasci&ograve; all'inizio del 1992 come <emphasis>386BSD</emphasis>.
Allo stesso tempo, un altro gruppo di ex membri del CSRG form&ograve; una
compagnia chiamata <ulink url="http://www.bsdi.com/">Berkeley Software
Design Inc.</ulink> e rilasci&ograve; una versione beta di un sistema
operativo chiamato <ulink url="http://www.bsdi.com/">BSD/386</ulink>,
che era basato sugli stessi sorgenti. Il nome del sistema operativo
&egrave; cambiato di recente in BSD/OS.</para>
<para>386BSD non divenne mai un sistema operativo stabile. Invece, due
altri progetti se ne distaccarono nel 1993:
<ulink url="http://www.NetBSD.org/">NetBSD</ulink> e
<ulink url="../../../../index.html">FreeBSD</ulink>.
I due progetti presero inizialmente direzioni divergenti, a causa della
differente pazienza nell'attendere miglioramenti a
386BSD: la gente di NetBSD cominci&ograve; all'inizio dell'anno,
e la prima versione di FreeBSD non fu pronta fino alla fine
dell'anno. Nel frattempo, i codici erano diventati abbastanza differenti
da renderne difficile la fusione. Inoltre, i progetti avevano obiettivi
differenti, come vedremo in seguito. Nel 1996, un ulteriore progetto,
<ulink url="http://www.OpenBSD.org/">OpenBSD</ulink>, si divise da
NetBSD.</para>
</sect1>
<sect1>
<title>Perch&eacute; BSD non &egrave; pi&ugrave; conosciuto?</title>
<para>Per un certo numero di ragioni, BSD &egrave; relativamente
sconosciuto:</para>
<orderedlist>
<listitem>
<para>Gli sviluppatori BSD sono spesso pi&ugrave; interessati
a ripulire il loro codice che a fagli pubblicit&agrave;.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>Molta della popolarit&agrave; di Linux &egrave; dovuta a fattori
esterni al progetto Linux, come la stampa, e le compagnie formate per
fornire servizi relativi a Linux. Fino a poco tempo fa,
la varie versioni di BSD open source non avevano tali spinte.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>Gli sviluppatori BSD tendono ad avere pi&ugrave; esperienza
di quelli di Linux, ed hanno meno interesse nel rendere il sistema
facile da usare.
I nuovi arrivati tendono a sentirsi pi&ugrave; a loro agio con
Linux.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>Nel 1992, l'AT&amp;T cit&ograve; in giudizio
<ulink url="http://www.bsdi.com/">BSDI</ulink>,
il produttore di BSD/386, sostenendo che il prodotto conteneva
codice sotto copyright della AT&amp;T. Il caso fu risolto in
tribunale nel 1994, ma lo spettro della causa continua a perseguitare
alcune persone. Nel marzo 2000 un articolo pubblicato sul web
sosteneva che il caso era stato <quote>concluso
recentemente</quote>.</para>
<para>Un dettaglio che venne chiarito dall'azione legale fu il nome:
negli anni '80, BSD era stato conosciuto come <quote>BSD Unix</quote>.
Con l'eliminazione delle ultima vestigia del codice AT&amp;T da BSD,
si era perso anche il diritto di usare il nome UNIX. Per questo
noterete riferimenti nei libri al <quote>sistema operativo 4.3BSD
UNIX</quote> ed al <quote>sistema operativo 4.4BSD</quote>.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>C'&egrave; una certa percezione che il progetto BSD sia
frammentato e belligerante. Il <ulink
url="http://interactive.wsj.com/bin/login?Tag=/&amp;URI=/archive/retrieve.cgi%253Fid%253DSB952470579348918651.djm&">Wall
Street Journal</ulink> parl&ograve; di
<quote>balcanizzazione</quote> dei progetti BSD. Come per l'azione
legale, questa percezione si basa principalmente su vecchie
storie.</para>
</listitem>
</orderedlist>
</sect1>
<sect1>
<title>Paragone tra BSD e Linux</title>
<para>Dunque qual'&egrave; l'effettiva differenza tra, diciamo, Debian
Linux e FreeBSD? Per l'utente medio, la differenza &egrave;
sorprendentemente piccola: entrambi sono sistemi operativi tipo UNIX.
Entrambi vengono sviluppati da progetti non commerciali (questo non si
applica a molte altre distribuzioni di Linux, ovviamente). Nella sezione
seguente, daremo un'occhiata a BSD e lo paragoneremo a Linux.
La descrizione si applica molto da vicino a FreeBSD, che conta per un 80%
delle installazioni BSD, ma le differenza da NetBSD ed OpenBSD sono
piccole.</para>
<sect2>
<title>Chi possiede BSD?</title>
<para>Nessuna persona o societ&agrave; possiede BSD. Esso &egrave; creato
e distribuito da una comunit&agrave; di persone con grande preparazione
tecnica e voglia di fare che contribuiscono da tutto il mondo.
Alcuni dei componenti di BSD sono progetti open source gestiti da
diversi responsabili.</para>
</sect2>
<sect2>
<title>Come viene sviluppato ed aggiornato BSD?</title>
<para>I kernel BSD vengono sviluppati ed aggiornati
seguendo il modello di sviluppo open source. Ogni progetto mantiene
un <emphasis>albero dei sorgenti</emphasis> liberamente accessibile in
un <ulink url="http://www.sourcegear.com/CVS/">Concurrent Versions
System</ulink>, un sistema di gestione delle versioni concorrenti,
che contiene tutti i file sorgenti del progetto,
inclusa la documentazione ed altri file inerenti. Il CVS
permette agli utenti di <quote>estrarre</quote> (in sostanza,
estrarre una copia di) ogni versione desiderata del sistema.</para>
<para>Un grande numero di sviluppatori da tutto il mondo contribuisce al
miglioramento di BSD. Essi sono divisi in tre grandi gruppi:</para>
<itemizedlist>
<listitem>
<para>I <firstterm>contributor</firstterm> scrivono codice o
documentazione. Non gli &egrave; permesso di effettuare il commit
(aggiungere codice) direttamente all'albero dei sorgenti.
Affinch&eacute; il loro codice sia incluso nel sistema, esso
deve essere rivisto e controllato da uno sviluppatore registrato,
noto come <emphasis>committer</emphasis>.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>I <firstterm>committer</firstterm> sono sviluppatori
con accesso in scrittura all'albero dei sorgenti.
Per poter divenire un committer, un individuo deve dimostrare
abilit&agrave; nell'area nella quale &egrave; attivo.</para>
<para>
&Egrave; a discrezione del committer la volont&agrave; di
confrontarsi con qualcuno prima di effettuare cambiamenti. In
generale, un committer con esperienza pu&ograve; effettuare
cambiamenti che sono ovviamente corretti senza interrogare nessuno.
Ad esempio, un committer del progetto di documentazione pu&ograve;
correggere errori tipografici o grammaticali senza un confronto con
altri. D'altro canto, dagli sviluppatori che stanno per effettuare
cambiamenti profondi o complessi ci si aspetta che sottopongano i
cambiamenti a revisione prima di renderli effettivi. In casi
estremi, un membro del core team, con una funzione simile a un Capo
Architetto, pu&ograve; ordinare che i cambiamenti siano rimossi
dall'albero, un processo noto come <firstterm>marcia
indietro</firstterm>.
Tutti i committer ricevono una lettera che descrive ogni
modifica individuale, dunque non &egrave; possibile effettuare un
commit segretamente.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>Il <firstterm>Core Team</firstterm>. FreeBSD e NetBSD
hanno ognuno un core team che gestisce il progetto. I
core team si sono modificati nel corso del progetto, ed i loro
ruoli non sempre sono ben definiti. Non &egrave; necessario essere
uno sviluppatore per far parte del core team, anche se &egrave;
normale che sia cos&igrave;. Le regole
per il core team variano da un progetto ad un altro, ma in
generale chi ne fa parte ha pi&ugrave; autorit&agrave;
nell'indirizzamento del progetto rispetto agli altri membri.</para>
</listitem>
</itemizedlist>
<para>Questa organizzazione differisce da Linux in vari modi:</para>
<orderedlist>
<listitem>
<para>Nessuna persona controlla il contenuto del sistema. In
pratica, questa differenza &egrave; sopravvalutata, poich&eacute;
il Capo Architetto pu&ograve; richiedere che il codice sia
rimosso, ed anche nel progetto Linux viene permesso a
molte persone di effettuare cambiamenti.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>D'altra parte, <emphasis>c'&egrave;</emphasis> un deposito
centrale, un punto singolo dove &egrave; possibile trovare i
sorgenti dell'intero sistema, incluse tutte le vecchie
versioni.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>I progetti BSD mantengono l'intero <quote>Sistema
Operativo</quote>, non solo il kernel. Questa distinzione
&egrave; utile solo marginalmente: n&eacute; BSD n&eacute; Linux
sono utili senza applicazioni. Le applicazioni usate su BSD sono
spesso le stesse usate su Linux.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>Come risultato di un mantenimento formalizzato
di un singolo CVS per l'albero dei sorgenti, lo sviluppo di BSD
&egrave; chiaro, ed &egrave; possibile accedere ad ogni versione del
sistema dal numero di release o dalla data.
Il CVS permette anche aggiornamenti incrementali del sistema: ad
esempio, il repository di FreeBSD viene aggiornato pi&ugrave; o meno
100 volte al giorno. La maggior parte dei cambiamenti sono
piccoli.</para>
</listitem>
</orderedlist>
</sect2>
<sect2>
<title>Release di BSD</title>
<para>Ogni progetto BSD fornisce il sistema in tre
<quote>release</quote> differenti. Come per Linux, alle release
vengono assegnati dei numeri come 1.4.1 o 3.5. Inoltre, il numero di
versione ha un suffisso che indica il suo scopo:</para>
<orderedlist>
<listitem>
<para>la versione di sviluppo del sistema &egrave; chiamata
<firstterm>CURRENT</firstterm>. FreeBSD assegna un numero
alla CURRENT, ad esempio FreeBSD 5.0-CURRENT. NetBSD usa uno
schema di denominazione leggermente differente
ed aggiunge un suffisso di una singola lettera che indica
i cambiamenti nell'interfaccia interna, ad esempio NetBSD
1.4.3G. OpenBSD non assegna un numero
(<quote>OpenBSD-current</quote>).
Tutti gli sviluppi del sistema vanno in questo ramo.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>A intervalli regolari, tra le due e le quattro volte all'anno, i
progetti fanno uscire una versione <firstterm>RELEASE</firstterm>
del sistema, disponibile su CD-ROM e come libero download da siti
FTP, ad esempio OpenBSD 2.6-RELEASE o NetBSD 1.4-RELEASE.
La versione RELEASE &egrave; intesa per gli utenti finali ed
&egrave; la versione normale del sistema. NetBSD fornisce anche
<emphasis>patch release</emphasis>, versioni con solo piccole
correzioni, con una terza cifra, ad esempio NetBSD 1.4.2.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>Quando vengono trovati dei bug in una versione RELEASE,
vengono corretti, e le correzioni vengono aggiunte all'albero del
CVS. In FreeBSD, la versione risultante viene detta
<firstterm>STABLE</firstterm>, mentre in NetBSD ed OpenBSD continua
a chiamarsi RELEASE. Caratteristiche minori possono essere aggiunte
a questo ramo dopo un periodo di test nel ramo CURRENT.</para>
</listitem>
</orderedlist>
<para><emphasis>In contrasto, Linux mantiene due alberi di codice
differenti: la versione stabile e la versione di sviluppo.
Le versioni stabili hanno un numero di versione pari, come 2.0, 2.2 o
2.4. Le versioni di sviluppo hanno numero di versione dispari, come
2.1, 2.3 o 2.5. In ogni caso, il numero &egrave; seguito da un
ulteriore numero che indica la versione esatta. Inoltre, ogni
venditore aggiunge i suoi programmi utente o le sue utilit&agrave;,
dunque anche il nome della distribuzione &egrave; importante. Ogni
venditore di distribuzione assegna anche un numero di versione alla
distribuzione, dunque una descrizione completa dovrebbe essere una
cosa del tipo <quote>TurboLinux 6.0 con kernel
2.2.14</quote></emphasis></para>
</sect2>
<sect2>
<title>Quali versioni di BSD sono disponibili?</title>
<para>In contrasto alle numerose distribuzioni Linux, ci sono solo
tre BSD open source. Ogni progetto BSD mantiene il suo albero dei
sorgenti ed il suo kernel. In pratica, comunque, ci sono meno
divergenze tra i codici dei programmi utente dei vari progetti di quante
ce ne siano in Linux.</para>
<para>&Egrave; difficile catalogare gli obiettivi di ogni progetto:
le differenze sono molto soggettive. Di base,</para>
<itemizedlist>
<listitem>
<para>FreeBSD punta alle alte prestazioni e alla facilit&agrave; d'uso
per l'utente finale, ed &egrave; molto usato dai fornitori di
contenuti web. Funziona su PC e processori Alpha della Compaq.
Il progetto FreeBSD ha nettamente pi&ugrave; utenti degli
altri.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>NetBSD punta alla massima portabilit&agrave;: <quote>of course
it runs NetBSD</quote>, ovviamente ci gira NetBSD.
Funziona su macchine che vanno dai palmtop ai grossi
server, ed &egrave; anche stato usato dalla NASA in alcune missioni
spaziali. &Egrave; una scelta particolarmente buona per il vecchio
hardware non Intel.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>OpenBSD punta alla sicurezza e alla purezza del codice: usa una
combinazione dei concetti open source e un rigoroso controllo
del codice per creare un sistema la cui correttezza sia
dimostrabile, rendendolo la scelta di organizzazioni attente alla
sicurezza come banche, borse e dipartimenti del governo
statunitense.
Come NetBSD, funziona su un gran numero di piattaforme.</para>
</listitem>
</itemizedlist>
<para>Ci sono anche altri due sistemi operativi BSD che non sono open
source, BSD/OS e il Mac OS X della Apple:</para>
<itemizedlist>
<listitem>
<para>BSD/OS &egrave; il pi&ugrave; antico dei derivati di 4.4BSD.
Non &egrave; open source, anche se licenze per il codice sorgente
sono disponibili ad un costo relativamente basso. Assomiglia a
FreeBSD in molti sensi.</para>
</listitem>
<listitem>
<para><ulink url="http://www.apple.com/macosx/server/">Mac OS
X</ulink> &egrave; l'ultima versione del sistema operativo per
la linea Macintosh della <ulink url="http://www.apple.com/">Apple
Computer Inc.</ulink>. Diversamente dal resto del sistema
operativo, il kernel &egrave; open source. Come parte di questo
sviluppo, gli sviluppatori chiave della Apple hanno accesso come
committer all'albero dei sorgenti di FreeBSD.</para>
</listitem>
</itemizedlist>
</sect2>
<sect2>
<title>Come differisce la licenza BSD dalla GNU Public?</title>
<para>Linux &egrave; disponibile con licenza <ulink
url="http://www.fsf.org/copyleft/gpl.html">GNU General Public
License</ulink> (GPL), che &egrave; pensata per eliminare il software
closed source. In particolare, ogni lavoro derivante da un prodotto
rilasciato sotto GPL deve essere fornito anche con il codice sorgente,
se richiesto. Al contrario, la <ulink
url="http://www.opensource.org/licenses/bsd-license.html">licenza
BSD</ulink> &egrave; meno restrittiva: le distribuzioni dei soli
binari sono permesse. Ci&ograve; &egrave; particolarmente attraente per
le applicazioni embedded.</para>
</sect2>
<sect2>
<title>Cos'altro dovrei sapere?</title>
<para>Poich&eacute; sono disponibili meno applicazioni per BSD che per
Linux, gli sviluppatori BSD hanno creato un pacchetto di
compatibilit&agrave; con Linux, che permette ai programmi per Linux di
funzionare su BSD. Il pacchetto include sia modifiche al kernel, in
modo da permettere l'esecuzione corretta di chiamate di sistema
Linux, che file di compatibilit&agrave;, come la libreria C. Non
c'&egrave; una differenza notevole nella velocit&agrave; di esecuzione
tra una applicazione in esecuzione su una macchina Linux ed una
applicazione in esecuzione su una macchina BSD con pari
caratteristiche.</para>
<para>La natura <quote>tutto da una sola fonte</quote> di BSD fa s&igrave;
che gli aggiornamenti siano molto pi&ugrave; semplici da gestire
rispetto alla maggior parte dei casi in Linux. BSD gestisce gli
aggiornamenti della versione di libreria fornendo moduli di
compatibilit&agrave; per le versioni precedenti, dunque &egrave;
possibile eseguire binari di parecchi anni prima senza problemi.</para>
</sect2>
<sect2>
<title>Cosa dovrei usare, BSD o Linux?</title>
<para>Cosa significa tutto questo in pratica? Chi dovrebbe usare BSD, chi
dovrebbe usare Linux?</para>
<para>Questa &egrave; una domanda molto difficile a cui rispondere. Qui
ci sono alcune linee guida:</para>
<itemizedlist>
<listitem>
<para><quote>Se non &egrave; rotto, non aggiustarlo</quote>: se usi
gi&agrave; un sistema operativo open source, e ne sei soddisfatto,
probabilmente non c'&egrave; ragione di cambiare.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>I sistemi BSD, in particolare FreeBSD, possono avere prestazioni
notevolmente migliori di Linux. Ma questo non avviene in tutti i
campi. In molti casi, c'&egrave; una differenza minima nelle
prestazioni. In alcuni casi, Linux pu&ograve; comportarsi meglio di
FreeBSD.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>In generale, i sistemi BSD hanno una reputazione migliore di
affidabilit&agrave;, principalmente come risultato di una base di
codice pi&ugrave; maturo.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>La licenza BSD pu&ograve; essere pi&ugrave; attraente della
GPL.</para>
</listitem>
<listitem>
<para>BSD pu&ograve; eseguire codice Linux, mentre Linux non
pu&ograve; eseguire codice BSD. Come risultato, c'&egrave;
pi&ugrave; software disponibile per BSD che per Linux.</para>
</listitem>
</itemizedlist>
</sect2>
<sect2>
<title>Chi fornisce supporto, servizi, e training su BSD?</title>
<para>BSD ha sempre supportato BSD/OS, e recentemente ha
annunciato contratti di supporto per FreeBSD.</para>
<para>Inoltre, ognuno dei progetti ha una lista di consulenti a pagamento:
<ulink
url="../../../../commercial/consulting_bycat.html">FreeBSD</ulink>,
<ulink
url="http://www.netbsd.org/gallery/consultants.html">NetBSD</ulink>,
e <ulink
url="http://www.openbsd.org/support.html">OpenBSD</ulink>.</para>
</sect2>
</sect1>
</article>
<!--
Local Variables:
mode: sgml
sgml-indent-data: t
sgml-omittag: nil
sgml-always-quote-attributes: t
End:
-->

View file

@ -0,0 +1,14 @@
# $FreeBSD$
DOC?= article
FORMATS?= html
INSTALL_COMPRESSED?=gz
INSTALL_ONLY_COMPRESSED?=
SRCS= article.sgml
DOC_PREFIX?= ${.CURDIR}/../../..
.include "${DOC_PREFIX}/share/mk/doc.project.mk"

View file

@ -0,0 +1,761 @@
<!--
The FreeBSD Italian Documentation Project
$FreeBSD$
Original revision: 1.26
-->
<!DOCTYPE article PUBLIC "-//FreeBSD//DTD DocBook V4.1-Based Extension//EN" [
<!ENTITY % translators PUBLIC "-//FreeBSD//ENTITIES DocBook Translator Entities//IT">
%translators;
]>
<article lang="it">
<articleinfo>
<title>Installazione e Utilizzo di FreeBSD con altri Sistemi Operativi</title>
<authorgroup>
<author>
<firstname>Jay</firstname>
<surname>Richmond</surname>
<affiliation>
<address><email>jayrich@sysc.com</email></address>
</affiliation>
</author>
</authorgroup>
<pubdate>6 Agosto 1996</pubdate>
<abstract>
<para>Questo documento spiega come far coesistere felicemente
FreeBSD con altri sistemi operativi come Linux, MS-DOS,
OS/2, e Windows 95.
Un ringraziamento speciale va a: Annelise Anderson
<email>andrsn@stanford.edu</email>, Randall Hopper
<email>rhh@ct.picker.com</email>, e Jordan K. Hubbard
<email>jkh@time.cdrom.com</email></para>
<para>Traduzione a cura di &a.it.max;.</para>
</abstract>
</articleinfo>
<sect1>
<title>Introduzione</title>
<para>Molta gente non pu&ograve; far convivere questi sistemi operativi
senza avere a disposizione un hard disk di grosse dimensioni,
perci&ograve; sono state incluse informazioni speciali sui drive EIDE
di grosse dimensioni. Poich&eacute; ci sono cos&igrave; tante
combinazioni di possibili sistemi operativi e configurazioni di hard disk,
la <xref linkend="ch5"> potrebbe esserti di aiuto pi&ugrave;
di altre. Contiene descrizioni di specifiche configurazioni che
usano molteplici sistemi operativi.</para>
<para>Questo documento assume che tu abbia gi&agrave; fatto posto sul tuo
hard disk per un altro sistema operativo. Ogni volta che
ripartizioni il tuo hard disk, corri il rischio di distruggere
e quindi perdere i dati sulle partizioni originali. In ogni caso,
se il tuo hard disk &egrave; completamente occupato dal DOS, potresti
usare FIPS (incluso nel CDROM di FreeBSD nella directory
<filename>\TOOLS</filename> oppure via
<ulink URL="ftp://ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/tools/">ftp</ulink>).
Ti permette di ripartizionare il tuo hard disk senza distruggere i
dati gi&agrave; contenuti. C'&egrave; anche un programma commerciale
chiamato Partition Magic, che ti permette di ridimensionare e cancellare
partizioni senza conseguenze.</para>
</sect1>
<sect1 id="ch2">
<title>Panoramica sui Boot Manager</title>
<para>Si tratta solo di brevi descrizioni dei diversi boot manager che
potresti trovare. A seconda del tuo computer, potresti trovare
utile usarne pi&ugrave; di uno sullo stesso sistema.</para>
<variablelist>
<varlistentry>
<term>Boot Easy</term>
<listitem>
<para>Questo &egrave; il boot manager standard fornito con FreeBSD.
Ha la possibilit&agrave; di far partire qualsiasi cosa, incluso BSD,
OS/2 (HPFS), Windows 95 (FAT e FAT32), e Linux.
Le partizioni vengono scelte con i tasti funzione (F1-F12).</para>
</listitem>
</varlistentry>
<varlistentry>
<term>Boot Manager di OS/2</term>
<listitem>
<para>Questo fa partire FAT, HPFS, FFS (FreeBSD), ed EXT2
(Linux). Far&agrave; anche partire partizioni FAT32. Le partizioni
vengono scelte usando i tasti freccia. L'OS/2 Boot Manager &egrave;
l'unico ad usare una propria partizione separata, diversamente
dagli altri, che usano il master boot record (MBR). Di conseguenza,
deve essere installato prima del 1024esimo cilindro per evitare
problemi di avvio. Pu&ograve; far partire Linux usando LILO quando
questo &egrave; parte del settore di avvio, non dell'MBR.
Leggi gli <ulink
URL="http://www.linuxresources.com/LDP/HOWTO/HOWTO-INDEX.html">HOWTO
di Linux</ulink> sul World Wide Web per avere pi&ugrave;
informazioni su come far partire Linux con il boot manager di
OS/2.</para>
</listitem>
</varlistentry>
<varlistentry>
<term>OS-BS</term>
<listitem>
<para>Questa &egrave; un'alternativa a Boot Easy. Ti d&agrave;
pi&ugrave; controllo sul processo di avvio, con la
possibilit&agrave; di impostare la partizione di default da cui
partire e il timeout di avvio.
La versione beta di questo programma ti permette di avviare
scegliendo il sistema operativo con i tasti freccia. &Egrave;
incluso nel cd di FreeBSD nella directory
<filename>\TOOLS</filename> oppure via <ulink
URL="ftp://ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/tools/">ftp</ulink>.</para>
</listitem>
</varlistentry>
<varlistentry>
<term>LILO, o LInux LOader</term>
<listitem>
<para>Questo &egrave; un boot manager limitato. Far&agrave; partire
FreeBSD, sebbene siano necessari alcuni accorgimenti e sistemazioni
nel file di configurazione.</para>
</listitem>
</varlistentry>
</variablelist>
<note id="fat32">
<title>A proposito di FAT32</title>
<para>FAT32 &egrave; il rimpiazzo al filesystem FAT incluso nella Release
Beta SR2 di Microsoft, che dovrebbe essere installata
con Windows 95 a partire dalla fine del 1996. Converte il
normale filesystem FAT e ti permette di usare cluster di
dimensioni pi&ugrave; piccole per hard disk di dimensioni maggiori.
Inoltre FAT32 modifica il settore di avvio tradizionale e la tabella
di allocazione, rendendola incompatibile con alcuni Boot
Manager.</para>
</note>
</sect1>
<sect1 id="ch3">
<title>Una Installazione Tipica</title>
<para>Diciamo che ho due grandi hard disk EIDE e voglio installarci
FreeBSD, Linux, e Windows 95.</para>
<para>Ecco come potrei fare usando questi due hard disk:</para>
<itemizedlist>
<listitem>
<para><filename>/dev/wd0</filename> (Primo hard disk)</para>
</listitem>
<listitem>
<para><filename>/dev/wd1</filename> (Secondo hard disk)</para>
</listitem>
</itemizedlist>
<para>Tutti e due hanno 1416 cilindri.</para>
<procedure>
<step>
<para>Parto dalla partizione MS-DOS o dal dischetto di avvio
di Windows 95 che contiene l'utility <filename>FDISK.EXE</filename>
e creo una piccola partizione primaria da 50 megabyte
(35-40 per Windows 95, pi&ugrave; un po' di spazio per respirare)
sul primo disco. Creo anche una partizione pi&ugrave; grande sul
secondo hard disk per le applicazioni di Windows e per i dati.</para>
</step>
<step>
<para>Faccio ripartire ed installo Windows 95 (pi&ugrave; facile a
dirsi che a farsi) sulla partizione <filename>C:</filename>.</para>
</step>
<step>
<para>La prossima cosa che far&ograve; sar&agrave; installare Linux.
Non sono sicuro per le altre distribuzioni, ma la slackware include
LILO (guarda la <xref linkend="ch2">). Quando ripartiziono il
mio hard disk con l'<command>fdisk</command> di Linux,
metter&ograve; tutto ci&ograve; che riguarda Linux sul primo hard
disk (probabilmente 300 mega per una partizione di
root decente e un po' di spazio di swap).</para>
</step>
<step>
<para>Dopo aver installato Linux, quando viene chiesto di
installare LILO, _ASSICURATI_ di installarlo sul
settore di avvio della partizione di Linux, non
nell'MBR (Master Boot Record).</para>
</step>
<step>
<para>La parte rimanente di hard disk va a FreeBSD.
Assicurati anche che la <quote>slice</quote> root di FreeBSD
non vada oltre il 1024esimo cilindro. (Il 1024esimo
cilindro &egrave; circa intorno ai 528mb in un disco ipotetico,
il mio, di 720mb). User&ograve; il resto dell'hard disk
(circa 270 mb) per <filename>/usr</filename> e
<filename>/</filename>. Il resto del secondo hard
disk (la grandezza varia a seconda di quanto spazio
ho lasciato agli applicativi e ai dati per Windows
quando ho creato la partizione nel primo passo) pu&ograve;
essere usata per <filename>/usr/src</filename>
e per lo spazio di swap.</para>
</step>
<step>
<para>Se visualizzato con l'utility <command>fdisk</command>
di Windows 95, l'hard disk dovrebbe risultare in questo modo:
<screen>---------------------------------------------------------------------
Display Partition Information
Current fixed disk drive: 1
Partition Status Type Volume_Label Mbytes System Usage
C: 1 A PRI DOS 50 FAT** 7%
2 A Non-DOS (Linux) 300 43%
Total disk space is 696 Mbytes (1 Mbyte = 1048576 bytes)
Press Esc to continue
---------------------------------------------------------------------
Display Partition Information
Current fixed disk drive: 2
Partition Status Type Volume_Label Mbytes System Usage
D: 1 A PRI DOS 420 FAT** 60%
Total disk space is 696 Mbytes (1 Mbyte = 1048576 bytes)
Press Esc to continue
---------------------------------------------------------------------</screen>
** Potrebbe essere FAT16 o FAT32 se stai usando l'aggiornamento OEM
SR2. (Guarda la <xref linkend="ch2">).</para>
</step>
<step>
<para>Installazione di FreeBSD. Assicurati di avviare il computer
con il primo hard disk configurato con <quote>NORMAL</quote> nel BIOS.
Se non &egrave; cos&igrave;, dovrai settare la vera geometria
del disco all'avvio (per arrivare a fare ci&ograve;, fai partire
Windows 95 e consulta Microsoft Diagnostics
(<filename>MSD.EXE</filename>), o controlla il BIOS) con il
parametro <literal>hd0=1416,16,63</literal> dove <replaceable>
1416</replaceable> &egrave; il numero di cilindri sull'hard disk,
<replaceable>16</replaceable> &egrave; il numero di testine per
traccia, o <quote>heads per track</quote>, e
<replaceable>63</replaceable> &egrave; il numero di settori per
traccia sul drive.</para>
</step>
<step>
<para>Quando partiziono l'hard disk, cerco sempre di mettere Boot
Easy sul primo hard disk. Non mi preoccupo del secondo hard
disk, non parte nulla da quello.</para>
</step>
<step>
<para>Al riavvio, Boot Easy dovrebbe riconoscere le tre partizioni
avviabili, cio&egrave; quella DOS (ovvero Windows 95), Linux, e
BSD (FreeBSD).</para>
</step>
</procedure>
</sect1>
<sect1 id="ch4">
<title>Considerazioni Speciali</title>
<para>Molti sistemi operativi sono molto pignoli su come e dove devono
essere messi sull'hard disk. Windows 95 deve essere sulla prima
partizione primaria sul primo hard disk. OS/2 fa eccezione. Pu&ograve;
essere installato in una partizione primaria o estesa sul primo o sul
secondo hard disk. Se non sei sicuro, mantieni la parte avviabile di
partizione sotto il 1024esimo cilindro.</para>
<para>Se installi Windows 95 su un sistema BSD esistente, questo
<quote>distrugger&agrave;</quote> l'MBR, e dovrai reinstallare il boot
manager precedente. Boot Easy pu&ograve; essere reinstallato usando
l'utility BOOTINST.EXE inclusa nella directory \TOOLS sul cdrom, oppure
via <ulink URL="ftp://ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/tools/"> ftp</ulink>.
Puoi anche ricominciare l'installazione e andare all'editor delle
partizioni. Da l&igrave;, marcare la partizione di FreeBSD come
avviabile, scegliere Boot Manager, e quindi digitare W per scrivere le
informazioni nell'MBR. Puoi ora riavviare, e Boot Easy dovrebbe
riconoscere Windows 95 e DOS.</para>
<para>Ricordati che OS/2 pu&ograve; leggere partizioni FAT e HPFS, ma non
FFS (FreeBSD) o EXT2 (Linux). Diversamente Windows 95 pu&ograve; leggere
e scrivere solo su FAT o FAT32 (guarda la <xref linkend="ch2">).
FreeBSD pu&ograve; leggere gran parte degli altri filesystem, ma al
momento non pu&ograve; leggere partizioni HPFS. Linux pu&ograve; leggere
partizioni HPFS, ma non pu&ograve; scrivervi. Versioni recenti del kernel
di Linux (2.x) possono leggere e scrivere su partizioni di Windows 95 di
tipo VFAT (VFAT &egrave; ci&ograve; che permette a Windows 95 di avere
i nomi di file lunghi - &egrave; molto simile alla FAT).
Linux pu&ograve; leggere e scrivere sulla maggior parte dei filesystem.
Capito? Lo spero...</para>
</sect1>
<sect1 id="ch5">
<title>Esempi</title>
<para><emphasis>(La sezione ha bisogno di lavoro, per favore spedisci
il tuo esempio a <email>jayrich@sysc.com</email>)</emphasis>.</para>
<para>FreeBSD+Win95: Se hai installato FreeBSD dopo Windows 95, dovresti
vedere <literal>DOS</literal> nel menu di Boot Easy. Questo &egrave;
Windows 95. Se hai installato Windows 95 dopo FreeBSD, leggi la
<xref linkend="ch4"> sopra.
Fin quando il tuo hard disk non ha pi&ugrave; di 1024 cilindri, non
dovrebbero esserci problemi.
Se una partizione va oltre il 1024esimo cilindro, e hai
messaggi di errore come <errorname>invalid system disk</errorname> sotto
DOS (Windows 95) e FreeBSD non parte, prova a cercare una opzione nel BIOS
chiamata <quote>&gt; 1024 cylinder support</quote> o
<quote>NORMAL/LBA mode</quote>.
DOS potrebbe necessitare dell'LBA (Logical Block Addressing -
Indirizzamento Logico dei Blocchi) per partire correttamente. Se l'idea
di cambiare delle impostazioni nel BIOS ogni volta che si accende il
computer non ti piace, puoi far partire FreeBSD da DOS con l'utility
<filename>FBSDBOOT.EXE</filename> che trovi sul CD (dovrebbe trovare la
tua partizione FreeBSD e farla partire).</para>
<para>FreeBSD+OS/2+Win95: Nulla di nuovo qui. Il boot manager di OS/2
pu&ograve; far partire tutti questi sistemi operativi, cosicch&eacute; non
dovrebbero esserci problemi.</para>
<para>FreeBSD+Linux: Puoi usare Boot Easy per far partire tutti e due i
sistemi operativi.</para>
<para>FreeBSD+Linux+Win95: (guarda la <xref linkend="ch3">)</para>
</sect1>
<sect1 id="sources">
<title>Altre Fonti di Aiuto</title>
<para>Ci sono molti <ulink
URL="http://www.linuxresources.com/LDP/HOWTO/HOWTO-INDEX.html">HOW-TO su
Linux</ulink> che trattano come affrontare il problema di avere
pi&ugrave; sistemi operativi sullo stesso hard disk.</para>
<para>Il <ulink
URL="http://www.linuxresources.com/LDP/HOWTO/mini/Linux+DOS+Win95+OS2.html">Linux+DOS+Win95+OS2
mini-HOWTO</ulink> offre aiuto su come configurare il boot manager di
OS/2 e il <ulink
URL="http://www.linuxresources.com/LDP/HOWTO/mini/Linux+FreeBSD.html">Linux+FreeBSD
mini-HOWTO</ulink> potrebbe essere anch'esso interessante.
Anche il <ulink
URL="http://www.in.net/~jkatz/win95/Linux-HOWTO.html">Linux-HOWTO</ulink>
&egrave; di grande aiuto.</para>
<para>E il pacchetto di Hale Landis, <quote>How It Works</quote> contiene
alcune utili informazioni su tutti i tipi di geometrie dei drive e su
argomenti legati al processo di avvio. Puoi trovarlo su <ulink
URL="ftp://fission.dt.wdc.com/pub/otherdocs/pc_systems/how_it_works/allhiw.zip">ftp://fission.dt.wdc.com/pub/otherdocs/pc_systems/how_it_works/allhiw.zip</ulink>.</para>
<para>Inoltre non perderti la documentazione del kernel di FreeBSD sul
processo di avvio, disponibile nella distribuzione dei sorgenti del kernel
(si scompatta in <ulink
URL="file://localhost/usr/src/sys/i386/boot/biosboot/README.386BSD">file:/usr/src/sys/i386/boot/biosboot/README.386BSD</ulink>.</para>
</sect1>
<sect1>
<title>Dettagli Tecnici</title>
<para><emphasis>(Contributo di Randall Hopper,
<email>rhh@ct.picker.com</email>)</emphasis></para>
<para>Questa sezione prova a fornire abbastanza informazioni di base
sugli hard disk e sul processo di avvio cos&igrave; da
essere poi capaci di determinare le cause dei problemi pi&ugrave;
frequenti che potreste affrontare al momento dell'installazione e della
configurazione di pi&ugrave; sistemi operativi. Inizia con un
linguaggio semplice, cos&igrave; potresti voler scorrere la pagina fino a
quando non ti sembri difficile e cominciare quindi da quel punto a
leggere.</para>
<sect2>
<title>Introduzione agli Hard Disk</title>
<para>Sono generalmente usati tre termini fondamentali per descrivere
l'allocazione dei dati sull'hard disk: Cylinders (Cilindri), Heads
(Testine), e Sectors (Settori). Non &egrave; particolarmente importante
sapere esattamente cosa significano questi termini e quale sia il loro
compito specifico, ma interessa sapere che, insieme, identificano dove
si trovano fisicamente i dati sull'hard disk.</para>
<para>Ogni hard disk ha un particolare numero di cilindri, di testine, e
di settori per ogni parte di cilindro relativa a una singola testina
(che generalmente viene chiamato track, o traccia).
Questi dati contribuiscono a determinare la geometria
fisica del disco dell'hard disk. Ci sono
generalmente 512 byte per settore, e 63 settori per traccia, mentre
il numero di cilindri e testine varia a seconda del tipo di hard disk.
In questo modo puoi trovare la quantit&agrave; di dati che il disco
potrebbe contenere semplicemente calcolando:</para>
<informalexample>
<para>(numero di cilindri) &times; (numero di testine) &times; (63
settori/traccia) &times; (512 byte/settore)</para>
</informalexample>
<para>Per esempio, sul mio Western Digital AC31600 EIDE, questo
&egrave;:</para>
<informalexample>
<para>(3148 cilindri) &times; (16 testine) &times; (63
settori/traccia) &times; (512 byte/settore)</para>
</informalexample>
<para>che sarebbe 1,624,670,208 byte, o circa 1.6 Giga.</para>
<para>Puoi scoprire la geometria fisica del disco (cio&egrave; il numero
di cilindri, testine, e il fattore settori/tracciati) del tuo hard disk
usando ATAID o altri programmi reperibili su Internet. Probabilmente il
tuo hard disk ti &egrave; stato venduto con queste informazioni.
Comunque stai attento: se stai usando l'opzione LBA del BIOS (vedi la
<xref linkend="limits">), non puoi usare un qualsiasi programma per
conoscere la geometria fisica. Questo perch&eacute; molti programmi (ad
esempio <filename>MSD.EXE</filename> o l'fdisk di FreeBSD) non
identificano la geometria fisica del disco, fanno invece riferimento
alla <firstterm>geometria traslata</firstterm> (Numeri virtuali usando
LBA). Continua a leggere per saperne di pi&ugrave;.</para>
<para>Un altro aspetto interessante di questi termini. Dati 3
numeri&mdash;un numero di cilindri, un numero di testine, e un numero
di settori per tracciato&mdash;si pu&ograve; identificare uno specifico
settore assoluto (un blocco di 512 byte di dati) sull'hard disk. I
cilindri e le testine sono numerati partendo da 0, e i settori sono
numerati partendo da 1.</para>
<para>Per quelli che sono interessati a dettagli pi&ugrave; tecnici,
informazioni sulla geometria dei dischi, settori di avvio, BIOS, e
altro, possono trovare grandi quantit&agrave; di informazioni in
Internet. Basta fare una ricerca con Lycos, Yahoo e altri digitando
<literal>boot sector</literal> o <literal>master boot record</literal>.
Tra le numerose informazioni utili che si possono trovare c'&egrave; il
pacchetto di documentazione <citetitle>How It Works</citetitle> (in
italiano <quote>Come Funziona</quote>) di Hale Landis. Guarda la
<xref linkend="sources"> per alcuni puntatori a questo
pacchetto.</para>
<para>Ok, troppa terminologia finora. Adesso parliamo del processo di
avvio.</para>
</sect2>
<sect2 id="booting">
<title>Il Processo di Avvio</title>
<para>Sul primo settore del tuo disco (Cyl 0, Head 0, Sector 1) risiede
il Master Boot Record (MBR). Questo contiene una mappa del tuo disco.
Identifica fino a 4 <firstterm>partizioni</firstterm>, ciascuna delle
quali &egrave; uno spazio, una parte, di quel disco. FreeBSD chiama
queste partizioni <firstterm>slices</firstterm> per evitare confusione
con le sue partizioni, di cui ora non parleremo.
Ciascuna partizione pu&ograve; contenere un sistema operativo
diverso.</para>
<para>Ogni elemento che rappresenta una partizione presente nell'MBR ha un
<firstterm>Partition ID</firstterm>, un valore <firstterm>Start
Cylinder/Head/Sector</firstterm>, e un valore <firstterm>End
Cylinder/Head/Sector</firstterm>. Il Partition ID mostra di che tipo
di partizione si tratta (di che sistema operativo) e i valori di
inizio/fine dicono dove questa si trova. La <xref linkend="tbl-pid">
mostra una lista di partition ID pi&ugrave; comuni.</para>
<table id="tbl-pid">
<title>Partition ID</title>
<tgroup cols="2">
<thead>
<row>
<entry>ID (hex)</entry>
<entry>Descrizione</entry>
</row>
</thead>
<tbody>
<row>
<entry>01</entry>
<entry>DOS12 primaria (12-bit FAT)</entry>
</row>
<row>
<entry>04</entry>
<entry>DOS16 primaria (16-bit FAT)</entry>
</row>
<row>
<entry>05</entry>
<entry>DOS estesa</entry>
</row>
<row>
<entry>06</entry>
<entry>DOS primaria di grande dimensione (&gt; 32MB)</entry>
</row>
<row>
<entry>0A</entry>
<entry>OS/2</entry>
</row>
<row>
<entry>83</entry>
<entry>Linux (EXT2FS)</entry>
</row>
<row>
<entry>A5</entry>
<entry>FreeBSD, NetBSD, 386BSD (UFS)</entry>
</row>
</tbody>
</tgroup>
</table>
<para>Nota che non tutte le partizioni sono avviabili (per esempio quelle
DOS estese). Alcune lo sono, altre no. Ci&ograve; che rende una
partizione avviabile &egrave; la configurazione del <firstterm>Partition
Boot Sector</firstterm> che si trova all'inizio di ciascuna
partizione.</para>
<para>Quando configuri il tuo boot manager preferito, questo cerca gli
elementi nella tavola delle partizioni sull'MBR di tutti i tuoi hard
disk e fa in modo che tu possa dare un nome a tutte gli elementi della
lista. Quindi all'avvio, il boot manager viene invocato da un codice
particolare presente nell'MBR del primo hard disk che viene rilevato sul
tuo sistema. Questo guarda la tavola delle partizioni dell'MBR
corrispondente alla partizione che hai scelto, usa l'informazione sullo
Start Cylinder/Head/Sector per quella partizione, carica il Partition
Boot Sector per quella partizione, e sli d&agrave; il controllo.
Quel settore di avvio per la partizione contiene abbastanza informazioni
per cominciare a caricare il sistema operativo di quella
partizione.</para>
<para>Un particolare che abbiamo sorvolato e che &egrave; importante
conoscere. Tutti gli hard disk hanno l'MBR. Ad ogni modo, quello
importante &egrave; quello del disco che viene rilevato per primo dal
BIOS. Se hai solo hard disk IDE, &egrave; il primo disco IDE
(cio&egrave; il disco primario del controller primario).
Stessa cosa per i sistemi SCSI. Se hai sia
SCSI che IDE invece, i dischi IDE vengono riconosciuti per primi dal
BIOS, quindi il primo disco IDE &egrave; quello che viene riconosciuto
per primo. Il boot manager che installerai si trover&agrave; quindi
sull'MBR del primo disco riconosciuto come descritto.</para>
</sect2>
<sect2 id="limits">
<title>Limitazioni sull'Avvio e Avvertimenti</title>
<para>Ora un po' di cose interessanti alle quali devi stare
attento.</para>
<sect3>
<title>Il maledetto limite dei 1024 cilindri e l'aiuto dell'LBA del
BIOS</title>
<para>La prima parte del processo di avvio viene effettuata attraverso
il BIOS, (se questo &egrave; un termine nuovo per te, il BIOS &egrave;
un chip contenente del software presente sulla scheda madre che
contiene il codice di avviamento per il computer). Quindi, questa
prima parte del processo &egrave; soggetta alle limitazioni
dell'interfaccia del BIOS.</para>
<para>L'interfaccia BIOS usata per leggere gli hard disk in questo
momento (INT 13H, Subfunction 2) alloca 10 bit per il Cylinder Number,
8 bit per l'Head Number, e 6 bit per il Sector Number. Questo porta
gli utenti ad essere sottoposti a dei limiti (per esempio i boot
manager installati nell'MBR cos&igrave; come i loader installati nei
Boot Sector) che ora vediamo:</para>
<itemizedlist>
<listitem>
<para>1024 cilindri, massimo</para>
</listitem>
<listitem>
<para>256 testine, massimo</para>
</listitem>
<listitem>
<para>64 settori/traccia, massimo (in realt&agrave; 63,
<literal>0</literal> non &egrave; disponibile)</para>
</listitem>
</itemizedlist>
<para>Ora, hard disk grossi hanno molti cilindri, ma non molte testine,
quindi invariabilmente con grandi hard disk il numero di cilindri
sar&agrave; pi&ugrave; alto di 1024. A causa di questo e della
situazione dell'interfaccia BIOS, non puoi far partire un sistema
operativo da qualsiasi punto del disco. Il codice di avvio (il boot
manager e il loader del sistema operativo devono essere nei settori di
avvio di tutte le partizioni avviabili) deve risiedere entro il limite
dei 1024 cilindri. In pratica, se il tuo hard disk &egrave; generico
e contiene 16 testine, questo si tramuta in:</para>
<informalexample>
<para>1024 cilindri/disco &times; 16 testine/disco &times; 63
settori/traccia &times; 512 byte/settore</para>
</informalexample>
<para>che &egrave; intorno al summenzionato limite dei 528MB.</para>
<para>Qui &egrave; dove entra in gioco l'LBA (Logical Block Addressing,
Indirizzamento Logico dei Blocchi) del BIOS. L'LBA del BIOS fornisce
all'utente delle API del BIOS accesso ai cilindri fisici oltre al
1024esimo attraverso l'interfaccia BIOS ridefinendo un cilindro.
Quindi, rimappa cilindri e testine, facendo sembrare al BIOS che il
computer contenga meno cilindri e pi&ugrave; testine di quanto in
realt&agrave; non ne abbia.
In altre parole, si avvantaggia del fatto che gli hard disk hanno
relativamente poche testine e molti cilindri semplicemente bilanciando
tra cilindri e testine facendo in modo che tutti e due i numeri
rimangano sotto la soglia (1024 cilindri, 256 testine).</para>
<para>Con l'LBA del BIOS, la limitazione agli hard disk &egrave;
virtualmente eliminata (beh, spostata ad 8 Gigabyte). Se hai un BIOS
che supporta l'LBA, puoi mettere FreeBSD o qualsiasi altro OS in
qualsiasi parte tu voglia senza toccare il limite dei 1024
cilindri.</para>
<para>Per usare ancora l'esempio del mio Western Digital da 1.6
Giga, la sua geometria fisica &egrave;:</para>
<informalexample>
<para>(3148 cilindri, 16 testine, 63 settori/traccia, 512
byte/settore)</para>
</informalexample>
<para>Ad ogni modo, il mio LBA del BIOS rimappa questo in:</para>
<informalexample>
<para>(787 cilindri, 64 testine, 63 settori/traccia, 512
byte/settore)</para>
</informalexample>
<para>dandomi la stessa grandezza effettiva di disco, ma con numero di
cilindri e testine entro i limiti dell'API del BIOS (casualmente,
ho sia Linux che FreeBSD installati su uno dei miei hard disk sopra il
1024esimo cilindro fisico, e tutti e due partono perfettamente, grazie
all'LBA del BIOS).</para>
</sect3>
<sect3>
<title>Boot Manager e Allocazione del Disco</title>
<para>Un altro punto di cui tener conto al momento al momento
dell'installazione di un boot manager, &egrave; quello di ricordarsi
di allocare spazio per il tuo boot manager. &Egrave; meglio aver
presente fin da subito questo problema, per non accorgersene troppo
tardi e dover quindi reinstallare uno o pi&ugrave; sistemi
operativi.</para>
<para>Se hai seguito il discorso nella <xref linkend="booting"> a
proposito del Master Boot Sector (dove si trova l'MBR), dei Partition
Boot Sectors, e dell processo di avvio, potresti esserti chiesto
esattamente dove quel piccolo boot manager risiede sul tuo hard disk.
Bene, alcuni boot manager sono abbastanza piccoli da risiedere nel
Master Boot Sector (Cilindro 0, Testina 0, Settore 0) insieme alla
tabella delle partizioni. Alcuni invece hanno bisogno di un po' di
spazio in pi&ugrave; e si estendono su alcuni settori oltre il Master
Boot Sector nella traccia del Cilindro 0 Testina 0, dato che questa
&egrave; tipicamente libera.</para>
<para>Ecco qui. Alcuni sistemi operativi (incluso FreeBSD) fanno in
modo che le loro partizioni possano cominciare subito dopo il Master
Boot Sector, cio&egrave; al cilindro 0, testina 0, settore 2 se vuoi.
Infatti, se dai al sysinstall di FreeBSD un disco con una parte
iniziale vuota oppure un disco vuoto, quello &egrave; il punto da cui
comincer&agrave; la partizione FreeBSD di default (o almeno lo ha
fatto quando sono caduto in questa trappola). Poi quando vai ad
installare il tuo boot manager, se &egrave; uno che occupa alcuni
settori oltre all'MBR, andr&agrave; a sovrascrivere la parte iniziale
dei dati della prima partizione. Nel caso di FreeBSD, questo
sovrascrive il label del disco, e fa in modo da rendere non avviabile
la partizione di FreeBSD.</para>
<para>Il modo pi&ugrave; semplice per eliminare questo problema (e
lasciarti la flessibilit&agrave; di provare in seguito differenti boot
manager) &egrave; quello di lasciare sempre la prima traccia del tuo
hard disk completamente libera quando partizioni il tuo hard disk.
Ci&ograve; significa lasciare libero lo spazio tra il cilindro 0,
testina 0, settore 2 fino a cilindro 0, testina 0, settore 63, e
cominciare la prima partizione sul cilindro 0, testina 1, settore 1.
Per ci&ograve; che vale, quando crei una partizione DOS all'inizio del
tuo hard disk, il DOS lascia sempre questo spazio libero di default
(ecco perch&eacute; molti boot manager presumono che sia libero).
Quindi creare una partizione DOS all'inizio del disco toglie questi
problemi tutti insieme. Mi piace fare da solo, creando una partizione
DOS da 1 mega all'inizio, perch&eacute; questo evita che cambino le
lettere dei drive DOS quando ripartiziono in seguito.</para>
<para>Come riferimento, i seguenti boot manager usano il Master Boot
Sector per immagazzinare il loro codice e i loro dati:</para>
<itemizedlist>
<listitem>
<para>OS-BS 1.35</para>
</listitem>
<listitem>
<para>Boot Easy</para>
</listitem>
<listitem>
<para>LILO</para>
</listitem>
</itemizedlist>
<para>Questi boot manager usano alcuni settori addizionali dopo
il Master Boot Sector:</para>
<itemizedlist>
<listitem>
<para>OS-BS 2.0 Beta 8 (settori 2-5)</para>
</listitem>
<listitem>
<para>Boot Manager di OS/2</para>
</listitem>
</itemizedlist>
</sect3>
<sect3>
<title>Cosa fare se il tuo computer non parte?</title>
<para>In alcuni momenti quando installi dei boot manager, potresti
lasciare l'MBR in uno stato in cui il computer non riesce pi&ugrave; a
partire. Questo &egrave; spiacevole, ma possibile quando si utilizza
FDISK su di un boot manager gi&agrave; installato.</para>
<para>Se hai una partizione DOS avviabile sul tuo hard disk, puoi
partire da un floppy DOS, e poi eseguire il comando:</para>
<informalexample>
<screen>A:\> <userinput>FDISK /MBR</userinput></screen>
</informalexample>
<para>Per mettere il codice originale di avvio del DOS nel sistema.
Puoi ora avviare DOS (e solamente DOS) dall'hard disk.
Alternativamente, puoi far ripartire il programma di installazione del
tuo boot manager da un floppy avviabile.</para>
</sect3>
</sect2>
</sect1>
</article>