Use correct syntax markup for shell
Approved by: carlavilla
This commit is contained in:
parent
55c95407aa
commit
a9a9e66105
666 changed files with 17924 additions and 17924 deletions
|
|
@ -224,7 +224,7 @@ Le tracce di audit sono conservate nel formato binario BSM, così devono essere
|
|||
|
||||
Per esempio, l'utility `praudit` farà il dump dell'intero contenuto di uno specifico file di log di audit in semplice formato testuale:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# praudit /var/audit/AUDITFILE
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -252,7 +252,7 @@ In FreeBSD 6.3 e successive, `praudit` supporta anche il formato di output XML,
|
|||
|
||||
Dato che i log dell'audit possono essere molto grandi, un amministratore probabilmente vorrà selezionarne solo un sottoinsieme utile, ad esempio i record associati con un utente specifico:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# auditreduce -u trhodes /var/audit/AUDITFILE | praudit
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -267,7 +267,7 @@ I membri del gruppo `audit` hanno il permesso di leggere tracce di audit in [.fi
|
|||
|
||||
Le pipe di audit sono degli pseudo-device clonanti nel file system dei device che permettono alle applicazioni di intercettare lo stream dei record di audit in tempo reale. Questo è di primario interesse per i creatori di applicativi di intrusion detection e di monitoraggio di sistemi. In ogni caso, per l'amministratore il device della pipe dell'audit è un modo conveniente per permettere il monitaraggio dal vivo senza incontrare problemi con i permessi della traccia audit o la rotazione dei log che interrompono lo stream degli eventi. Per tracciare lo stream degli eventi dell'audit, usa la seguente linea di comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# praudit /dev/auditpipe
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -291,7 +291,7 @@ Leggi man:devfs.rules[5] per altre informazioni su come configurare il filesyste
|
|||
|
||||
Le tracce di audit sono scritte solo dal kernel, e gestite solo dal demone dell'audit, auditd. Gli amministratori non dovrebbero cercare di usare man:newsyslog.conf[5] o altri tool per ruotare direttamente i log di audit. Invece, il tool di gestione `audit` può essere usato per interrompere l'audit, riconfigurare il sistema di audit, ed eseguire la rotazione dei log. Il seguente comando fa sì che il demone audit crei un nuovo log di audit e segnali al kernel di usare il nuovo log. I vecchio log sarà terminato e rinominato, ed a questo punto potrà essere manipolato dall'amministratore.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# audit -n
|
||||
....
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -73,7 +73,7 @@ FreeBSD può essere usato in vari modi. Uno di questi è quello di digitare i co
|
|||
|
||||
Se non hai configurato FreeBSD in modo tale da avviare in modo automatico l'ambiente grafico durante l'avvio, il sistema ti fornirà un prompt di login dopo la fase di avvio, esattamente dopo che gli script di avvio sono stati eseguiti. Dovresti vedere qualcosa simile a questo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Additional ABI support:.
|
||||
Local package initialization:.
|
||||
|
|
@ -113,14 +113,14 @@ Ogni sistema multi-utente necessita di qualche metodo che distingua un "utente"
|
|||
|
||||
Appena dopo la fase di avvio di FreeBSD e quando gli script di avvio sono stati eseguiti, ti viene presentato un prompt dove inserire un valido username:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
login:
|
||||
....
|
||||
|
||||
Giusto per questo esempio, assumiamo che il tuo username sia `john`. Al prompt digita `john` e premi kbd:[Invio]. Ti verrà presentato un prompt dove inserire la "password":
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
login: john
|
||||
Password:
|
||||
|
|
@ -202,14 +202,14 @@ options SC_PIXEL_MODE
|
|||
|
||||
Quando il kernel è stato ricompilato con queste due opzioni, puoi determinare quali modalità video sono supportate dal tuo hardware usando l'utility man:vidcontrol[1]. Per ottenere una lista delle modalità video supportate, digita il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# vidcontrol -i mode
|
||||
....
|
||||
|
||||
L'output di questo comando è una lista delle modalità video che sono supportate dal tuo hardware. Puoi usare una nuova modalità video indicandola a man:vidcontrol[1] in una console `root`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# vidcontrol MODE_279
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -270,7 +270,7 @@ Poichè il sistema è in grado di supportare più utenti, tutto ciò che il sist
|
|||
|
||||
Puoi usare l'opzione `-l` del comando man:ls[1] per visualizzare un lungo listato della directory che include una colonna contenente le informazioni sui permessi del file per il proprietario, per il gruppo, e per gli altri. Per esempio, digitando `ls -l` in una arbitraria directory:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% ls -l
|
||||
total 530
|
||||
|
|
@ -282,7 +282,7 @@ total 530
|
|||
|
||||
Ecco come è suddivisa la prima colonna dell'output del comando `ls -l`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
-rw-r--r--
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -359,14 +359,14 @@ I permessi simbolici, qualche volta chiamati espressioni simboliche, usano carat
|
|||
|
||||
Questi valori sono usati con il comando man:chmod[1] come esposto in precedenza, ma con le lettere. Per esempio, puoi usare il seguente comando per impedire agli altri utenti l'accesso a _FILE_:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% chmod go= FILE
|
||||
....
|
||||
|
||||
Se si ha la necessità di realizzare più di una modifica ai settaggi di un file si può usare una lista di settaggi separati da virgola. Per esempio il seguente comando rimuoverà il permesso di scrittura su _FILE_ al gruppo di appartenenza del file e al resto del "mondo", e inoltre aggiungerà il permesso di esecuzione per tutti:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% chmod go-w,a+x FILE
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -379,21 +379,21 @@ Queste flag dei file aggiungono un ulteriore livello di controllo sui file, assi
|
|||
|
||||
Le flag dei file sono alterate usando l'utility man:chflags[1], tramite una semplice sintassi. Per esempio, per abilitare la flag di sistema di non-cancellabilità sul file [.filename]#file1#, si può usare il comando seguente:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# chflags sunlink file1
|
||||
....
|
||||
|
||||
E per disabilitare la stessa flag, si può usare semplicemente il comando precedente con "no" davanti a `sunlink`. Ecco come:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# chflags nosunlink file1
|
||||
....
|
||||
|
||||
Per vedere le flag del file di esempio, usa il comando man:ls[1] con le flag `-lo`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# ls -lo file1
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -733,7 +733,7 @@ Il comando man:mount[8] è ciò che in definitiva viene usato per montare i file
|
|||
|
||||
La sua forma di utilizzo elementare è:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mount device mountpoint
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -795,7 +795,7 @@ Due comandi sono particolarmente utili per monitorare i processi sul sistema, ma
|
|||
|
||||
Di default, `ps` mostra solo i tuoi comandi che sono in quel momento in esecuzione. Per esempio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% ps
|
||||
PID TT STAT TIME COMMAND
|
||||
|
|
@ -823,7 +823,7 @@ Il comando man:ps[1] supporta varie opzioni per cambiare le informazioni da visu
|
|||
|
||||
L'output di man:top[1] è simile. Un esempio di esecuzione assomiglia a questo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% top
|
||||
last pid: 72257; load averages: 0.13, 0.09, 0.03 up 0+13:38:33 22:39:10
|
||||
|
|
@ -880,7 +880,7 @@ Questo esempio mostra come inviare un segnale a man:inetd[8]. Il file di configu
|
|||
|
||||
. Cerca il process ID del processo a cui vuoi mandare il segnale. Puoi utilizzare man:ps[1] e man:grep[1] per farlo. Il comando man:grep[1] viene utilizzato per perlustrare attraverso l'output, cercando la stringa da te specificata. Questo comando viene eseguito in modalità utente, e man:inetd[8] viene eseguito in modalità `root`, quindi le opzioni da dare a man:ps[1] sono `ax`.
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% ps -ax | grep inetd
|
||||
198 ?? IWs 0:00.00 inetd -wW
|
||||
|
|
@ -889,7 +889,7 @@ Questo esempio mostra come inviare un segnale a man:inetd[8]. Il file di configu
|
|||
Come puoi vedere il PID di man:inetd[8] è 198. In alcuni casi potrebbe apparire nel risultato anche il comando `grep inetd`. Questo dipende dal modo utilizzato da man:ps[1] nell'elencare la lista dei processi in esecuzione.
|
||||
. Usa il comando man:kill[1] per inviare il segnale. Poichè man:inetd[8] viene eseguito in modalità `root` prima devi usare il comando man:su[1] per diventare `root`.
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% su
|
||||
Password:
|
||||
|
|
@ -969,14 +969,14 @@ Un altro aspetto di una shell è l'uso delle variabili d'ambiente. Le variabili
|
|||
|
||||
Il modo di settare una variabile d'ambiente varia leggermente a seconda della shell utilizzata. Per esempio, nelle shell C-Style come `tcsh` e `csh`, puoi usare `setenv` per settare le variabili d'ambiente. Sotto le shell Bourne come `sh` e `bash`, puoi usare `export` per settare le tue variabili d'ambiente correnti. Per esempio, per settare o modificare la variabile d'ambiente `EDITOR` a [.filename]#/usr/local/bin/emacs#, sotto `csh` o `tcsh` si può utilizzare il comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% setenv EDITOR /usr/local/bin/emacs
|
||||
....
|
||||
|
||||
Sotto le shell Bourne:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% export EDITOR="/usr/local/bin/emacs"
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -994,7 +994,7 @@ Il modo più semplice per cambiare la propria shell è quello di usare il comand
|
|||
|
||||
Puoi anche eseguire `chsh` con l'opzione `-s`; in questo modo verrà settata la shell in modo diretto, senza che sia necessario invocare l'editor. Per esempio, se vuoi cambiare la tua shell in `bash`, potresti digitare il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% chsh -s /usr/local/bin/bash
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1005,7 +1005,7 @@ La shell che desideri utilizzare _deve_ essere presente nel file [.filename]#/et
|
|||
|
||||
Per esempio, se installi `bash` a mano e la metti sotto [.filename]#/usr/local/bin#, dovresti fare questo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# echo "/usr/local/bin/bash" >> /etc/shells
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1080,14 +1080,14 @@ Il formato ELF è più espressivo di quello [.filename]#a.out# e permette una ma
|
|||
|
||||
La documentazione più esauriente su FreeBSD è costituita dalle pagine man. Quasi tutti i programmi sul sistema hanno un piccolo manuale di riferimento che spiega il funzionamento di base e i vari argomenti del programma stesso. Questi manuali possono essere visualizzati con il comando `man`. L'uso del comando `man` è semplice:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% man comando
|
||||
....
|
||||
|
||||
`comando` è il nome del comando di cui desideri maggiori informazioni. Per esempio, per sapere di più circa il comando `ls` digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% man ls
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1106,7 +1106,7 @@ Il manuale in linea è diviso in sezione numerate:
|
|||
|
||||
In qualche caso, lo stesso soggetto può apparire in più di una sezione del manuale in linea. Per esempio, esiste un comando utente `chmod` e una system call `chmod()`. In questo caso, puoi dire al comando `man` quale vuoi specificando la sezione:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% man 1 chmod
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1115,7 +1115,7 @@ In questo caso verrà visualizzata la pagina man del comando utente `chmod`. I r
|
|||
|
||||
Tutto questo va bene se conosci il nome del comando e desideri semplicemente sapere come usarlo, ma cosa succede se non ricordi il nome del comando? Puoi usare `man` con l'opzione `-k` per ricercare tramite parole chiavi nelle descrizioni dei comandi:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% man -k mail
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1124,7 +1124,7 @@ Con questo comando ti verrà presentata una lista di comandi che hanno la parola
|
|||
|
||||
Stai dando un'occhiata a tutti quei comandi fantastici che si trovano in [.filename]#/usr/bin# ma non hai la più pallida idea di cosa fanno la maggior parte di essi? Semplicemente digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% cd /usr/bin
|
||||
% man -f *
|
||||
|
|
@ -1132,7 +1132,7 @@ Stai dando un'occhiata a tutti quei comandi fantastici che si trovano in [.filen
|
|||
|
||||
oppure
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% cd /usr/bin
|
||||
% whatis *
|
||||
|
|
@ -1147,7 +1147,7 @@ FreeBSD include molte applicazioni e utility prodotti dalla Free Software Founda
|
|||
|
||||
Per usare il comando man:info[1], digita semplicemente:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% info
|
||||
....
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -97,7 +97,7 @@ Il codice nel MBR o nel boot manager è solitamente riferito alla _fase zero_ de
|
|||
[example]
|
||||
====
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
F1 DOS
|
||||
F2 FreeBSD
|
||||
|
|
@ -112,7 +112,7 @@ Default: F2
|
|||
|
||||
Altri sistemi operativi, in particolare Windows(R), sono noti per l'abitudine di sovrascrivere l'MBR esistente con il proprio. Se accade questo, o se vuoi rimpiazzare l'MBR pre-esistente con quello di FreeBSD puoi usare il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# fdisk -B -b /boot/boot0 dispositivo
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -149,7 +149,7 @@ Poiché il <<boot-loader,loader>> è molto più complesso, e fornisce una gradev
|
|||
[example]
|
||||
====
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
>> FreeBSD/i386 BOOT
|
||||
Default: 0:ad(0,a)/boot/loader
|
||||
|
|
@ -160,7 +160,7 @@ boot:
|
|||
|
||||
Se mai avrai bisogno di rimpiazzare il [.filename]#boot1# ed il [.filename]#boot2# installati, usa man:bsdlabel[8]:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# bsdlabel -B discoslice
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -240,14 +240,14 @@ Qui ci sono alcuni esempi pratici sull'uso del loader:
|
|||
|
||||
* Per avviare semplicemente il vostro kernel abituale, ma in modalità singolo utente:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
boot -s
|
||||
....
|
||||
|
||||
* Per scaricare dalla memoria i moduli e il kernel usuali, e poi caricare solo il vecchio (o un altro) kernel:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
unload
|
||||
load kernel.old
|
||||
|
|
@ -259,7 +259,7 @@ Puoi usare [.filename]#kernel.GENERIC# per riferirti al kernel generico che vien
|
|||
====
|
||||
Usa il comando seguente per caricare i tuoi soliti moduli con un altro kernel:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
unload
|
||||
set kernel="kernel.old"
|
||||
|
|
@ -270,7 +270,7 @@ Usa il comando seguente per caricare i tuoi soliti moduli con un altro kernel:
|
|||
|
||||
* Per caricare uno script di configurazione del kernel (uno script automatizzato che faccia le cose che faresti tu normalmente configurando il kernel all'avvio):
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
load -t userconfig_script /boot/kernel.conf
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -321,14 +321,14 @@ Una volta che il sistema è stato avviato, può essere usato il comando man:kenv
|
|||
|
||||
La sintassi per il file [.filename]#/boot/device.hints# è una variabile per riga, usando il solito cancelletto "#" per indicare i commenti. Le linee sono costruite come segue:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
hint.driver.unit.keyword="valore"
|
||||
....
|
||||
|
||||
La sintassi nel terzo stadio del boot loader è:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
set hint.driver.unit.keyword=valore
|
||||
....
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -197,7 +197,7 @@ Questo script fornisce un'opzione `stop` e `start` per l'applicazione a cui ci r
|
|||
|
||||
Potrebbe essere avviata manualmente con:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /usr/local/etc/rc.d/utility.sh start
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -305,7 +305,7 @@ Non devi usare la procedura descritta qui per editare/installare il crontab di s
|
|||
|
||||
Per installare un [.filename]#crontab# appena scritto, prima usa il tuo editor preferito per creare un file nel formato corretto, e poi usa l'utility `crontab`. L'uso più corretto è:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% crontab crontab-file
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -323,7 +323,7 @@ Se successivamente vuoi rimuovere il tuo [.filename]#crontab# completamente, usa
|
|||
|
||||
Nel 2002 FreeBSD ha integrato il sistema di inizializzazione [.filename]#rc.d# di NetBSD. Gli utenti dovrebbero aver notato i file elencati nella cartella [.filename]#/etc/rc.d#. Molti di questi file sono servizi di base che possono essere controllati con opzioni `start`, `stop`, e `restart`. Ad esempio, man:sshd[8] può essere riavviato con il comando seguente:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /etc/rc.d/sshd restart
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -339,14 +339,14 @@ Se esiste già una linea `natd_enable="NO"`, allora basta cambiare il valore da
|
|||
|
||||
Poichè il sistema di [.filename]#rc.d# è inteso prevalentemente per avviare/bloccare i servizi al momento dell'accensione/spegnimento, le opzioni standard `start`, `stop` e `restart` avranno il comportamento appropriato solo seè stata impostata la variabile appropriata in [.filename]#/etc/rc.conf#. Ad esempio il comando precedente `sshd restart` funzionerà solo se in [.filename]#/etc/rc.conf# è stata impostata l'opzione `sshd_enable` a `YES`. Per avviare (`start`), fermare (`stop`) o riavviare (`restart`) un servizio, ignorandole impostazioni in [.filename]#/etc/rc.conf#, i comandi devono avere il prefisso "one". Ad esempio per riavviare `sshd` trascurando le impostazioni esistenti in [.filename]#/etc/rc.conf#, impartite il comando seguente:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /etc/rc.d/sshd onerestart
|
||||
....
|
||||
|
||||
È semplice controllare se un servizio è stato abilitato in [.filename]#/etc/rc.conf# eseguendo lo script appropriato in [.filename]#rc.d# con l'opzione `rcvar`. Dunque, un amministratore può controllare che `sshd` sia effettivamente abilitato in [.filename]#/etc/rc.conf# eseguendo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /etc/rc.d/sshd rcvar
|
||||
# sshd
|
||||
|
|
@ -360,7 +360,7 @@ La seconda linea (`# sshd`) è l'output del comando `sshd`; non una console di `
|
|||
|
||||
Per determinare se un servizio è attivo, è disponibile l'opzione `status`. Ad esempio per verificare che `sshd` sia effettivamente avviato:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /etc/rc.d/sshd status
|
||||
sshd is running as pid 433.
|
||||
|
|
@ -370,7 +370,7 @@ In alcuni case è anche possibile effettuare il `reload` di un servizio. Questo
|
|||
|
||||
La struttura di [.filename]#rc.d# non viene usata solo per i servizi di rete, ma contribuisce anche per buona parte all'inizializzazione del sistema. Ad esempio, considerate il file [.filename]#bgfsck#. Quando lo script viene eseguito, esso stamperà il seguente messaggio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Starting background file system checks in 60 seconds.
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -400,7 +400,7 @@ Una volta sicuro che la tua scheda sia supportata, hai bisogno di determinare il
|
|||
|
||||
Se sei in possesso di una scheda comune, la maggior parte delle volte non dovrai cercare molto per trovare un driver. I driver per le schede di reti comuni sono presenti nel kernel [.filename]#GENERIC#, quindi la tua scheda dovrebbe presentarsi durante l'avvio, in questo modo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
dc0: <82c169 PNIC 10/100BaseTX> port 0xa000-0xa0ff mem 0xd3800000-0xd38
|
||||
000ff irq 15 at device 11.0 on pci0
|
||||
|
|
@ -450,21 +450,21 @@ Non puoi usare un driver Windows(R)/i386 con FreeBSD/amd64, devi trovare un driv
|
|||
|
||||
Il prossimo passo è compilare il binario del driver in un modulo caricabile dal kernel. Per fare questo, come `root`, usa man:ndisgen[8]:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# ndisgen /path/to/W32DRIVER.INF /path/to/W32DRIVER.SYS
|
||||
....
|
||||
|
||||
L'utility man:ndisgen[8] è interattiva e chiederà altre informazioni di cui necessita; produrrà un modulo del kernel nella presente directory che può essere caricato in questo modo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# kldload ./W32DRIVER.ko
|
||||
....
|
||||
|
||||
In aggiunta al modulo del kernel generato, devi caricare i moduli [.filename]#ndis.ko# e [.filename]#if_ndis.ko#. Questo dovrebbe avvenire automaticamente quando uno carica un modulo che dipende da man:ndis[4]. Se vuoi caricarli manualmente, usa il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# kldload ndis
|
||||
# kldload if_ndis
|
||||
|
|
@ -474,7 +474,7 @@ Il primo comando carica il wrapper del driver miniport NDIS, il secondo carica l
|
|||
|
||||
Ora controlla man:dmesg[8] per vedere se c'era qualche errore durante il caricamento. Se tutto è andato bene, dovresti ottenere dell'output che somiglia a questo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
ndis0: <Wireless-G PCI Adapter> mem 0xf4100000-0xf4101fff irq 3 at device 8.0 on pci1
|
||||
ndis0: NDIS API version: 5.0
|
||||
|
|
@ -498,7 +498,7 @@ Una volta che il driver giusto per la scheda di rete è stato caricato, la sched
|
|||
|
||||
Per mostrare la configurazione delle interfacce di rete sul tuo sistema, immetti il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% ifconfig
|
||||
dc0: flags=8843<UP,BROADCAST,RUNNING,SIMPLEX,MULTICAST> mtu 1500
|
||||
|
|
@ -544,7 +544,7 @@ In questo esempio, il dispositivo [.filename]#dc0# è attivo. Gli indicatori chi
|
|||
|
||||
Se l'output di man:ifconfig[8] avesse mostrato qualcosa di simile a:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
dc0: flags=8843<BROADCAST,SIMPLEX,MULTICAST> mtu 1500
|
||||
ether 00:a0:cc:da:da:da
|
||||
|
|
@ -580,7 +580,7 @@ Per verificare che una scheda Ethernet sia configurata correttamente, si devono
|
|||
|
||||
Prima proviamo l'interfaccia:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% ping -c5 192.168.1.3
|
||||
PING 192.168.1.3 (192.168.1.3): 56 data bytes
|
||||
|
|
@ -597,7 +597,7 @@ round-trip min/avg/max/stddev = 0.074/0.083/0.108/0.013 ms
|
|||
|
||||
Ora dobbiamo effettuare un ping verso un'altra macchina della LAN:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% ping -c5 192.168.1.2
|
||||
PING 192.168.1.2 (192.168.1.2): 56 data bytes
|
||||
|
|
@ -897,14 +897,14 @@ In sostanza, man:sysctl[8] serve a due cose: a leggere e a modificare le imposta
|
|||
|
||||
Per visualizzare tutte le variabili leggibili:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% sysctl -a
|
||||
....
|
||||
|
||||
Per leggere una particolare variabile, ad esempio, `kern.maxproc`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% sysctl kern.maxproc
|
||||
kern.maxproc: 1044
|
||||
|
|
@ -912,7 +912,7 @@ kern.maxproc: 1044
|
|||
|
||||
Per impostare una particolare variabile, usa l'intuitiva sintassi _variabile_=_valore_:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# sysctl kern.maxfiles=5000
|
||||
kern.maxfiles: 2088 -> 5000
|
||||
|
|
@ -929,7 +929,7 @@ In alcuni casi può essere desiderabile modificare i valori di man:sysctl[8] in
|
|||
|
||||
Ad esempio in alcuni modelli di laptop il dispositivo man:cardbus[4] non effettuerà il controllo sugli intervalli di memoria, e fallirà con errori che assomigliano a questi:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
cbb0: Could not map register memory
|
||||
device_probe_and_attach: cbb0 attach returned 12
|
||||
|
|
@ -977,7 +977,7 @@ La configurazione del kernel `SCSI_DELAY` può ridurre il tempo di avvio del sis
|
|||
|
||||
Il programma man:tunefs[8] può essere usato per mettere a punto con accuratezza un file system. Questo programma ha molte opzioni differenti, ma per ora noi ci preoccuperemo solo di attivare e disattivare i Soft Update, che verrà effettuato tramite:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# tunefs -n enable /filesystem
|
||||
# tunefs -n disable /filesystem
|
||||
|
|
@ -1063,7 +1063,7 @@ Un vnode è la rappresentazione di un file o una directory. Aumentare il numero
|
|||
|
||||
Per vedere il numero corrente di vnodi in uso:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# sysctl vfs.numvnodes
|
||||
vfs.numvnodes: 91349
|
||||
|
|
@ -1071,7 +1071,7 @@ vfs.numvnodes: 91349
|
|||
|
||||
Per vedere il numero massimo di vnodi:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# sysctl kern.maxvnodes
|
||||
kern.maxvnodes: 100000
|
||||
|
|
@ -1113,21 +1113,21 @@ device md # Memory "disks"
|
|||
|
||||
. Crea un file di swap ([.filename]#/usr/swap0#):
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# dd if=/dev/zero of=/usr/swap0 bs=1024k count=64
|
||||
....
|
||||
|
||||
. Imposta i permessi appropriati su ([.filename]#/usr/swap0#):
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# chmod 0600 /usr/swap0
|
||||
....
|
||||
|
||||
. Riavvia la macchina o per abilitare il file di swap immediatamente scrivi:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mdconfig -a -t vnode -f /usr/swap0 -u 0 && swapon /dev/md0
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1169,7 +1169,7 @@ ACPI ed APM non possono coesistere e dovrebbero essere usati separatamente. L'ul
|
|||
|
||||
ACPI può essere usato per mettere il sistema in modalità sleep con man:acpiconf[8], l'opzione `-s` ed un'opzione `1-5`. La maggior parte degli utenti avranno bisogno solo di `1` o `3` (sospensione della RAM). L'opzione `5` farà un morbido shutdown che è la stessa azione di:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# halt -p
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1199,7 +1199,7 @@ Per quelli di voi che vogliono sottomettere un problema subito, per favore invia
|
|||
* L'output di `sysctl hw.acpi`. Anche questo è un buon modo di figurarti quali caratteristiche il tuo sistema offre.
|
||||
* URL dove il tuo _ACPI Source Language_ (ASL) risiede. _Non_ inviare la ASL direttamente alla lista dato che può essere molto grande. Generate una copia della vostra ASL eseguendo questo comando:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# acpidump -dt > name-system.asl
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1233,7 +1233,7 @@ ACPI ha tre stati di sospensione RAM (STR), `S1`-`S3` ed un stato di sospensione
|
|||
|
||||
Inizia a controllare `sysctl hw.acpi` per le entry relative alla sospensione. Questi sono i risultati per un Thinkpad:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
hw.acpi.supported_sleep_state: S3 S4 S5
|
||||
hw.acpi.s4bios: 0
|
||||
|
|
@ -1276,7 +1276,7 @@ Se hai altri problemi con ACPI (lavorare con un docking station, dispositivi non
|
|||
|
||||
Il più comune problema è il BIOS di venditori che forniscono bytecode incorretto (o addirittura con bachi). Questo si deduce usualmente da messaggi del kernel come questo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
ACPI-1287: *** Error: Method execution failed [\\_SB_.PCI0.LPC0.FIGD._STA] \\
|
||||
(Node 0xc3f6d160), AE_NOT_FOUND
|
||||
|
|
@ -1286,7 +1286,7 @@ Spesso puoi risolvere questi problemi aggiornando il tuo BIOS all'ultima version
|
|||
|
||||
Il tuo primo controllo che puoi fare è ricompilare il tuo ASL per controllare errori. Possono essere ignorati i 'warning' ma gli errori sono bachi che impediranno all'ACPI di funzionare correttamente. Per ricompilare il tuo ASL, usa il comando seguente:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# iasl your.asl
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1310,7 +1310,7 @@ Alcuni metodi non ritornano esplicitamente un valore come i requisiti standard.
|
|||
|
||||
Dopo che personalizzi il tuo [.filename]#your.asl#, potresti volerlo compilare, esegui:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# iasl your.asl
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1334,7 +1334,7 @@ Il driver ACPI ha una facility di debug molto utile. Permette di specificare un
|
|||
|
||||
L'output di debug non è abilitato di default. Per abilitarlo, aggiungi `options ACPI_DEBUG` al tuo file di configurazione del kernel se ACPI è compilato nel kernel. Puoi aggiungere `ACPI_DEBUG=1` al tuo [.filename]#/etc/make.conf# per abilitarlo in modo globale. Se è un modulo, puoi ricompilare soltanto il tuo modulo [.filename]#acpi.ko# come segue:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /sys/modules/acpi/acpi
|
||||
&& make clean &&
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -115,14 +115,14 @@ Su macchine lente, con una velocità di CPU minore di 233MHz o con meno di 64MB
|
|||
|
||||
Se non puoi o non vuoi compilare Mozilla, per qualsiasi ragione, il FreeBSD GNOME team l'ha già fatto per te. Devi solo installare il pacchetto dalla rete con:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r mozilla
|
||||
....
|
||||
|
||||
Se il pacchetto non è disponibile, e hai abbastanza tempo e spazio su disco, puoi prelevare i sorgenti di Mozilla, compilarli e installarli sul tuo sistema. Questo può essere fatto con:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/www/mozilla
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -132,14 +132,14 @@ Puoi assicurarti una corretta inizializzazione del port di Mozilla attraverso l'
|
|||
|
||||
Una volta completata l'installazione di Mozilla, non necessiti di essere ancora `root`. Puoi avviare Mozilla come browser digitando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% mozilla
|
||||
....
|
||||
|
||||
Puoi avviarlo direttamente come lettore di mail e news come mostrato qui sotto:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% mozilla -mail
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -150,14 +150,14 @@ Firefox è il browser di nuova generazione basato sul codice di Mozilla. Mozilla
|
|||
|
||||
Installa il package con:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r firefox
|
||||
....
|
||||
|
||||
Puoi usare anche la collezione dei port se preferisci compilare il codice sorgente:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/www/firefox
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -177,7 +177,7 @@ Per aggiungere il supporto Java(TM) a Firefox o a Mozilla, devi prima installare
|
|||
|
||||
Avvia il tuo browser, digita `about:plugins` nella barra degli indirizzi e premi kbd:[Invio]. Verrà visualizzata una pagina con un riepilogo dei plugin installati, tra i quali dovrebbe comparire il plugin di Java(TM). Se questo non accade, come `root`, dai il comando seguente:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# ln -s /usr/local/diablo-jre1.5.0/plugin/i386/ns7/libjavaplugin_oji.so \
|
||||
/usr/local/lib/browser_plugins/
|
||||
|
|
@ -196,7 +196,7 @@ Il prossimo passo è installare il port package:www/linux-flashplugin7[]. Quando
|
|||
|
||||
Se il plugin di Flash(TM) non viene elencato, nella maggior parte dei casi si tratta di un link simbolico mancante. Digita i seguenti comandi come `root`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# ln -s /usr/local/lib/npapi/linux-flashplugin/libflashplayer.so \
|
||||
/usr/local/lib/browser_plugins/
|
||||
|
|
@ -217,14 +217,14 @@ Opera è un browser pieno di funzionalità, basato sugli standard attuali. Tra l
|
|||
|
||||
Per navigare nel web con la versione per FreeBSD di Opera, installa il package:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r opera
|
||||
....
|
||||
|
||||
Alcuni siti FTP non hanno tutti i pacchetti, ma è possibile ottenere Opera con la collezione dei port digitando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/port/www/opera
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -284,14 +284,14 @@ Prima di installare l'ultima release di KOffice, assicurati di avere una version
|
|||
|
||||
Per installare KOffice come pacchetto, inserisci il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r koffice
|
||||
....
|
||||
|
||||
Se il pacchetto non è disponibile puoi usare la collezione dei port. Per esempio, per installare KOffice per KDE3, digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/editors/koffice-kde3
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -305,14 +305,14 @@ AbiWord può importare ed esportare file di molti tipi, compreso alcuni formati
|
|||
|
||||
AbiWord è disponibile come package. Puoi installarlo digitando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r abiword
|
||||
....
|
||||
|
||||
Se il pacchetto non è disponibile puoi recuperarlo dalla collezione dei port. La collezione dei port dovrebbe essere molto più aggiornata. Puoi fare come segue:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/editors/abiword
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -324,14 +324,14 @@ Per il disegno o il ritocco delle immagini, GIMP è un programma di manipolazion
|
|||
|
||||
Puoi installare il pacchetto con il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r gimp
|
||||
....
|
||||
|
||||
Se il tuo sito FTP non ha il pacchetto, puoi usare la collezione dei port. La directory http://www.FreeBSD.org/ports/[graphics] della collezione dei port contiene anche Il Manuale di Gimp. Di seguito riportiamo come installarli:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/graphics/gimp
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -352,7 +352,7 @@ L'editor di testi di OpenOffice.org usa come formato di file nativo il formato X
|
|||
|
||||
Per installare OpenOffice.org, digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r openoffice.org
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -364,7 +364,7 @@ Questo potrebbe funzionare quando hai una versione -RELEASE di FreeBSD. Altrimen
|
|||
|
||||
Una volta installato il pacchetto, devi digitare il comando seguente per avviare OpenOffice.org:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% openoffice.org
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -376,7 +376,7 @@ Al primo avvio ti verrano poste alcune questioni e verrà creata la cartella [.f
|
|||
|
||||
Se il pacchetto OpenOffice.org non è disponibile hai ancora la possibilità di compilare il port. Come sempre, devi tenere presente che necessiterai di molto spazio nel tuo hard disk e di molto tempo per la compilazione.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/editors/openoffice.org-2
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -386,7 +386,7 @@ Se il pacchetto OpenOffice.org non è disponibile hai ancora la possibilità di
|
|||
====
|
||||
Se vuoi compilare una versione localizzata, sostituisci la linea di comando precedente con questa:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# make LOCALIZED_LANG=il_tuo_linguaggio install clean
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -396,7 +396,7 @@ Sostituisci _il_ tuo _linguaggio_ con il codice ISO-code corretto. Una lista di
|
|||
|
||||
Fatto ciò, OpenOffice.org può essere avviato con il comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% openoffice.org
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -443,7 +443,7 @@ Molti documenti sono ora distribuiti come documenti in PDF, che significa "Porta
|
|||
|
||||
Per installare Acrobat Reader(R) 7 dalla collezione dei port, digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/print/acroread7
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -457,14 +457,14 @@ gv è un visualizzatore per file PostScript(R) e PDF. Era originariamente basato
|
|||
|
||||
Per installare gv come pacchetto, digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r gv
|
||||
....
|
||||
|
||||
Se non puoi scaricare il pacchetto puoi utilizzare la collezione dei port:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/print/gv
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -476,14 +476,14 @@ Se vuoi un piccolo visualizzatore di PDF per FreeBSD, Xpdf è un leggero ed effi
|
|||
|
||||
Per installare il pacchetto Xpdf usa questo comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r xpdf
|
||||
....
|
||||
|
||||
Se il pacchetto non è disponibile o preferisci usare la collezione dei port digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/graphics/xpdf
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -497,14 +497,14 @@ GQview è un manager di immagini. Puoi visualizzare un file con un solo click, a
|
|||
|
||||
Se vuoi installare il pacchetto GQview, digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r gqview
|
||||
....
|
||||
|
||||
Se il pacchetto non è disponibile o preferisci usare la collezione di port digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/graphics/gqview
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -554,14 +554,14 @@ GnuCash dispone di un ottimo registro, un sistema di account gerarchico, molte c
|
|||
|
||||
Per installare GnuCash nel tuo sistema, digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r gnucash
|
||||
....
|
||||
|
||||
Se il pacchetto non è disponibile, puoi usare la collezione dei port:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/finance/gnucash
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -573,14 +573,14 @@ Gnumeric è un programma per foglio di calcolo elettronico, fa parte dell'ambien
|
|||
|
||||
Per installare Gnumeric come un un pacchetto, digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r gnumeric
|
||||
....
|
||||
|
||||
Se il pacchetto non risulta disponibile puoi usare la collezione dei port con:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/math/gnumeric
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -592,14 +592,14 @@ Abacus è un programma per foglio di calcolo leggero e facile da usare. Include
|
|||
|
||||
Per installare Abacus come pacchetto digitare:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r abacus
|
||||
....
|
||||
|
||||
Se il pacchetto non è disponibile puoi utilizzare la collezione dei port digitando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/deskutils/abacus
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -611,14 +611,14 @@ KMyMoney è un gestore delle finanze personali sviluppato per KDE. KMyMoney inte
|
|||
|
||||
Per installare KMyMoney come un pacchetto:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r kmymoney2
|
||||
....
|
||||
|
||||
Se il pacchetto non è disponibile, puoi usare la collezione dei port:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/finance/kmymoney2
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -83,42 +83,42 @@ image::striping.png[Disk Striping Illustration]
|
|||
|
||||
. Caricare il modulo [.filename]#geom_stripe#:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# kldload geom_stripe.ko
|
||||
....
|
||||
+
|
||||
. Assicurati che esiste una appropriato mount point. Se il volume in questione diventerà una partizione di root, allora usa temporaneamente un mount point diverso,ad esempio [.filename]#/mnt#:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mkdir /mnt
|
||||
....
|
||||
+
|
||||
. Determina i nomi dei devices per i dischi che verranno configurati in stripe e creali. Ad esempio per configurare in modalità stripe 2 dischi ATA [.filename]#/dev/ad2# e [.filename]#/dev/ad3# non ancora partizionati potresti usare il seguente comando.
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# gstripe label -v st0 /dev/ad2 /dev/ad3
|
||||
....
|
||||
+
|
||||
. Se questo volume sarà utilizzato come dispositivo di root da cui effettuare il boot, allora prima di creare il filesystem devi utilizzare il seguente comando:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# fdisk -vBI /dev/stripe/st0
|
||||
....
|
||||
+
|
||||
. Crea una tabella delle partizioni sul nuovo volume con in seguente comando:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# bsdlabel -wB /dev/stripe/st0
|
||||
....
|
||||
+
|
||||
. Questa procedura dovrebbe aver creato altri due device in [.filename]#/dev/stripe# in aggiunta a [.filename]#st0#. Nella fattispecie [.filename]#st0a# e [.filename]#st0c#. Ora bisogna creare un filesystem nel device [.filename]#st0a# utilizzando il comando `newfs` come segue:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# newfs -U /dev/stripe/st0a
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -128,14 +128,14 @@ Dopo che per qualche secondo vedrete parecchi numeri scorrere sullo schermo, la
|
|||
|
||||
Per montare manualmente il dispositivo stripe appena creato usa il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mount /dev/stripe/st0a /mnt
|
||||
....
|
||||
|
||||
Per montare il filesystem stripe automaticamente all'avvio del sistema, inserisci le informazioni del volume nel file [.filename]#/etc/fstab#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# echo "/dev/stripe/st0a /mnt ufs rw 2 2" \
|
||||
>> /etc/fstab
|
||||
|
|
@ -143,7 +143,7 @@ Per montare il filesystem stripe automaticamente all'avvio del sistema, inserisc
|
|||
|
||||
Il modulo [.filename]#geom# deve essere caricato contestualmente all'avvio del sistema; questo lo si ottiene semplicemente inserendo la seguente linea nel file [.filename]#/boot/loader.conf#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# echo 'geom_stripe_load="YES"' >> /boot/loader.conf
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -161,14 +161,14 @@ Riavvia e aspetta che il sistema sia completamente attivo. Non appena il boot è
|
|||
|
||||
Crea il device [.filename]#/dev/mirror/gm# e fai un link dello stesso a [.filename]#/dev/da1#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# gmirror label -vnb round-robin gm0 /dev/da1
|
||||
....
|
||||
|
||||
Il sistema dovrebbe rispondere con:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Metadata value stored on /dev/da1.
|
||||
Done.
|
||||
|
|
@ -176,7 +176,7 @@ Done.
|
|||
|
||||
Avvia GEOM,questa procedura caricherà nel kernel il modulo [.filename]#/boot/kernel/geom_mirror.ko#
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# gmirror load
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -188,14 +188,14 @@ Questo comando dovrebbe ora avere creato i nodi di device [.filename]#gm0#, [.fi
|
|||
|
||||
Crea una label generica e un codice di boot nel device [.filename]#gm0# appena creato utilizzando il comando `fdisk`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# fdisk -vBI /dev/mirror/gm0
|
||||
....
|
||||
|
||||
Ora crea una label di informazioni generica con `bsdlabel`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# bsdlabel -wB /dev/mirror/gm0s1
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -207,21 +207,21 @@ Se sono presenti più slices e partizioni, i flags dei due comandi precedenti ri
|
|||
|
||||
Utilizza l'utility man:newfs[8] per creare un filesystem di default sul nodo di device [.filename]#gm0s1a#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# newfs -U /dev/mirror/gm0s1a
|
||||
....
|
||||
|
||||
Questo dovrebbe causare la visualizzazione di un bel pò di numeri e informazioni varie da parte del sistema. È corretto. Esamina bene lo schermo per vedere se ci sono messaggi di errore e monta il device in [.filename]#/mnt#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mount /dev/mirror/gm0s1a /mnt
|
||||
....
|
||||
|
||||
Ora sposta tutti i dati presenti sul tuo disco di boot nel nuovo filesystem. Questo esempio usa i comandi man:dump[8] e man:restore[8] comunque anche man:dd[1] dovrebbe funzionare nel contesto che stiamo trattando. Evita di utilizzare man:tar[1] dal momento che non copia il codice di boot. In caso contrario il fallimento è garantito.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# dump -L -0 -f- / |(cd /mnt && restore -r -v -f-)
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -239,12 +239,12 @@ Ora edita il file [.filename]#/mnt/etc/fstab# "replicato" e rimuovi,o commenta (
|
|||
|
||||
Ora crea un file [.filename]#boot.conf# in entrambe le partizioni di root; quella corrente e quella nuova. Questo file aiuterà il BIOS di sistema ad effettuare il boot dal drive corretto.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# echo "1:da(1,a)/boot/loader" > /boot.config
|
||||
....
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# echo "1:da(1,a)/boot/loader" > /mnt/boot.config
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -256,7 +256,7 @@ Lo abbiamo inserito in entrambe le partizioni di root per assicurarci un boot co
|
|||
|
||||
Adesso aggiungi la seguente linea al nuovo file [.filename]#/boot/loader.conf#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# echo 'geom_mirror_load="YES"' >> /mnt/boot/loader.conf
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -265,14 +265,14 @@ Questo indicherà a man:loader[8] come caricare il modulo [.filename]#geom_mirro
|
|||
|
||||
Riavvia il sistema:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# shutdown -r now
|
||||
....
|
||||
|
||||
Se tutto è andato liscio il sistema dovrebbe aver effettuato il boot di device [.filename]#gm0s1a# e il prompt di `login` dovrebbe essere in attesa. Se qualcosa è andato storto fai riferimento alla sezione successiva "risoluzione dei problemi". Ora aggiungi al disco [.filename]#da0# al device [.filename]#gm0#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# gmirror configure -a gm0
|
||||
# gmirror insert gm0 /dev/da0
|
||||
|
|
@ -294,7 +294,7 @@ Root mount failed: 6 mountroot>
|
|||
|
||||
Riavvia la macchina utilizzando il tasto di reset o il pulsante di accensione. Arrivato al menu del boot, scegli l'opzione sei (6). Questo forzerà il sistema al prompt di man:loader[8]. Carica manualmente il modulo del kernel:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
OK? load geom_mirror.ko
|
||||
OK? boot
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -182,7 +182,7 @@ Seguendo la convenzione dei manuali della Digital / Compaq tutti gli input SRM s
|
|||
|
||||
Per determinare i nomi e i tipi dei dischi nella tua macchina, usa il comando `SHOW DEVICE` dal prompt della console SRM:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
>>>SHOW DEVICE
|
||||
dka0.0.0.4.0 DKA0 TOSHIBA CD-ROM XM-57 3476
|
||||
|
|
@ -300,7 +300,7 @@ Se stai creando i floppy su un computer con in esecuzione MS-DOS(R)/Windows(R),
|
|||
+
|
||||
Se vuoi usare le immagini che stanno nel CDROM, ed il CDROM è sul dispositivo [.filename]#E:#, puoi impartire questo comando:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
E:\> tools\fdimage floppies\kern.flp A:
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -309,7 +309,7 @@ Ripeti questo comando per ogni file [.filename]#.flp#, sostituendo ogni volta il
|
|||
+
|
||||
Se stai creando i floppy su sistema UNIX(R) (come un altro sistema FreeBSD) puoi usare il comando man:dd[1] per scrivere i file immagine direttamente sul disco. Su FreeBSD, dovresti eseguire:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# dd if=kern.flp of=/dev/fd0
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -364,7 +364,7 @@ Se il computer parte normalmente e carica il sistema operativo già esistente, a
|
|||
|
||||
. FreeBSD si avvierà. Se hai scelto di partire da CDROM probabilmente vedrai schermate come queste (le informazioni sulla versione sono state omesse):
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Verifying DMI Pool Data ........
|
||||
Boot from ATAPI CD-ROM :
|
||||
|
|
@ -390,7 +390,7 @@ Booting [kernel] in 9 seconds... _
|
|||
+
|
||||
Se hai fatto il boot da floppy, vedrai simili informazioni sul tuo schermo (le informazioni sulla versione sono state omesse):
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Verifying DMI Pool Data ........
|
||||
|
||||
|
|
@ -410,7 +410,7 @@ Please insert MFS root floppy and press enter:
|
|||
Segui queste istruzioni, rimuovi il disco [.filename]#kern.flp#, inserisci il disco [.filename]#mfsroot.flp#, e premi kbd:[Invio]. FreeBSD 5.3 e superiori hanno ulteriori dischi, come descritto nella <<install-floppies,sezione precedente>>. Avvia dal primo floppy; quando indicato, inserisci gli altri dischi.
|
||||
. Indipendentemente se hai fatto il boot da floppy o da CDROM, il processo di avvio arriverà a questo punto:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Hit [Enter] to boot immediately, or any other key for command prompt.
|
||||
Booting [kernel] in 9 seconds... _
|
||||
|
|
@ -427,21 +427,21 @@ Aspetta dieci secondi o premi kbd:[Invio]
|
|||
. Accendi il computer e attendi che arrivi al prompt di avvio.
|
||||
. Se hai la necessità di preparare i floppy di avvio, come descritto nella <<install-floppies>> allora uno di questi sarà il primo disco di avvio, probabilmente quello che contiene [.filename]#kern.flp#. Inserisci questo disco nel tuo floppy e digita il seguente comando per avviare da dischetto (sostituisci il nome del tuo floppy se necessario):
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
>>>BOOT DVA0 -FLAGS '' -FILE ''
|
||||
....
|
||||
+
|
||||
Se stai avviando da CDROM, inserisci il CDROM nel lettore e digita il seguente comando per avviare l'installazione (sostituisci il nome del lettore CDROM se necessario):
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
>>>BOOT DKA0 -FLAGS '' -FILE ''
|
||||
....
|
||||
|
||||
. In fase di avvio partirà FreeBSD. Se hai fatto il boot tramite floppy, ad un certo punto vedrai questo messaggio:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Please insert MFS root floppy and press enter:
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -449,7 +449,7 @@ Please insert MFS root floppy and press enter:
|
|||
Segui queste istruzioni e rimuovi il disco [.filename]#kern.flp#, inserisci il disco [.filename]#mfsroot.flp#, poi premi kbd:[Invio].
|
||||
. Indipendentemente se hai fatto il boot da floppy o da CDROM, il processo di avvio arriverà a questo punto:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Hit [Enter] to boot immediately, or any other key for command prompt.
|
||||
Booting [kernel] in 9 seconds... _
|
||||
|
|
@ -469,7 +469,7 @@ Usa questa tecnica per rivedere i messaggi che sono stati visualizzati quando il
|
|||
|
||||
[[install-dev-probe]]
|
||||
.Risultati Tipo del Probe dei Dispositivi
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
avail memory = 253050880 (247120K bytes)
|
||||
Preloaded elf kernel "kernel" at 0xc0817000.
|
||||
|
|
@ -544,7 +544,7 @@ image::sysinstall-exit.png[]
|
|||
|
||||
Usa i tasti freccia per selezionare [.guimenuitem]#Exit Install# dal menù principale di installazione. Ti apparirà il seguente messaggio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Are you sure you wish to exit? The system will reboot
|
||||
|
|
@ -686,7 +686,7 @@ Tutte le modifiche che fai ora non saranno scritte su disco. Se pensi di aver fa
|
|||
|
||||
Dopo aver scelto un'installazione standard in sysinstall ti verrà mostrato questo messaggio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Message
|
||||
In the next menu, you will need to set up a DOS-style ("fdisk")
|
||||
|
|
@ -841,7 +841,7 @@ Se installi FreeBSD su più dischi devi creare anche delle partizioni nelle altr
|
|||
|
||||
Avendo scelto il tuo schema di partizionamento lo puoi creare con sysinstall. Vedrai questo messaggio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Message
|
||||
Now, you need to create BSD partitions inside of the fdisk
|
||||
|
|
@ -948,7 +948,7 @@ Dopo aver selezionato la distribuzione desiderata, ti viene data l'opportunità
|
|||
|
||||
Il programma di installazione non verifica se hai lo spazio adeguato. Scegli questa opzione soltanto se hai uno spazio sul disco rigido sufficiente. Per FreeBSD {rel120-current}, la FreeBSD Ports Collection occupa circa {ports-size} di spazio su disco. Puoi assumere un valore più grande per le versioni di FreeBSD più recenti.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Would you like to install the FreeBSD ports collection?
|
||||
|
|
@ -1017,7 +1017,7 @@ Poichè [.filename]#/pub/FreeBSD# da `ftp.FreeBSD.org` è proxato sotto `foo.exa
|
|||
|
||||
Se lo desideri l'installazione può ora procedere. Questa è anche l'ultima opportunità per interrompere l'installazione per impedire cambiamenti al disco.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Last Chance! Are you SURE you want to continue the installation?
|
||||
|
|
@ -1036,7 +1036,7 @@ Il tempo di installazione varierà a seconda della distribuzione che hai scelto,
|
|||
|
||||
L'installazione è completa quando viene visualizzato il seguente messaggio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Message
|
||||
|
||||
|
|
@ -1057,7 +1057,7 @@ Premi kbd:[Invio] per procedere con la configurazione post-installazione.
|
|||
|
||||
Seleziona btn:[no] e premi kbd:[Invio] per interrompere l'installazione in modo tale che nessuna modifica venga effettuata sul tuo sistema. Apparirà il seguente messaggio
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Message
|
||||
Installation complete with some errors. You may wish to scroll
|
||||
|
|
@ -1082,7 +1082,7 @@ Se hai configurato precedentemente PPP per l'installazione FTP, questa schermata
|
|||
|
||||
Per informazioni dettagliate riguardo alla LAN e alla configurazione di FreeBSD come gateway/router fai riferimento al capitolo crossref:advanced-networking[advanced-networking,Networking Avanzato].
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Would you like to configure any Ethernet or SLIP/PPP network devices?
|
||||
|
|
@ -1098,7 +1098,7 @@ image::ed0-conf.png[]
|
|||
|
||||
Seleziona con i tasti freccia l'interfaccia che deve essere configurata e premi kbd:[Invio].
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Do you want to try IPv6 configuration of the interface?
|
||||
|
|
@ -1110,7 +1110,7 @@ In questa LAN privata, il corrente protocollo di Internet (IPv4) era già suffic
|
|||
|
||||
Se sei connesso ad una rete IPv6 già esistente con un server RA, puoi selezionare btn:[yes] e premere kbd:[Invio]. Lo scan dei server RA impiegherà un pò di secondi.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Do you want to try DHCP configuration of the interface?
|
||||
|
|
@ -1153,7 +1153,7 @@ Altre opzioni di `ifconfig` per l'interfaccia di rete che potresti voler aggiung
|
|||
|
||||
Usa il kbd:[Tab] per selezionare btn:[OK] quando hai finito e poi premi kbd:[Invio].
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Would you like to Bring Up the ed0 interface right now?
|
||||
|
|
@ -1166,7 +1166,7 @@ Selezionando btn:[yes] e premendo kbd:[Invio] si porterà la macchina all'intern
|
|||
[[gateway]]
|
||||
=== Configurare Il Gateway
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Do you want this machine to function as a network gateway?
|
||||
|
|
@ -1179,7 +1179,7 @@ Se la macchina dovrà essere utilizzata come gateway per una LAN inoltrando pacc
|
|||
[[inetd-services]]
|
||||
=== Configurare I Servizi di Internet
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Do you want to configure inetd and the network services that it provides?
|
||||
|
|
@ -1193,7 +1193,7 @@ Questi servizi possono essere avviati dopo l'installazione editando [.filename]#
|
|||
|
||||
Seleziona btn:[yes] se desideri configurare questi servizi durante l'installazione. Ti verrà proposta un'ulteriore conferma:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
The Internet Super Server (inetd) allows a number of simple Internet
|
||||
|
|
@ -1208,7 +1208,7 @@ With this in mind, do you wish to enable inetd?
|
|||
|
||||
Seleziona btn:[yes] per continuare.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
inetd(8) relies on its configuration file, /etc/inetd.conf, to determine
|
||||
|
|
@ -1235,7 +1235,7 @@ Dopo che hai aggiunto i servizi desiderati, premendo kbd:[Esc] ti verrà mostrat
|
|||
[[ftpanon]]
|
||||
=== FTP Anonimo
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Do you want to have anonymous FTP access to this machine?
|
||||
|
|
@ -1261,7 +1261,7 @@ image::ftp-anon1.png[]
|
|||
|
||||
Premendo kbd:[F1] visualizzerai l'help in linea:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
This screen allows you to configure the anonymous FTP user.
|
||||
|
||||
|
|
@ -1287,7 +1287,7 @@ Di default la directory root dell'ftp sarà [.filename]#/var#. Se prevedi che lo
|
|||
|
||||
Quando sei soddisfatto delle modifiche, premi kbd:[Invio] per continuare.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Create a welcome message file for anonymous FTP users?
|
||||
|
|
@ -1313,7 +1313,7 @@ NFS (Network File System) consente la condivisione di file attraverso una rete.
|
|||
[[nsf-server-options]]
|
||||
==== Server NFS
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Do you want to configure this machine as an NFS server?
|
||||
|
|
@ -1325,7 +1325,7 @@ Se non c'è bisogno di un server NFS, seleziona btn:[no] e premi kbd:[Invio].
|
|||
|
||||
Se scegli btn:[yes], ti apparirà un messaggio che dice che il file [.filename]#exports# deve essere creato.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Message
|
||||
Operating as an NFS server means that you must first configure an
|
||||
|
|
@ -1350,7 +1350,7 @@ Premi kbd:[Invio] e ti verrà mostrato un menù con selezionato [.guimenuitem]#a
|
|||
|
||||
Il client NFS consente alla tua macchina di accedere ai server NFS.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Do you want to configure this machine as an NFS client?
|
||||
|
|
@ -1397,7 +1397,7 @@ La seguente tabella descrive la configurazione di ogni profilo di sicurezza. Le
|
|||
|NO
|
||||
|===
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Do you want to select a default security profile for this host (select
|
||||
|
|
@ -1420,7 +1420,7 @@ Usa i tasti freccia per scegliere [.guimenuitem]#Medium# a meno di essere sicuro
|
|||
|
||||
Verrà visualizzato un messaggio di conferma a seconda del settaggio di sicurezza che hai scelto.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Message
|
||||
|
||||
|
|
@ -1438,7 +1438,7 @@ To change any of these settings later, edit /etc/rc.conf
|
|||
[OK]
|
||||
....
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Message
|
||||
|
||||
|
|
@ -1469,7 +1469,7 @@ Il profilo di sicurezza non è una soluzione miracolosa! Anche se usi il settagg
|
|||
|
||||
Ci sono parecchie opzioni disponibili per personalizzare la console di sistema.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Would you like to customize your system console settings?
|
||||
|
|
@ -1512,7 +1512,7 @@ Il settaggio della zona di fuso orario per la tua macchina ti consentirà di cor
|
|||
|
||||
L'esempio mostrato è per una macchina situata nella zona di fuso orario orientale degli stati Uniti. La tua selezione dipenderà dalla tua locazione geografica.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Would you like to set this machine's time zone now?
|
||||
|
|
@ -1522,7 +1522,7 @@ L'esempio mostrato è per una macchina situata nella zona di fuso orario orienta
|
|||
|
||||
Seleziona btn:[yes] e premi kbd:[Invio] per settare la zona di fuso orario.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Is this machine's CMOS clock set to UTC? If it is set to local time
|
||||
|
|
@ -1551,7 +1551,7 @@ image::timezone3.png[]
|
|||
|
||||
La zona di fuso orario appropriata viene selezionata usando i tasti freccia e premendo kbd:[Invio].
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Confirmation
|
||||
Does the abbreviation 'EDT' look reasonable?
|
||||
|
|
@ -1564,7 +1564,7 @@ Viene richiesta una conferma per l'abbreviazione per la zona di fuso orario. Se
|
|||
[[linuxcomp]]
|
||||
=== Compatibilità Linux
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Would you like to enable Linux binary compatibility?
|
||||
|
|
@ -1581,7 +1581,7 @@ Se stai facendo l'installazione via FTP, la macchina necessiterà di collegarsi
|
|||
|
||||
Questa opzione ti consentirà di tagliare ed incollare il testo nella console e nei programmi utenti con un mouse a 3 pulsanti. Se usi un mouse a 2 pulsanti, fai riferimento alla pagina man, man:moused[8], dopo l'installazione per i dettagli sull'emulazione del terzo pulsante. Questo esempio descrive una configurazione di un mouse non USB (come un mouse PS/2 o via porta COM):
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Does this system have a non-USB mouse attached to it?
|
||||
|
|
@ -1648,7 +1648,7 @@ Selezionando l'opzione [.guimenuitem]#AMD# verrà aggiunto il supporto per l'uti
|
|||
|
||||
La linea successiva è l'opzione [.guimenuitem]#AMD Flags#. Quando selezionata, viene visualizzato un menù per settare delle flag specifiche di AMD. Il menù contiene già una serie di opzioni di default:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
-a /.amd_mnt -l syslog /host /etc/amd.map /net /etc/amd.map
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1722,7 +1722,7 @@ Per far girare XFree86(TM) come utente non `root` avrai bisogno di avere package
|
|||
|
||||
Per vedere se la tua scheda video è supportata, vai sul sito di http://www.xfree86.org/[XFree86(TM)].
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Would you like to configure your X server at this time?
|
||||
|
|
@ -1748,7 +1748,7 @@ I metodi xf86cfg e xf86cfg -textmode potrebbero richiedere alcuni secondi all'av
|
|||
|
||||
Di seguito verrà illustrato l'uso del tool di configurazione xf86config. Le scelte di configurazione che farai dipenderanno dall'hardware nel sistema e quindi le tue scelte saranno probabilmente diverse da quelle qui mostrate:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Message
|
||||
You have configured and been running the mouse daemon.
|
||||
|
|
@ -1764,7 +1764,7 @@ Questo indica che è stato rilevato il demone del mouse precedentemente configur
|
|||
|
||||
Avviando xf86config verrà visualizzata una breve introduzione:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
This program will create a basic XF86Config file, based on menu selections you
|
||||
make.
|
||||
|
|
@ -1787,7 +1787,7 @@ Press enter to continue, or ctrl-c to abort.
|
|||
|
||||
Premendo kbd:[Invio] comincerà la configurazione del mouse. Assicurati di seguire le istruzioni e usa "Mouse Systems" come protocollo e [.filename]#/dev/sysmouse# come porta del mouse; l'uso di un mouse PS/2 è mostrato a titolo illustrativo.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
First specify a mouse protocol type. Choose one from the following list:
|
||||
|
||||
|
|
@ -1832,7 +1832,7 @@ Mouse device: /dev/sysmouse
|
|||
|
||||
Il prossimo oggetto da configurare è la tastiera. Un modello generico a 101 tasti è mostrato a titolo di esempio. Si possono usare diversi nomi per le varianti o semplicemente premi kbd:[Invio] per accettare il valore di default.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Please select one of the following keyboard types that is the better
|
||||
description of your keyboard. If nothing really matches,
|
||||
|
|
@ -1906,7 +1906,7 @@ group indicator, etc.)? n
|
|||
|
||||
Ora, procediamo alla configurazione del monitor. Non eccedere alla potenza del tuo monitor. Potrebbero accadere dei danni. Se hai alcuni dubbi, fai la configurazione quando hai le informazioni.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
parameters are the vertical refresh rate, which is the rate at which the
|
||||
whole screen is refreshed, and most importantly the horizontal sync rate,
|
||||
|
|
@ -1964,7 +1964,7 @@ Enter an identifier for your monitor definition: Hitachi
|
|||
|
||||
Ora tocca alla selezione della scheda video da una lista. Se passi la tua scheda dalla lista, continua a premere kbd:[Invio] e la lista ricomincerà da capo. Viene mostrato solo uno stralcio della lista.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Now we must configure video card specific settings. At this point you can
|
||||
choose to make a selection out of a database of video card definitions.
|
||||
|
|
@ -2055,7 +2055,7 @@ Enter an identifier for your video card definition:
|
|||
|
||||
Andando ancora avanti, sono settate le modalità video per la risoluzione desiderata. Tipicamente, utili range sono 640x480, 800x600 e 1024x768, ma questi sono in funzione delle capacità della scheda video, della dimensione del monitor, e del comfort degli occhi. Quando selezioni una profondità di colore, seleziona la più alta che la tua scheda supporta.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
For each depth, a list of modes (resolutions) is defined. The default
|
||||
resolution that the server will start-up with will be the first listed
|
||||
|
|
@ -2140,7 +2140,7 @@ Enter a number to choose the default depth.
|
|||
|
||||
In fine, devi salvare la configurazione. Assicurati di digitare [.filename]#/etc/X11/XF86Config# come la locazione per salvare la configurazione.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
I am going to write the XF86Config file now. Make sure you don't accidently
|
||||
overwrite a previously configured one.
|
||||
|
|
@ -2150,7 +2150,7 @@ Shall I write it to /etc/X11/XF86Config? y
|
|||
|
||||
Se la configurazione fallisce, puoi provare a rifarla selezionando btn:[yes] quando appare il seguente messaggio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
The XFree86 configuration process seems to have
|
||||
|
|
@ -2198,7 +2198,7 @@ I package sono binari pre-compilati e risultano essere un modo conveniente per i
|
|||
|
||||
A scopo illustrativo viene mostrata l'installazione di un package. Puoi installare ulteriori package se lo desideri. Dopo l'installazione puoi usare `sysinstall` (`/stand/sysinstall` nelle versioni di FreeBSD dopo la 5.2) per aggiungere ulteriori package.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
The FreeBSD Package collection is a collection of hundreds of
|
||||
|
|
@ -2251,7 +2251,7 @@ La configurazione finale continua dopo che i package sono stati installati. Se d
|
|||
|
||||
Dovresti aggiungere almeno un utente durante l'installazione in modo che puoi usare il sistema senza doverti loggare come `root`. La partizione root è generalmente di dimensioni ridotte ed eseguire applicazione da `root` può riempirla facilmente. Viene segnalato un pericolo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Would you like to add any initial user accounts to the system? Adding
|
||||
|
|
@ -2317,7 +2317,7 @@ Quando hai terminato di aggiungere gli utenti, seleziona [.guimenuitem]#Exit# co
|
|||
[[rootpass]]
|
||||
=== Settare la Password di `root`
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Message
|
||||
Now you must set the system manager's password.
|
||||
|
|
@ -2332,7 +2332,7 @@ Premi kbd:[Invio] per settare la password di `root`.
|
|||
|
||||
La password dovrà essere battuta correttamente per due volte. Inutile a dirsi, assicurati di avere un modo di trovare la password nel caso dovessi dimenticarla. Nota che la password che digiti non è mostrata, e non vengono visualizzati neppure gli asterischi.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Changing local password for root.
|
||||
New password :
|
||||
|
|
@ -2346,7 +2346,7 @@ L'installazione continuerà dopo che la password è stata inserita correttamente
|
|||
|
||||
Se hai bisogno di configurare altri dispositivi di rete o altre configurazioni, lo puoi fare a questo punto o dopo con `sysinstall` (`/stand/sysinstall` nelle versioni di FreeBSD dopo la 5.2).
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Visit the general configuration menu for a chance to set any last
|
||||
|
|
@ -2363,7 +2363,7 @@ image::mainexit.png[]
|
|||
|
||||
Seleziona con i tasti freccia btn:[X Exit Install] e premi kbd:[Invio]. Ti sarà chiesto di confermare l'uscita dall'installazione:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
User Confirmation Requested
|
||||
Are you sure you wish to exit? The system will reboot (be sure to
|
||||
|
|
@ -2390,7 +2390,7 @@ Accedi usando il nome utente e la password che hai settato durante l'installazio
|
|||
|
||||
Tipici messaggi di avvio (le informazioni sulla versione sono state omesse):
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Copyright (c) 1992-2002 The FreeBSD Project.
|
||||
Copyright (c) 1979, 1980, 1983, 1986, 1988, 1989, 1991, 1992, 1993, 1994
|
||||
|
|
@ -2528,14 +2528,14 @@ Se è stato configurato il server X ed è stato scelto un Desktop di default, qu
|
|||
|
||||
Una volta finita la procedura di installazione, sarai in grado di avviare FreeBSD scrivendo qualcosa di simile a questo nel prompt SRM:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
>>>BOOT DKC0
|
||||
....
|
||||
|
||||
Questo istruisce il firmware ad avviare il disco specificato. Per avviare FreeBSD in automatico in futuro, usa questi comandi:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
>>> SET BOOT_OSFLAGS A
|
||||
>>> SET BOOT_FILE ''
|
||||
|
|
@ -2550,7 +2550,7 @@ I messaggi di avvio saranno simili (ma non identici) a quelli prodotti dall'avvi
|
|||
|
||||
È importante spegnere (effettuare lo shutdown) in modo adeguato il sistema operativo. Non farlo rimuovendo l'alimentazione. Innanzitutto, diventa superuser digitando `su` dalla linea di comando ed inserendo la password di `root`. Questo funziona solo se l'utente è un membro del gruppo `wheel`. Altrimenti, loggati come `root` e usa `shutdown -h now`.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
The operating system has halted.
|
||||
Please press any key to reboot.
|
||||
|
|
@ -2617,7 +2617,7 @@ A tutt'oggi, FreeBSD non supporta filesystem compressi con l'utility Double Spac
|
|||
|
||||
FreeBSD supporta filesystem basati su MS-DOS(R). Questo richiede di usare il comando man:mount_msdosfs[8] con i parametri opportuni. L'uso più comune è:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mount_msdosfs /dev/ad0s1 /mnt
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -2665,28 +2665,28 @@ Per modificare questi floppy per avviare in una console seriale, segui questi pa
|
|||
+
|
||||
Se hai avviato con i floppy che hai appena creato, FreeBSD dovrebbe avviare la sua modalità di installazione standard. Noi vogliamo che FreeBSD avvii un console seriale per la nostra installazione. Per fare questo, devi montare il floppy [.filename]#kern.flp# nel tuo sistema FreeBSD usando il comando man:mount[8].
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mount /dev/fd0 /mnt
|
||||
....
|
||||
+
|
||||
Adesso che hai il tuo floppy montato, portati nella directory [.filename]#/mnt#:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /mnt
|
||||
....
|
||||
+
|
||||
È qui che devi configurare il floppy per avviare una console seriale. Devi creare un file di nome [.filename]#boot.config# contenente `/boot/loader -h`. Tutto quello che fa è passare un flag al bootloader per avviare una console seriale.
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# echo "/boot/loader -h" > boot.config
|
||||
....
|
||||
+
|
||||
Adesso che hai il tuo floppy configurato correttamente, devi smontare il floppy usando il comando man:umount[8]:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /
|
||||
# umount /mnt
|
||||
|
|
@ -2703,7 +2703,7 @@ Devi connettere un crossref:serialcomms[term-cables-null,cavo null-modem] tra le
|
|||
+
|
||||
Adesso devi connetterti alla macchina con man:cu[1]:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cu -l /dev/cuaa0
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -2810,7 +2810,7 @@ I dischi di FreeBSD sono strutturati alla stessa maniera di un sito FTP. Questo
|
|||
====
|
||||
. Sul computer FreeBSD che ospiterà il sito FTP, assicurati che il CDROM è nel lettore, e montato su [.filename]#/cdrom#.
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mount /cdrom
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -2848,7 +2848,7 @@ _Non_ fidarti dei floppy pre-formattati di fabbrica. Formattali di nuovo, per es
|
|||
|
||||
Se crei i floppy su un'altra macchina FreeBSD, un format è ancora una buona idea, benchè non devi necessariamente mettere un filesystem DOS su ogni floppy. Puoi usare i comandi `bsdlabel` e `newfs` per mettere un filesystem UFS su ogni flopply, come mostra la seguente sequenza di comandi (per un floppy da 3.5" 1.44 MB):
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# fdformat -f 1440 fd0.1440
|
||||
# bsdlabel -w -r fd0.1440 floppy3
|
||||
|
|
@ -2871,7 +2871,7 @@ Una volta che arrivi alla schermata dei Media durante il processo di installazio
|
|||
|
||||
Per preparare un'installazione da una partizione MS-DOS(R), devi copiare i file dalla distribuzione in una directory chiamata [.filename]#freebsd# nella directory root della partizione. Per esempio, [.filename]#c:\freebsd#. La struttura della directory del CDROM o del sito FTP deve essere parzialmente riprodotta in questa directory, dunque consigliamo di usare il comando `xcopy` del DOS se stai copiando da un CD. Per esempio, per preparare un'installazione minima di FreeBSD:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
C:\> md c:\freebsd
|
||||
C:\> xcopy e:\bin c:\freebsd\bin\ /s
|
||||
|
|
@ -2888,7 +2888,7 @@ Se desideri installare diverse distribuzioni da una partizione MS-DOS(R) (ed hai
|
|||
|
||||
Installare da un nastro magnetico è probabilmente un metodo più facile e breve rispetto a un'installazione da FTP o da CDROM. Il programma di installazione si aspetta che i file siano semplicemente magnetizzati su nastro. Dopo che hai ottenuto tutti i file della distribuzione a cui sei interessato, semplicemente fai un tar su nastro:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /freebsd/distdir
|
||||
# tar cvf /dev/rwt0 dist1 ... dist2
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -110,7 +110,7 @@ Oltre a queste caratteristiche, le jail possono avere il loro insieme di utenti
|
|||
|
||||
Alcuni amministratori dividono le jail nei seguenti due tipi: jail "complete", che sono simili ad un sistema FreeBSD reale, e jail "di servizio", dedicate ad un'unica applicazione o servizio, possibilmente in esecuzione con privilegi. Questa è solo una divisione concettuale ed il processo di creazione della jail non viene modificato da ciò. La pagina man man:jail[8] è abbastanza chiara a riguardo della procedura di creazione di una jail:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# setenv D /qui/c'e'/la/jail
|
||||
# mkdir -p $D <.>
|
||||
|
|
@ -161,7 +161,7 @@ Per una lista completa delle opzioni disponibili, per favore consulta la pagina
|
|||
|
||||
Lo script [.filename]#/etc/rc.d/jail# può essere usato per avviare o fermare una jail a mano, se esiste una entry in [.filename]#rc.conf#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /etc/rc.d/jail start www
|
||||
# /etc/rc.d/jail stop www
|
||||
|
|
@ -169,7 +169,7 @@ Lo script [.filename]#/etc/rc.d/jail# può essere usato per avviare o fermare un
|
|||
|
||||
Un modo pulito per spegnere una man:jail[8] non è disponibile al momento. Questo perchè i comandi usati normalmente per fare uno shutdown pulito non possono essere usati all'interno della jail. Il modo migliore per spegnere una jail è eseguire il seguente comando all'interno della jail stessa o usando l'utility man:jexec[8] da fuori della jail:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# sh /etc/rc.shutdown
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -204,7 +204,7 @@ Il sistema base di FreeBSD contiene un insieme di base di strumenti per vedere i
|
|||
* Stampa una lista di jail attive e i loro corrispondenti identificativi di jail (JID), indirizzo IP, nome host e percorso.
|
||||
* Attaccarsi ad una jail in esecuzione, dal suo sistema host, ed eseguire un comando o compiti amministrativi dall'interno della jail stessa. Questo è specialmente utile quando l'utente `root` vuole spegnere in modo pulito una jail. L'utility man:jexec[8] può anche essere usata per avviare una shell in una jail per fare dell'amministrazione; ad esempio:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# jexec 1 tcsh
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -276,7 +276,7 @@ Questa sezione descrive le fasi necessarie per creare il template di riferimento
|
|||
====
|
||||
. Primo, creiamo la struttura della directory per il file system in sola lettura che conterrà i binari di FreeBSD per le nostre jail, quindi portiamoci nel ramo della directory dei sorgenti di FreeBSD e installiamo il file system in sola lettura per il template delle jail:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mkdir /home/j /home/j/mroot
|
||||
# cd /usr/src
|
||||
|
|
@ -285,7 +285,7 @@ Questa sezione descrive le fasi necessarie per creare il template di riferimento
|
|||
+
|
||||
. Quindi, prepariamo la FreeBSD Ports Collection per le jail così come abbiamo fatto per l'alberatura dei sorgenti, richiesta per mergemaster:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /home/j/mroot
|
||||
# mkdir usr/ports
|
||||
|
|
@ -295,7 +295,7 @@ Questa sezione descrive le fasi necessarie per creare il template di riferimento
|
|||
+
|
||||
. Creiamo lo scheletro per la parte del sistema in lettura e scrittura:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mkdir /home/j/skel /home/j/skel/home /home/j/skel/usr-X11R6 /home/j/skel/distfiles
|
||||
# mv etc /home/j/skel
|
||||
|
|
@ -307,7 +307,7 @@ Questa sezione descrive le fasi necessarie per creare il template di riferimento
|
|||
+
|
||||
. Usiamo mergemaster per installare i file di configurazione mancanti. Quindi liberiamoci delle directory extra che mergemaster ha creato:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mergemaster -t /home/j/skel/var/tmp/temproot -D /home/j/skel -i
|
||||
# cd /home/j/skel
|
||||
|
|
@ -316,7 +316,7 @@ Questa sezione descrive le fasi necessarie per creare il template di riferimento
|
|||
+
|
||||
. Ora, linkiamo in modo simbolico il file system in lettura e scrittura nel file system di sola lettura. Assicuriamoci che i link simbolici siano creati nelle posizioni corrette in [.filename]#s/#. La creazione di directory in posti sbagliati causerà un fallimento durante l'installazione.
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /home/j/mroot
|
||||
# mkdir s
|
||||
|
|
@ -393,14 +393,14 @@ La ragione del perchè la variabile `jail_nome_rootdir` è settata a [.filename]
|
|||
+
|
||||
. Creiamo i punti di mount richiesti per il file system in sola lettura di ogni jail:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mkdir /home/j/ns /home/j/mail /home/j/www
|
||||
....
|
||||
+
|
||||
. Installiamo il template in lettura e scrittura in ciascuna jail. Notare l'utilizzo di package:sysutils/cpdup[], che assicura una corretta copia di ogni directory:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mkdir /home/js
|
||||
# cpdup /home/j/skel /home/js/ns
|
||||
|
|
@ -410,7 +410,7 @@ La ragione del perchè la variabile `jail_nome_rootdir` è settata a [.filename]
|
|||
+
|
||||
. In questa fase, le jail sono preparate per essere eseguite. Montiamo il file system richiesto per ogni jail, e quindi avviamole con lo script [.filename]#/etc/rc.d/jail#:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mount -a
|
||||
# /etc/rc.d/jail start
|
||||
|
|
@ -419,7 +419,7 @@ La ragione del perchè la variabile `jail_nome_rootdir` è settata a [.filename]
|
|||
|
||||
Le jail dovrebbero essere in esecuzione. Per verificare che siano state avviate correttamente, usiamo il comando man:jls[8]. Il suo output dovrebbe essere simile al seguente:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# jls
|
||||
JID IP Address Hostname Path
|
||||
|
|
@ -430,7 +430,7 @@ Le jail dovrebbero essere in esecuzione. Per verificare che siano state avviate
|
|||
|
||||
A questo punto, dovrebbe essere possibile entrare in ciascuna jail, aggiungere nuovi utenti o configurare demoni. La colonna `JID` indica il numero identificativo di ciascuna jail in esecuzione. Usa il comando seguente per effettuare compiti amministrativi nella jail con `JID` 3:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# jexec 3 tcsh
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -444,7 +444,7 @@ Il tempo passa, e sarà necessario aggiornare il sistema a una nuova versione di
|
|||
====
|
||||
. Il primo passo è aggiornare il sistema host nella maniera usuale. Quindi creiamo un template temporaneo in sola lettura in [.filename]#/home/j/mroot2#.
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mkdir /home/j/mroot2
|
||||
# cd /usr/src
|
||||
|
|
@ -456,7 +456,7 @@ Il tempo passa, e sarà necessario aggiornare il sistema a una nuova versione di
|
|||
+
|
||||
Il processo di `installworld` crea alcune directory non necessarie, che possono essere rimosse:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# chflags -R 0 var
|
||||
# rm -R etc var root usr/local tmp
|
||||
|
|
@ -464,7 +464,7 @@ Il processo di `installworld` crea alcune directory non necessarie, che possono
|
|||
+
|
||||
. Ricreiamo i link simbolici in lettura e scrittura per il file system di riferimento:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# ln -s s/etc etc
|
||||
# ln -s s/root root
|
||||
|
|
@ -477,14 +477,14 @@ Il processo di `installworld` crea alcune directory non necessarie, che possono
|
|||
+
|
||||
. È questo il momento per fermare le jail:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /etc/rc.d/jail stop
|
||||
....
|
||||
+
|
||||
. Smontiamo il file system originale:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# umount /home/j/ns/s
|
||||
# umount /home/j/ns
|
||||
|
|
@ -501,7 +501,7 @@ I sistemi in lettura e scrittura sono attaccati al sistema in sola lettura ([.fi
|
|||
+
|
||||
. Muovi il file system in sola lettura e rimpiazzalo con quello nuovo. Il vecchio file system in sola lettura servirà da backup in caso qualcosa dovesse andare storto. La convenzione dei nomi qui utilizzata corrisponde a quella utilizzata quando fu creato il file system in sola lettura. Muovi la FreeBSD Ports Collection originale nel nuovo file system per risparmiare spazio e inode:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /home/j
|
||||
# mv mroot mroot.20060601
|
||||
|
|
@ -511,7 +511,7 @@ I sistemi in lettura e scrittura sono attaccati al sistema in sola lettura ([.fi
|
|||
+
|
||||
. A questo punto il nuovo template in sola lettura è pronto, quindi ci rimare di rimontare il file system e avviare le jail:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mount -a
|
||||
# /etc/rc.d/jail start
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -85,7 +85,7 @@ Questo capitolo assume che tu stia usando la architettura i386 negli esempi. Se
|
|||
====
|
||||
Se _non_ c'è una directory [.filename]#/usr/src/sys# sul tuo sistema, significa che i sorgenti del kernel non sono stati installati. Il modo più semplice per farlo è eseguire `sysinstall` come `root`, scegliendo [.guimenuitem]#Configure#, poi [.guimenuitem]#Distributions#, poi [.guimenuitem]#src#, poi [.guimenuitem]#base# e [.guimenuitem]#sys#. Se hai un'avversione verso sysinstall e hai accesso ad un CDROM "ufficiale" FreeBSD, allora puoi installare i sorgenti dalla linea di comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mount /cdrom
|
||||
# mkdir -p /usr/src/sys
|
||||
|
|
@ -98,7 +98,7 @@ Se _non_ c'è una directory [.filename]#/usr/src/sys# sul tuo sistema, significa
|
|||
|
||||
Quindi, entra nella directory [.filename]#arch/conf# e copia il file di configurazione del kernel con il nome che vuoi dare al kernel. Ad esempio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/src/sys/i386/conf
|
||||
# cp GENERIC MYKERNEL
|
||||
|
|
@ -115,7 +115,7 @@ Piuttosto tieni il tuo file di configurazione del kernel da qualche altra parte,
|
|||
|
||||
Ad esempio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/src/sys/i386/conf
|
||||
# mkdir /root/kernels
|
||||
|
|
@ -142,21 +142,21 @@ A questo punto devi compilare i sorgenti del kernel.
|
|||
|
||||
. Entra nella directory [.filename]#/usr/src#:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/src
|
||||
....
|
||||
+
|
||||
. Compila il kernel:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# make buildkernel KERNCONF=MYKERNEL
|
||||
....
|
||||
+
|
||||
. Installa il nuovo kernel:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# make installkernel KERNCONF=MYKERNEL
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -203,7 +203,7 @@ Il formato generale di un file di configurazione è abbastanza semplice. Ogni li
|
|||
====
|
||||
Per creare un file che contenga tutte le opzioni disponibili, ad esempio per usi di testing, esegui il seguente comando come `root`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/src/sys/i386/conf && make LINT
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1034,7 +1034,7 @@ Ci sono cinque categorie di problemi che si possono presentare quando si crea un
|
|||
`config` fallisce:::
|
||||
Se il comando man:config[8] fallisce quando gli passi la descrizione del tuo kernel, hai fatto probabilmente un semplice errore da qualche parte. Fortunatamente man:config[8] scriverà il numero della linea che ha dato errore, così puoi facilmente trovare la linea errata. Ad esempio, se vedi:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
config: line 17: syntax error
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1053,7 +1053,7 @@ Dopo aver fatto il boot con un kernel funzionante puoi controllare il tuo file d
|
|||
====
|
||||
Se hai problemi a compilare un kernel, accertati di tenere un kernel [.filename]#GENERIC#, o qualche altro kernel che sai che funzioni a portata di mano,con un nome diverso cosichè non sia cancellato dalla successiva compilazione. Non puoi affidarti su [.filename]#kernel.old# perchè quando installi un nuovo kernel, [.filename]#kernel.old# viene cancellato dall'ultimo kernel installato, che poteva essere non funzionanante. Inoltre, appena possibile, sposta il kernel funzionanante nella directory corretta [.filename]#/boot/kernel# o comandi come man:ps[1] potrebbero non funzionare bene. Per farlo, semplicemente rinomina la directory contenente il kernel funzionante:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mv /boot/kernel /boot/kernel.bad
|
||||
# mv /boot/kernel.good /boot/kernel
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -211,7 +211,7 @@ tedesco:Account Utenti Tedeschi:\
|
|||
|
||||
Dopo aver modificato le Classi di Login degli utenti esegui il comando seguente:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cap_mkdb /etc/login.conf
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -234,7 +234,7 @@ Usa `adduser` per aggiungere nuovi utenti, in questo modo:
|
|||
* Imposta `defaultclass = lingua` in [.filename]#/etc/adduser.conf#. Tieni presente che in questo modo dovrai inserire una classe `default` per tutti gli utenti di altre lingue.
|
||||
* In alternativa si può specificare la lingua desiderata ogni volta che appare il prompt
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Enter login class: default []:
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -243,7 +243,7 @@ durante l'esecuzione di man:adduser[8]
|
|||
|
||||
* Un'altra alternativa è utilizzare il comando nel modo seguente per ogni utente di una diversa lingua che si desidera aggiungere:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# adduser -class lingua
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -252,7 +252,7 @@ durante l'esecuzione di man:adduser[8]
|
|||
|
||||
Se utilizzi il comando man:pw[8] per aggiungere nuovi utenti, invocalo in questo modo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pw useradd nome_utente -L lingua
|
||||
....
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -69,7 +69,7 @@ Prima di leggere questo capitolo, dovresti:
|
|||
|
||||
La compatibilità con i binari Linux non è normalmente attivata. Il modo più facile per abilitare questa funzionalità è caricare l'oggetto KLD ("Kernel LoaDable object") `linux`. Puoi caricare questo modulo digitando il comando seguente come `root`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# kldload linux
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -83,7 +83,7 @@ linux_enable="YES"
|
|||
|
||||
Il comando man:kldstat[8] può essere usato per verificare se KLD sia stato caricato:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% kldstat
|
||||
Id Refs Address Size Name
|
||||
|
|
@ -102,7 +102,7 @@ Questo può essere fatto in due modi, o usando il port <<linuxemu-libs-port,linu
|
|||
|
||||
Questo è di gran lunga il metodo più facile da usare per installare le librerie runtime. È proprio come installare qualunque altro port dalla link:file://localhost/usr/ports/[Collezione dei Port]. Semplicemente fai come segue:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/emulators/linux_base-fc4
|
||||
# make install distclean
|
||||
|
|
@ -130,7 +130,7 @@ Se hai accesso ad un sistema Linux, guarda quali librerie condivise servono all'
|
|||
|
||||
Poniamo che tramite FTP tu abbia recuperato il binario per Linux di Doom, e l'abbia messo su un sistema Linux a cui hai accesso. Puoi controllare quali librerie condivise servono eseguendo `ldd linuxdoom`, così:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% ldd linuxdoom
|
||||
libXt.so.3 (DLL Jump 3.1) => /usr/X11/lib/libXt.so.3.1.0
|
||||
|
|
@ -140,7 +140,7 @@ libc.so.4 (DLL Jump 4.5pl26) => /lib/libc.so.4.6.29
|
|||
|
||||
Potresti aver bisogno di recuperare tutti i file dall'ultima colonna, e di metterli sotto [.filename]#/compat/linux#, con i nomi nella prima colonna come link simbolici che puntino ad essi. Questo significa che alla fine avrai questi file sul tuo sistema FreeBSD:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
/compat/linux/usr/X11/lib/libXt.so.3.1.0
|
||||
/compat/linux/usr/X11/lib/libXt.so.3 -> libXt.so.3.1.0
|
||||
|
|
@ -154,7 +154,7 @@ Potresti aver bisogno di recuperare tutti i file dall'ultima colonna, e di mette
|
|||
====
|
||||
Nota che se hai già una libreria condivisa di Linux con un numero di revisione maggiore di quello della prima colonna dell'output di `ldd`, non dovrai copiare nel tuo sistema il file elencato nell'ultima colonna, quello che hai dovrebbe funzionare. Si raccomanda di copiare comunque la libreria condivisa se è una versione più recente. Puoi rimuovere quella vecchia, dal momento che crei il link simbolico che punta a quella nuova. Quindi, se hai queste librerie sul tuo sistema:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
/compat/linux/lib/libc.so.4.6.27
|
||||
/compat/linux/lib/libc.so.4 -> libc.so.4.6.27
|
||||
|
|
@ -162,14 +162,14 @@ Nota che se hai già una libreria condivisa di Linux con un numero di revisione
|
|||
|
||||
e vedi che un nuovo binario richiede una versione più recente in base all'output di `ldd`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
libc.so.4 (DLL Jump 4.5pl26) -> libc.so.4.6.29
|
||||
....
|
||||
|
||||
Se si tratta solo di una o due versioni precedenti in base alla cifra finale allora non preoccuparti di copiare anche [.filename]#/lib/libc.so.4.6.29#, perché il programma dovrebbe funzionare bene anche con una versione di poco più vecchia. In ogni caso, se vuoi, puoi decidere di rimpiazzare comunque [.filename]#libc.so#, e dovrebbe lasciarti con:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
/compat/linux/lib/libc.so.4.6.29
|
||||
/compat/linux/lib/libc.so.4 -> libc.so.4.6.29
|
||||
|
|
@ -186,7 +186,7 @@ Il meccanismo dei link simbolici è richiesto _solo_ per i binari di Linux. Il r
|
|||
|
||||
I binari ELF possono richiedere un ulteriore passo di "marchiatura". Se provi a far girare un binario ELF non marchiato, incorrerai in un messaggio come il seguente:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% ./my-linux-elf-binary
|
||||
ELF binary type not known
|
||||
|
|
@ -195,7 +195,7 @@ Abort
|
|||
|
||||
Per aiutare il kernel di FreeBSD a distinguere un binario ELF di FreeBSD da uno di Linux, usa l'utility man:brandelf[1].
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% brandelf -t Linux my-linux-elf-binary
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -206,7 +206,7 @@ Oggi, la GNU toolchain inserisce automaticamente l'appropriata informazione di m
|
|||
|
||||
Se il DNS non funziona o da questo messaggio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
resolv+: "bind" is an invalid keyword resolv+:
|
||||
"hosts" is an invalid keyword
|
||||
|
|
@ -233,7 +233,7 @@ La versione Linux di Mathematica(R) o di Mathematica(R) for Students può essere
|
|||
|
||||
Prima di tutto, devi indicare a FreeBSD che i binari Linux di Mathematica(R) usano le ABI di Linux. Il modo più facile di farlo è di settare il tipo di ELF a Linux per tutti i binari non marchiati con il comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# sysctl kern.fallback_elf_brand=3
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -242,7 +242,7 @@ In questo modo FreeBSD assume che tutti i binari ELF non marchiati usino l'ABI d
|
|||
|
||||
Ora, copia il file [.filename]#MathInstaller# sul tuo disco:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mount /cdrom
|
||||
# cp /cdrom/Unix/Installers/Linux/MathInstaller /localdir/
|
||||
|
|
@ -280,7 +280,7 @@ Il primo modo è di copiarli dentro una delle directory di font esistenti in [.f
|
|||
|
||||
Il secondo modo di farlo è copiare le directory in [.filename]#/usr/X11R6/lib/X11/fonts#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/X11R6/lib/X11/fonts
|
||||
# mkdir X
|
||||
|
|
@ -296,7 +296,7 @@ Il secondo modo di farlo è copiare le directory in [.filename]#/usr/X11R6/lib/X
|
|||
|
||||
Poi aggiungi le nuove directory di font nel tuo path dei font:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# xset fp+ /usr/X11R6/lib/X11/fonts/X
|
||||
# xset fp+ /usr/X11R6/lib/X11/fonts/MathType1
|
||||
|
|
@ -381,7 +381,7 @@ exit 0
|
|||
+
|
||||
. Fai un test di avvio di Maple(TM):
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% cd /usr/local/maple/bin
|
||||
% ./xmaple
|
||||
|
|
@ -432,7 +432,7 @@ Per installare MATLAB(R), fai come segue:
|
|||
====
|
||||
. Inserisci il CD di installazione e montalo. Diventa `root`, come consigliato dallo script di installazione. Per avviare lo script di installazione scrivi:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /compat/linux/bin/sh /cdrom/install
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -470,7 +470,7 @@ A questo punto la tua installazione di MATLAB(R) è completa. I punti seguenti a
|
|||
====
|
||||
. Crea dei symlink per gli script del gestore della licenza:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# ln -s $MATLAB/etc/lmboot /usr/local/etc/lmboot_TMW
|
||||
# ln -s $MATLAB/etc/lmdown /usr/local/etc/lmdown_TMW
|
||||
|
|
@ -505,7 +505,7 @@ exit 0
|
|||
======
|
||||
Il file deve essere reso eseguibile:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# chmod +x /usr/local/etc/rc.d/flexlm.sh
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -515,7 +515,7 @@ In aggiunta sostituisci _username_ sopra con il nome di un utente valido sul tuo
|
|||
+
|
||||
. Avvia il gestore della licenza con il comando:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /usr/local/etc/rc.d/flexlm.sh start
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -526,7 +526,7 @@ In aggiunta sostituisci _username_ sopra con il nome di un utente valido sul tuo
|
|||
|
||||
Cambia il link al Java(TM) Runtime Environment (JRE) con uno che funzioni sotto FreeBSD:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd $MATLAB/sys/java/jre/glnx86/
|
||||
# unlink jre; ln -s ./jre1.1.8 ./jre
|
||||
|
|
@ -602,7 +602,7 @@ exit 0
|
|||
+
|
||||
. Rendi il file eseguibile:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# chmod +x $MATLAB/bin/finish.sh
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -626,7 +626,7 @@ Assicurati di avere installati sia package:emulators/linux_base[] che package:de
|
|||
|
||||
Se vuoi far girare l'intelligent agent, dovrai anche installare il pacchetto Tcl di Red Hat :[.filename]##tcl-8.0.3-20.i386.rpm##. Il comando generale per l'installazione dei pacchetti con il port degli RPM ufficiali (package:archivers/rpm[]) è:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# rpm -i --ignoreos --root /compat/linux --dbpath /var/lib/rpm pacchetto
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -713,7 +713,7 @@ A causa di una leggera inconsistenza nell'emulatore Linux, devi creare una direc
|
|||
|
||||
Un problema frequente è che l'adattatore del protocollo TCP non è installato corretamente. Di conseguenza non puoi avviare alcun listener TCP. Le seguenti azioni aiutano a risolvere questo problema:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd $ORACLE_HOME/network/lib
|
||||
# make -f ins_network.mk ntcontab.o
|
||||
|
|
@ -1075,7 +1075,7 @@ Scarica gli ultimi sorgenti -STABLE. Ricompila world e il tuo kernel personalizz
|
|||
|
||||
Per primo bisogna installare il port <<linuxemu-libs-port,linux_base>> (come `root`):
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/emulators/linux_base
|
||||
# make install distclean
|
||||
|
|
@ -1086,7 +1086,7 @@ Per primo bisogna installare il port <<linuxemu-libs-port,linux_base>> (come `ro
|
|||
|
||||
È richiesto l'ambiente di sviluppo di linux, se vuoi installare Oracle(R) su FreeBSD secondo la <<linuxemu-oracle>>:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/devel/linux_devtools
|
||||
# make install distclean
|
||||
|
|
@ -1099,7 +1099,7 @@ L'ambiente di sviluppo di Linux è stato installato solo durante l'installazione
|
|||
|
||||
Per avviare il programma `R3SETUP`, c'è bisogno del supporto PAM. Durante la prima installazione di SAP(R) su FreeBSD 4.3-STABLE abbiamo tentato di installare PAM con tutti i pacchetti richiesti: alla fine abbiamo forzato l'installazione del pacchetto di PAM, ed ha funzionato. Per SAP(R) R/3(R) 4.6C SR2 abbiamo subito forzato l'installazione degli RPM di PAM, ed ha pure funzionato, sembra quindi che i pacchetti dipendenti non siano necessari:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# rpm -i --ignoreos --nodeps --root /compat/linux --dbpath /var/lib/rpm \
|
||||
pam-0.68-7.i386.rpm
|
||||
|
|
@ -1138,7 +1138,7 @@ Per una installazione semplice è sufficiente creare i seguenti file system:
|
|||
|
||||
È necessario anche creare qualche collegamento, altrimenti l'installer di SAP(R) si lamenterà, perché controlla i collegamenti creati:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# ln -s /compat/linux/oracle /oracle
|
||||
# ln -s /compat/linux/sapmnt /sapmnt
|
||||
|
|
@ -1147,7 +1147,7 @@ Per una installazione semplice è sufficiente creare i seguenti file system:
|
|||
|
||||
Possibili messaggi d'errore durante l'installazione (qui con il sistema _PRD_ e l'installazione di SAP(R) R/3(R) 4.6C SR2):
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
INFO 2002-03-19 16:45:36 R3LINKS_IND_IND SyLinkCreate:200
|
||||
Checking existence of symbolic link /usr/sap/PRD/SYS/exe/dbg to
|
||||
|
|
@ -1257,7 +1257,7 @@ Queste directory solitamente sono create come file system separati, dipende escl
|
|||
|
||||
Prima impostiamo le appartenenze ed i diritti per alcune directory (come utente `root`):
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# chmod 775 /oracle
|
||||
# chmod 777 /sapmnt
|
||||
|
|
@ -1268,7 +1268,7 @@ Prima impostiamo le appartenenze ed i diritti per alcune directory (come utente
|
|||
|
||||
Successivamente creiamo le directory come utente `ora__sid__`. Queste saranno tutte le sottodirectory di [.filename]#/oracle/SID#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# su - orasid
|
||||
# cd /oracle/SID
|
||||
|
|
@ -1280,7 +1280,7 @@ Successivamente creiamo le directory come utente `ora__sid__`. Queste saranno tu
|
|||
|
||||
Per l'installazione di Oracle(R) 8.1.7 sono necessarie alcune altre directory:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# su - orasid
|
||||
# cd /oracle
|
||||
|
|
@ -1299,7 +1299,7 @@ La directory [.filename]#client/80x_32# è usata esattamente con questo nome. No
|
|||
|
||||
Nel terzo passo creiamo le directory come `__sid__adm`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# su - sidadm
|
||||
# cd /usr/sap
|
||||
|
|
@ -1339,7 +1339,7 @@ en_US.ISO-8859-1
|
|||
|
||||
Crea i collegamenti come questi:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /compat/linux/usr/shared/locale
|
||||
# ln -s de_DE de_DE.ISO-8859-1
|
||||
|
|
@ -1398,7 +1398,7 @@ Ci sono molti CD-ROM da montare e smontare durante l'installazione. Ad avere abb
|
|||
|
||||
dove _cd-name_ era uno tra [.filename]#KERNEL#, [.filename]#RDBMS#, [.filename]#EXPORT1#, [.filename]#EXPORT2#, [.filename]#EXPORT3#, [.filename]#EXPORT4#, [.filename]#EXPORT5# e [.filename]#EXPORT6# per l'installazione di 4.6B/IDES, e [.filename]#KERNEL#, [.filename]#RDBMS#, [.filename]#DISK1#, [.filename]#DISK2#, [.filename]#DISK3#, [.filename]#DISK4# e [.filename]#LANG# per l'installazione di 4.6C SR2. Tutti i nomi dei file sui CD montati dovrebbero essere in lettere maiuscole. In caso contrario usa l'opzione `-g` per montare, cioè usa questi comandi:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mount_cd9660 -g /dev/cd0a /mnt
|
||||
# cp -R /mnt/* /oracle/SID/sapreorg/cd-name
|
||||
|
|
@ -1410,7 +1410,7 @@ dove _cd-name_ era uno tra [.filename]#KERNEL#, [.filename]#RDBMS#, [.filename]#
|
|||
|
||||
Per prima cosa devi creare una directory [.filename]#install#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /oracle/SID/sapreorg
|
||||
# mkdir install
|
||||
|
|
@ -1419,7 +1419,7 @@ Per prima cosa devi creare una directory [.filename]#install#:
|
|||
|
||||
Quindi viene lanciato lo script di installazione, che copia quasi tutti i file rilevanti dentro alla directory [.filename]#install#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /oracle/SID/sapreorg/KERNEL/UNIX/INSTTOOL.SH
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1435,14 +1435,14 @@ Durante e dopo l'installazione, SAP(R) richiede `hostname` per restituire solame
|
|||
|
||||
Assicurati che `LD_LIBRARY_PATH` sia impostato correttamente:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# export LD_LIBRARY_PATH=/oracle/IDS/lib:/sapmnt/IDS/exe:/oracle/805_32/lib
|
||||
....
|
||||
|
||||
Avvia `R3SETUP` come `root` dalla directory di installazione:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /oracle/IDS/sapreorg/install
|
||||
# ./R3SETUP -f CENTRDB.R3S
|
||||
|
|
@ -1589,14 +1589,14 @@ A parte alcuni problemi sopra menzionati, ogni cosa dovrebbe andare bene fino al
|
|||
|
||||
Assicurati che `LD_LIBRARY_PATH` sia impostato correttamente. Ha un valore diverso dall'installazione di 4.6B con Oracle(R) 8.0.5:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# export LD_LIBRARY_PATH=/sapmnt/PRD/exe:/oracle/PRD/817_32/lib
|
||||
....
|
||||
|
||||
Avvia `R3SETUP` come `root` dalla directory di installazione:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /oracle/PRD/sapreorg/install
|
||||
# ./R3SETUP -f CENTRAL.R3S
|
||||
|
|
@ -1724,7 +1724,7 @@ Per compilare l'intelligent agent, bisogna installare il pacchetto Tcl di RedHat
|
|||
|
||||
A parte il ricollegamento, l'installazione è diretta:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# su - oraids
|
||||
# export TERM=xterm
|
||||
|
|
@ -1794,7 +1794,7 @@ A questo punto abbiamo avuto qualche problema con `dipgntab` durante l'installaz
|
|||
|
||||
Avvia il listener di Oracle(R) come utente `ora__sid__` come segue:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% umask 0; lsnrctl start
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1819,14 +1819,14 @@ Se non hai bisogno del MNLS, è comunque necessario controllare la tabella TCPDB
|
|||
|
||||
Devi richiedere la tua chiave di licenza per SAP(R) R/3(R). È necessaria, dal momento che la licenza temporanea che è stata usata durante l'installazione era valida solo per quattro settimane. Prima di tutto recupera la chiave hardware. Autenticati come utente `idsadm` e lancia `saplicense`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /sapmnt/IDS/exe/saplicense -get
|
||||
....
|
||||
|
||||
Lanciando `saplicense` senza paramentri, viene restituita una lista di opzioni. Quando si riceve la chiave di licenza, può essere installata usando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /sapmnt/IDS/exe/saplicense -install
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1979,14 +1979,14 @@ Mem: 547M Active, 305M Inact, 109M Wired, 40M Cache, 112M Buf, 3492K Free
|
|||
|
||||
Per riavviare `R3SETUP`, avvialo con il corrispondente file [.filename]#R3S#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# ./R3SETUP -f CENTRDB.R3S
|
||||
....
|
||||
|
||||
per 4.6B, oppure con
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# ./R3SETUP -f CENTRAL.R3S
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -2072,7 +2072,7 @@ Questo errore è accaduto con Oracle(R) 8.1.7. Viene riportato se il database è
|
|||
|
||||
Un modo per aggirarlo è lanciare il database come utente `oraprd`, con `svrmgrl`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% svrmgrl
|
||||
SVRMGR> connect internal;
|
||||
|
|
@ -2085,7 +2085,7 @@ SVRMGR> exit
|
|||
|
||||
Avvia il listener di Oracle(R) come utente `oraids` con i seguenti comandi:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# umask 0; lsnrctl start
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -2118,7 +2118,7 @@ venivano usati questi path:
|
|||
|
||||
Per continuare con l'installazione, abbiamo creato un collegamento e una direcotry addizionale:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pwd
|
||||
/compat/linux/usr/sap
|
||||
|
|
@ -2196,7 +2196,7 @@ Il loader di ELF cerca un _marchio_ specializzato, che ` una sezione di commento
|
|||
|
||||
I binari di Linux, per funzionare, devono essere _marchiati_ come tipo `Linux` da man:brandelf[1]:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# brandelf -t Linux file
|
||||
....
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -107,7 +107,7 @@ Il DNS è responsabile della corrispondenza tra nomi host ed indirizzi IP, e mem
|
|||
|
||||
Puoi vedere i record MX per un dominio usando il comando man:host[1], come mostrato nel seguente esempio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% host -t mx FreeBSD.org
|
||||
FreeBSD.org mail is handled (pri=10) by mx1.FreeBSD.org
|
||||
|
|
@ -546,7 +546,7 @@ Con l'installazione di default di FreeBSD, sendmail viene configurato in modo ta
|
|||
|
||||
Esistono diversi modi per aggirare questo problema. La soluzione più semplice è mettere il proprio indirizzo assegnato dall'ISP nel file che contiene i domini a cui viene permesso di effettuare il relay, [.filename]#/etc/mail/relay-domains#. Un modo veloce per far questo può essere:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# echo "your.isp.example.com" > /etc/mail/relay-domains
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -585,7 +585,7 @@ Entrambi questi due metodi ti permettono di ricevere posta direttamente sul tuo
|
|||
|
||||
Prova questi comandi:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# hostname
|
||||
example.FreeBSD.org
|
||||
|
|
@ -597,7 +597,7 @@ Se ottieni un risultato simile, l'invio diretto a mailto:yourlogin@example.FreeB
|
|||
|
||||
Se invece vedi qualcosa di simile a questo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# host example.FreeBSD.org
|
||||
example.FreeBSD.org has address 204.216.27.XX
|
||||
|
|
@ -671,7 +671,7 @@ Il miglior modo per supportare la consegna UUCP è usare la caratteristica `mail
|
|||
|
||||
Prima di tutto, devi creare il tuo file [.filename]#.mc#. La directory [.filename]#/usr/shared/sendmail/cf/cf# contiene alcuni esempi. Assumendo che tu abbia chiamato il tuo file [.filename]#foo.mc#, tutto quello che devi fare per convertirlo in un valido [.filename]#sendmail.cf# è:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /etc/mail
|
||||
# make foo.cf
|
||||
|
|
@ -733,7 +733,7 @@ Si ricorda che questo file deve essere convertito in un file database DBM prima
|
|||
|
||||
Ultimo suggerimento: se non sei sicuro che alcuni instradamenti di posta potrebbero funzionare, ricordati l'opzione `-bt` di sendmail. Questa avvia sendmail in _modalità test indirizzo_; digita semplicemente `3,0`, seguito dall'indirizzo su cui vuoi verificare l'instradamento della posta. L'ultima riga ti informa quale agente di posta interno è stato utilizzato, quale host di destinazione questo agente contatterà, e l'indirizzo (molto probabilmente tradotto). Lascia questa modalità digitando kbd:[Ctrl+D].
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% sendmail -bt
|
||||
ADDRESS TEST MODE (ruleset 3 NOT automatically invoked)
|
||||
|
|
@ -759,7 +759,7 @@ Inoltre, alcuni servizi di accesso a Internet prevedono nel contratto l'impossib
|
|||
|
||||
Il modo più facile per colmare questa necessità è installare il port package:mail/ssmtp[]. Esegui i seguenti comandi come `root`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/mail/ssmtp
|
||||
# make install replace clean
|
||||
|
|
@ -864,7 +864,7 @@ saslauthd_enable="YES"
|
|||
+
|
||||
ed infine avvia il demone saslauthd:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /usr/local/etc/rc.d/saslauthd start
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -882,7 +882,7 @@ SENDMAIL_LDADD=-lsasl2
|
|||
Queste righe daranno, in fase di compilazione di sendmail, le giuste opzioni di configurazione per linkare a package:cyrus-sasl2[]. Assicurati che package:cyrus-sasl2[] sia installato prima di ricompilare sendmail.
|
||||
. Ricompila sendmail eseguendo i seguenti comandi:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/src/lib/libsmutil
|
||||
# make cleandir && make obj && make
|
||||
|
|
@ -924,14 +924,14 @@ Sebbene `mail` non supporta in modo nativo interazioni con server POP o IMAP, qu
|
|||
|
||||
Al fine di inviare o ricevere la posta, invoca semplicemente il comando `mail` come nel seguente esempio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% mail
|
||||
....
|
||||
|
||||
I contenuti delle caselle di posta degli utenti in [.filename]#/var/mail# sono letti automaticamente dall'utility `mail`. Se la casella di posta è vuota, l'utility esce con un messaggio che indica che non è stato trovato nessun messaggio di posta. Una volta che la casella di posta è stata letta, viene avviata l'interfaccia dell'applicazione, e vengono visualizzati una lista di messaggi. I messaggi sono numerati in modo automatico, come nel seguente esempio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Mail version 8.1 6/6/93. Type ? for help.
|
||||
"/var/mail/marcs": 3 messages 3 new
|
||||
|
|
@ -942,7 +942,7 @@ Mail version 8.1 6/6/93. Type ? for help.
|
|||
|
||||
I messaggi possono ora essere letti usando il comando kbd:[t] di `mail`, seguito dal numero del messaggio che si vuole visualizzare. In questo esempio, leggeremo il primo messaggio di posta:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
& t 1
|
||||
Message 1:
|
||||
|
|
@ -961,7 +961,7 @@ Come puoi vedere nell'esempio precedente, il tasto kbd:[t] visualizza il messagg
|
|||
|
||||
Se il messaggio di posta richiede una replica, puoi usare `mail` per rispondere, usando il tasto kbd:[R] o kbd:[r] di `mail`. Il tasto kbd:[R] dice a `mail` di rispondere solamente al mittente del messaggio, mentre kbd:[r] replica non solo al mittente, ma anche agli altri eventuali destinatari del messaggio originario. Puoi anche impartire quei comandi con un suffisso relativo al numero di messaggio per il quale intendi rispondere. Fatto ciò, inserisci la tua risposta, segnalando la fine del messaggio con un singolo punto (kbd:[.]) su una nuova linea. Ecco un esempio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
& R 1
|
||||
To: root@localhost
|
||||
|
|
@ -974,7 +974,7 @@ EOT
|
|||
|
||||
Per inviare un nuovo messaggio, puoi usare il tasto kbd:[m], seguito dall'indirizzo di posta elettronica del destinatario. Puoi specificare più destinatari separando ogni indirizzo da una virgola (kbd:[,]). Quindi si inserisce il soggetto del messaggio (il subject), seguito dal contenuto del messaggio stesso. La fine del messaggio deve essere specificata da un singolo punto (kbd:[.]) su una nuova linea.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
& mail root@localhost
|
||||
Subject: Ho imparato ad usare mail
|
||||
|
|
@ -1006,7 +1006,7 @@ Tutte queste caratteristiche fanno di mutt uno dei maggiori user agent avanzati
|
|||
|
||||
La versione stabile di mutt può essere installata usando il port package:mail/mutt[], mentre la versione corrente di sviluppo può essere installata tramite il port package:mail/mutt-devel[]. Una volta che il port è stato installato, mutt può essere avviato usando il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% mutt
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1045,7 +1045,7 @@ Il software pine ha avuto svariate vulnerabilità remote scoperte in passato, ch
|
|||
|
||||
L'attuale versione di pine può essere installata usando il port package:mail/pine4[]. Una volta che il port è stato installato, pine può essere avviato con il comando seguente:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% pine
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1086,7 +1086,7 @@ fetchmail è un client IMAP e POP super attrezzato che da la possibilità agli u
|
|||
|
||||
Benchè la spiegazione di tutte le caratteristiche di fetchmail vada oltre lo scopo di questo documento, verranno presentate alcune funzionalità di base. fetchmail richiede un file di configurazione [.filename]#.fetchmailrc#, al fine di poter essere avviato in modo corretto. Questo file include informazioni sui server come pure le credenziali per il login. Data la natura sensibile del contenuto di questo file, è consigliabile renderlo accessibile in sola lettura dal proprietario, usando il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% chmod 600 .fetchmailrc
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1111,7 +1111,7 @@ user "john", with password "XXXXX", is "myth" here;
|
|||
|
||||
L'utility fetchmail può essere eseguita in modalità demone con l'opzione `-d`, seguita da un intervallo (in secondi) in base al quale fetchmail sonderà i server elencati nel file [.filename]#.fetchmailrc#. Il seguente esempio indica a fetchmail di sondare i server ogni 600 secondi:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% fetchmail -d 600
|
||||
....
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -555,7 +555,7 @@ Benché sia consigliata un'attenta lettura della pagina man di man:cvs[1] prima
|
|||
[example]
|
||||
====
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.jp.FreeBSD.org:/home/ncvs
|
||||
% cvs login
|
||||
|
|
@ -569,7 +569,7 @@ Alla richiesta, inserire la password «anoncvs».
|
|||
[example]
|
||||
====
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% cvs -d freebsdanoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs co src
|
||||
The authenticity of host 'anoncvs.freebsd.org (128.46.156.46)' can't be established.
|
||||
|
|
@ -584,7 +584,7 @@ Warning: Permanently added 'anoncvs.freebsd.org' (DSA) to the list of known host
|
|||
[example]
|
||||
====
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.jp.FreeBSD.org:/home/ncvs
|
||||
% cvs login
|
||||
|
|
@ -598,7 +598,7 @@ Alla richiesta, inserire la password «anoncvs».
|
|||
[example]
|
||||
====
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.jp.FreeBSD.org:/home/ncvs
|
||||
% cvs login
|
||||
|
|
@ -612,7 +612,7 @@ Alla richiesta, inserire la password «anoncvs».
|
|||
[example]
|
||||
====
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.jp.FreeBSD.org:/home/ncvs
|
||||
% cvs login
|
||||
|
|
@ -683,7 +683,7 @@ Una volta che ti sei procurato una delta base come punto di partenza, avrai biso
|
|||
|
||||
Per applicare le delta, fai come segue:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /where/ever/you/want/the/stuff
|
||||
# ctm -v -v /where/you/store/your/deltas/src-xxx.*
|
||||
|
|
@ -727,7 +727,7 @@ Puoi controllare la lista dei file sui quali CTM opererà specificando un'espres
|
|||
|
||||
Per esempio, per estrarre una copia aggiornata del file [.filename]#lib/libc/Makefile# dalla tua collezione di delta CTM, esegui i comandi seguenti:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /dove/vuoi/estrarre/
|
||||
# ctm -e '^lib/libc/Makefile' ~ctm/src-xxx.*
|
||||
|
|
@ -930,7 +930,7 @@ Il file [.filename]#refuse# sostanzialmente indica a CVSup che non dovrebbe pren
|
|||
|
||||
Il file [.filename]#refuse# ha veramente un formato molto semplice; esso contiene semplicemente i nomi dei file o delle directory che non desideri scaricare. Per esempio, se non parli altre lingue oltre all'inglese e al tedesco, e non hai la necessità di leggere la traduzione in tedesco della documentazione, puoi mettere le seguenti righe nel tuo file [.filename]#refuse#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
doc/bn_*
|
||||
doc/da_*
|
||||
|
|
@ -958,7 +958,7 @@ Con questa utile funzionalità, quegli utenti che hanno una connessione lenta o
|
|||
|
||||
Sei ora pronto per provare un aggiornamento. La riga di comando per farlo è molto semplice:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cvsup supfile
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -967,7 +967,7 @@ dove [.filename]#supfile# è naturalmente il nome del [.filename]#supfile# che h
|
|||
|
||||
Poichè in questo esempio stai aggiornando il tuo albero dei sorgenti [.filename]#/usr/src#, avrai bisogno di eseguire il programma come `root` affinchè `cvsup` abbia i permessi necessari per aggiornare i tuoi file. Avendo appena creato il tuo file di configurazione, e non avendo mai usato questo programma prima ad ora, tutto ciò potrebbe renderti un pò nervoso. Esiste un semplice modo per provare la sincronizzazione senza toccare i tuoi preziosi file. Crea una directory vuota in qualche posto, e richiamala come argomento sulla riga di comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mkdir /var/tmp/dest
|
||||
# cvsup supfile /var/tmp/dest
|
||||
|
|
@ -977,7 +977,7 @@ La directory che hai specificato sarà usata come directory di destinazione per
|
|||
|
||||
Se non stai utilizzando X11 o se non ti piacciono le GUI, dovresti aggiungere un paio di opzioni alla riga di comando quando esegui `cvsup`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cvsup -g -L 2 supfile
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1338,7 +1338,7 @@ Il funzionamento di Portsnap è controllato dal file di configurazione [.filenam
|
|||
====
|
||||
Se Portsnap è installato dalla collezione dei port di FreeBSD, userà il file di configurazione posto in [.filename]#/usr/local/etc/portsnap.conf# invece di [.filename]#/etc/portsnap.conf#. Questo file di configurazione non viene creato quando viene installato il port, ma viene dato un file di configurazione di base; per copiarlo nella giusta posizione, esegui il comando seguente:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/local/etc && cp portsnap.conf.sample portsnap.conf
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1349,14 +1349,14 @@ Se Portsnap è installato dalla collezione dei port di FreeBSD, userà il file d
|
|||
|
||||
La prima volta che man:portsnap[8] viene eseguito, ha bisogno di scaricare una snapshot compressa dell'intero albero dei port in [.filename]#/var/db/portsnap/# (o [.filename]#/usr/local/portsnap/# se Portsnap è stato installato dalla collezione dei port). Dall'inizio del 2006 la sua dimensione è di circa 41 MB.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# portsnap fetch
|
||||
....
|
||||
|
||||
Una volta che la snapshot compressa è stata scaricata, una copia dell'albero dei port può estratta in [.filename]#/usr/ports/#. Questo è necessario perfino se l'albero dei port è già stato creato in quella directory (es., usando CVSup), poichè stabilisce un punto di inizio dal qualche `portsnap` può determinare quale parte dell'albero dei port necessita di essere aggiornata.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# portsnap extract
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1370,7 +1370,7 @@ Nell'installazione di default la directory [.filename]#/usr/ports# non viene cre
|
|||
|
||||
Dopo che una prima snapshot compressa dell'albero dei port è stata scaricata ed estratta in [.filename]#/usr/ports/#, l'aggiornamento dell'albero dei port consiste in due passi: _scaricando_ gli aggiornamenti della snapshot compressa, e usare questi per _aggiornare_ l'albero dei port effettivo. Questi due passi possono essere specificati a `portsnap` con un comando singolo.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# portsnap fetch update
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1379,7 +1379,7 @@ Dopo che una prima snapshot compressa dell'albero dei port è stata scaricata ed
|
|||
====
|
||||
Alcune versioni vecchie di `portsnap` non supportano questa sintassi; se fallisce, prova in questo modo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# portsnap fetch
|
||||
# portsnap update
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -86,7 +86,7 @@ Prima di iniziare, dovresti conoscere il modello della scheda che possiedi, il c
|
|||
|
||||
Per usare il tuo dispositivo audio, dovrai caricare i driver corretti. Il caricamento del driver del dispositivo può essere fatto in due modi. Il metodo più semplice consiste semplicemente nel caricare un modulo nel kernel per la tua scheda audio con man:kldload[8] che può essere fatto sia da linea di comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# kldload snd_emu10k1
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -100,7 +100,7 @@ snd_emu10k1_load="YES"
|
|||
|
||||
Questi esempi sono per la scheda audio Creative SoundBlaster(R) Live!. Altri moduli sonori disponibili sono elencati in [.filename]#/boot/loader.conf#. Se hai dei dubbi su quale driver usare, potresti provare a caricare il modulo [.filename]#snd_driver#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# kldload snd_driver
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -159,7 +159,7 @@ Il settaggi qui sopra sono quelli di default. In alcuni casi, potresti avere la
|
|||
|
||||
Dopo aver riavviato con il nuovo kernel, o dopo aver caricato il modulo richiesto, la scheda audio dovrebbe apparire nel tuo buffer dei messaggi (man:dmesg[8]) in modo simile a quanto segue:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
pcm0: <Intel ICH3 (82801CA)> port 0xdc80-0xdcbf,0xd800-0xd8ff irq 5 at device 31.5 on pci0
|
||||
pcm0: [GIANT-LOCKED]
|
||||
|
|
@ -168,7 +168,7 @@ pcm0: <Cirrus Logic CS4205 AC97 Codec>
|
|||
|
||||
Lo stato della scheda audio può essere verificato leggendo il file [.filename]#/dev/sndstat#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cat /dev/sndstat
|
||||
FreeBSD Audio Driver (newpcm)
|
||||
|
|
@ -181,7 +181,7 @@ L'output del tuo sistema potrebbe essere diverso. Se nessun dispositivo [.filena
|
|||
|
||||
Se tutto va bene, ora dovresti avere una scheda audio funzionante. Se i pin di audio-out del tuo drive CD-ROM o DVD-ROM sono collegati correttamente alla scheda audio, puoi inserire un CD nel drive e riprodurlo con man:cdcontrol[1]:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% cdcontrol -f /dev/acd0 play 1
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -190,7 +190,7 @@ Varie applicazioni, come package:audio/workman[] possono offrire una migliore in
|
|||
|
||||
Un altro modo veloce per controllare se la scheda trasmette dati al nodo [.filename]#/dev/dsp# è questo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% cat filename > /dev/dsp
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -238,7 +238,7 @@ FreeBSD ti permette di fare questo attraverso i _Virtual Sound Channels_, che po
|
|||
|
||||
Per impostare il numero dei canali virtuali, ci sono due variabili sysctl che, se sei l'utente `root`, possono essere impostate così:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# sysctl hw.snd.pcm0.vchans=4
|
||||
# sysctl hw.snd.maxautovchans=4
|
||||
|
|
@ -282,7 +282,7 @@ Il port package:audio/mpg123[] è un lettore MP3 alternativo, da riga di comando
|
|||
|
||||
mpg123 può essere eseguito specificando il dispositivo audio e il nome del file MP3 sulla riga di comando, come mostrato qui sotto:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mpg123 -a /dev/dsp1.0 Foobar-GreatestHits.mp3
|
||||
High Performance MPEG 1.0/2.0/2.5 Audio Player for Layer 1, 2 and 3.
|
||||
|
|
@ -305,14 +305,14 @@ Il tool `cdda2wav`, che fa parte della suite package:sysutils/cdrtools[], viene
|
|||
|
||||
Mentre il CD audio è nel lettore, può essere eseguito il seguente comando (come `root`) per estrarre un intero CD in singoli (per traccia) file WAV:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cdda2wav -D 0,1,0 -B
|
||||
....
|
||||
|
||||
cdda2wav supporta anche i lettori CDROM ATAPI (IDE). Per estrarre da un lettore IDE, specifica il nome del dispositivo al posto nel numero dell'unità SCSI. Ad esempio, per estrarre la traccia 7 dal lettore IDE:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cdda2wav -D /dev/acd0 -t 7
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -321,14 +321,14 @@ Il `-D _0,1,0_` indica il dispositivo SCSI [.filename]#0,1,0#, che corrisponde a
|
|||
|
||||
Per estrarre tracce singole, usa l'opzione `-t` come mostrato:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cdda2wav -D 0,1,0 -t 7
|
||||
....
|
||||
|
||||
Questo esempio estrae la settima traccia del CD audio. Per estrarre una serie di tracce, per esempio dalla traccia uno alla sette, specifica un intervallo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cdda2wav -D 0,1,0 -t 1+7
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -342,7 +342,7 @@ Al giorno d'oggi, il programma di codifica in mp3 da scegliere è lame. Lame pu
|
|||
|
||||
Usando i file WAV estratti, il seguente comando convertirà [.filename]#audio01.wav# in [.filename]#audio01.mp3#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# lame -h -b 128 \
|
||||
--tt "Titolo" \
|
||||
|
|
@ -385,7 +385,7 @@ Scrittura su stdout con mpg123:
|
|||
|
||||
XMMS scrive un file nel formato WAV, mentre mpg123 converte l'MP3 direttamente in dati audio PCM. Entrambi questi formati possono essere usati con cdrecord per creare CD audio. Devi utilizzare PCM con man:burncd[8]. Se usi file WAV, noterai un breve ticchettio all'inizio di ogni traccia, questo suono è l'intestazione del file WAV. Puoi semplicemente rimuovere l'intestazione del file WAV con l'utility SoX (può essere installata dal port o dal package package:audio/sox[]):
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% sox -t wav -r 44100 -s -w -c 2 track.wav track.raw
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -401,7 +401,7 @@ Prima di iniziare, dovresti conoscere il modello della scheda video che possiedi
|
|||
|
||||
È una buona idea avere un piccolo file MPEG che possa essere trattato come un file di test per la valutazione di vari riproduttori e opzioni. Visto che alcuni riproduttori di DVD cercheranno di default i DVD in [.filename]#/dev/dvd#, o hanno questo nome di dispositivo codificato permanentemente al loro interno, potresti trovare utile creare dei link simbolici al dispositivo corretto:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# ln -sf /dev/acd0 /dev/dvd
|
||||
# ln -sf /dev/acd0 /dev/rdvd
|
||||
|
|
@ -409,7 +409,7 @@ Prima di iniziare, dovresti conoscere il modello della scheda video che possiedi
|
|||
|
||||
Nota che, data la natura del man:devfs[5], i collegamenti creati a mano come questi non rimarranno se riavvii il sistema. Per creare i collegamenti simbolici automaticamente quando avvii il sistema, aggiungi le seguenti righe in [.filename]#/etc/devfs.conf#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# ln -sf /dev/acd0c /dev/dvd
|
||||
# ln -sf /dev/acd0c /dev/rdvd
|
||||
|
|
@ -445,14 +445,14 @@ Xorg e XFree86(TM) 4.X hanno un'estensione chiamata _XVideo_ (aka Xvideo, aka Xv
|
|||
|
||||
Per controllare se l'estensione sta girando, usa `xvinfo`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% xvinfo
|
||||
....
|
||||
|
||||
XVideo è supportato dalla tua scheda se il risultato è simile a:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
X-Video Extension version 2.2
|
||||
screen #0
|
||||
|
|
@ -528,7 +528,7 @@ Inoltre tieni presente che i formati elencati (YUV2, YUV12, ecc) non sono presen
|
|||
|
||||
Se il risultato è:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
X-Video Extension version 2.2
|
||||
screen #0
|
||||
|
|
@ -585,7 +585,7 @@ MPlayer è stata sviluppata di recente ed è un player in rapida evoluzione. Gli
|
|||
|
||||
MPlayer è reperibile sotto package:multimedia/mplayer[]. MPlayer effettua una serie di controlli sull'hardware durante il processo di compilazione, che ha come risultato un binario che non potrà essere considerato portabile da una piattaforma ad un'altra. Questo è il motivo per cui risulta importante compilarlo usando il port piuttosto che il pacchetto contenente il binario. Inoltre, ulteriori opzioni possono essere specificate nella riga di comando di `make`, come descritto nel [.filename]#Makefile# e all'inizio della compilazione.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/multimedia/mplayer
|
||||
# make
|
||||
|
|
@ -612,7 +612,7 @@ La documentazione HTML di MPlayer è molto istruttiva. Qualora il lettore trovas
|
|||
|
||||
Ogni utente che voglia usare MPlayer deve creare la directory [.filename]#.mplayer# sotto la propria home. Per creare questa directory necessaria, puoi digitare il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% cd /usr/ports/multimedia/mplayer
|
||||
% make install-user
|
||||
|
|
@ -622,27 +622,27 @@ Le opzioni del comando `mplayer` sono elencate nella pagina del manuale. Per qua
|
|||
|
||||
Per riprodurre un file, ad esempio [.filename]#testfile.avi#, usando una delle varie interfacce video usa l'opzione `-vo`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% mplayer -vo xv testfile.avi
|
||||
....
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% mplayer -vo sdl testfile.avi
|
||||
....
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% mplayer -vo x11 testfile.avi
|
||||
....
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mplayer -vo dga testfile.avi
|
||||
....
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mplayer -vo 'sdl:dga' testfile.avi
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -651,7 +651,7 @@ Per riprodurre un file, ad esempio [.filename]#testfile.avi#, usando una delle v
|
|||
|
||||
Per riprodurre un DVD, sostituisci [.filename]#testfile.avi# con l'opzione `dvd://_N_ -dvd-device _DISPOSITIVO_` dove _N_ corrisponde al numero del titolo da riprodurre e [.filename]#DISPOSITIVO# al dispositivo che identifica il DVD-ROM. Per esempio, per riprodurre il terzo titolo da [.filename]#/dev/dvd#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mplayer -vo xv dvd://3 -dvd-device /dev/dvd
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -676,7 +676,7 @@ zoom=yes
|
|||
|
||||
In ultimo, è possibile usare `mplayer` per estrarre una traccia DVD in un file [.filename]#.vob#. Per estrarre la seconda traccia dal DVD, digita questo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mplayer -dumpstream -dumpfile out.vob dvd://2 -dvd-device /dev/dvd
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -688,7 +688,7 @@ Il file ottenuto, [.filename]#out.vob#, sarà in formato MPEG e potrà manipolat
|
|||
|
||||
Prima di usare `mencoder` è una buona idea familiarizzare con le opzioni contenute nella documentazione HTML. Esiste anche una pagina man, ma non è utile senza la documentazione HTML. Esiste un numero considerevole di modi per migliorare la qualità, un bitrate più basso, cambiare codifica ed alcuni di questi trucchi può fare la differenza tra prestazioni più o meno accettabili. Di seguito un paio di esempi per cominciare. Prima di tutto, una semplice copia:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% mencoder input.avi -oac copy -ovc copy -o output.avi
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -697,7 +697,7 @@ Combinazioni errate di opzioni da riga di comando possono portare a file di outp
|
|||
|
||||
Per convertire il file [.filename]#input.avi# in formato MPEG4 con l'audio codificato in MPEG3 (è necessario package:audio/lame[]):
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% mencoder input.avi -oac mp3lame -lameopts br=192 \
|
||||
-ovc lavc -lavcopts vcodec=mpeg4:vhq -o output.avi
|
||||
|
|
@ -720,14 +720,14 @@ Comparato con MPlayer, xine offre maggiori caratteristiche all'utente ma, allo s
|
|||
|
||||
Di default, xine si avvierà con un'interfaccia grafica. Si possono quindi usare i menu per aprire per aprire un file specifico:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% xine
|
||||
....
|
||||
|
||||
Alternativamente, può essere invocato per aprire direttamente un file senza l'interfaccia grafica, con il comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% xine -g -p mymovie.avi
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -739,7 +739,7 @@ Il software transcode non è un riproduttore, piuttosto un insieme di strumenti
|
|||
|
||||
Durante la compilazione del port package:multimedia/transcode[] possono essere specificate diverse opzioni, noi ti consigliamo il comando seguente per compilare transcode:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# make WITH_OPTIMIZED_CFLAGS=yes WITH_LIBA52=yes WITH_LAME=yes WITH_OGG=yes \
|
||||
WITH_MJPEG=yes -DWITH_XVID=yes
|
||||
|
|
@ -749,7 +749,7 @@ I settaggi proposti dovrebbero essere sufficienti per la maggior parte degli ute
|
|||
|
||||
Per illustrare le capacità di `transcode`, viene dato un esempio che mostra come convertire un file DivX in un file PAL MPEG-1 (PAL VCD):
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% transcode -i input.avi -V --export_prof vcd-pal -o output_vcd
|
||||
% mplex -f 1 -o output_vcd.mpg output_vcd.m1v output_vcd.mpa
|
||||
|
|
@ -826,7 +826,7 @@ options OVERRIDE_TUNER=6
|
|||
|
||||
o puoi usare direttamente man:sysctl[8]:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# sysctl hw.bt848.tuner=6
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -879,7 +879,7 @@ A seconda del tipo di chipset USB sulla tua scheda madre, hai bisogno solo di un
|
|||
|
||||
Se non intendi ricompilare un kernel custom ed il tuo kernel non è il [.filename]#GENERIC#, puoi direttamente caricare il modulo del driver del dispositivo di man:uscanner[4] con il comando man:kldload[8]:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# kldload uscanner
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -893,7 +893,7 @@ uscanner_load="YES"
|
|||
|
||||
Dopo aver riavviato con il kernel corretto, o dopo aver caricato il modulo necessario, attacca il tuo scanner USB. Nel buffer dei messaggi di sistema (man:dmesg[8]) dovrebbe apparire una riga che mostra il riconoscimento dello scanner:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
uscanner0: EPSON EPSON Scanner, rev 1.10/3.02, addr 2
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -912,7 +912,7 @@ device pass
|
|||
|
||||
Una volta che il kernel è stato correttamente compilato ed installato, dovresti vedere i dispositivi nel buffer dei messaggi di sistema, al momento del boot:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
pass2 at aic0 bus 0 target 2 lun 0
|
||||
pass2: <AGFA SNAPSCAN 600 1.10> Fixed Scanner SCSI-2 device
|
||||
|
|
@ -921,7 +921,7 @@ pass2: 3.300MB/s transfers
|
|||
|
||||
Se il tuo scanner non era acceso al momento dell'avvio, è ancora possibile forzare manualmente il riconoscimento attraverso uno scan del bus SCSI con il comando man:camcontrol[8]:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# camcontrol rescan all
|
||||
Re-scan of bus 0 was successful
|
||||
|
|
@ -932,7 +932,7 @@ Re-scan of bus 3 was successful
|
|||
|
||||
A questo punto lo scanner apparirà nella lista dei device SCSI:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# camcontrol devlist
|
||||
<IBM DDRS-34560 S97B> at scbus0 target 5 lun 0 (pass0,da0)
|
||||
|
|
@ -949,7 +949,7 @@ Il sistema SANE è diviso in due parti: il backend (package:graphics/sane-backen
|
|||
|
||||
La prima cosa da fare è installare il port o il pacchetto package:graphics/sane-backends[]. Quindi, usa il comando `sane-find-scanner` per verificare il riconoscimento dello scanner da parte del sistema SANE:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# sane-find-scanner -q
|
||||
found SCSI scanner "AGFA SNAPSCAN 600 1.10" at /dev/pass3
|
||||
|
|
@ -964,7 +964,7 @@ Alcuni scanner USB richiedono il caricamento di un firmware, ciò è spiegato ne
|
|||
|
||||
Adesso dobbiamo verificare se lo scanner sarà identificato da un frontend di scanning. Di default, il backend di SANE fornisce un programma da linea di comando chiamato man:sane[1]. Questo comando ti permette di elencare i dispositivi ed effettuare un'acquisizione di immagini da linea di comando. L'opzione `-L` è usata per ottenere una lista di scanner:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# scanimage -L
|
||||
device `snapscan:/dev/pass3' is a AGFA SNAPSCAN 600 flatbed scanner
|
||||
|
|
@ -974,7 +974,7 @@ Nessun output o un messaggio che dice che nessuno scanner è stato identificato
|
|||
|
||||
Ad esempio, usando <<scanners-kernel-usb>>, `sane-find-scanner` su uno scanner USB otteniamo la seguente informazione:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# sane-find-scanner -q
|
||||
found USB scanner (UNKNOWN vendor and product) at device
|
||||
|
|
@ -983,7 +983,7 @@ found USB scanner (UNKNOWN vendor and product) at device
|
|||
|
||||
Lo scanner è stato riconosciuto correttamente, usa l'interfaccia USB ed è attaccato al nodo del dispositivo [.filename]#/dev/uscanner0#. Ora possiamo testare se lo scanner è correttamente identificato:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# scanimage -L
|
||||
|
||||
|
|
@ -1002,7 +1002,7 @@ usb /dev/uscanner0
|
|||
|
||||
Sei invitato a leggere i commenti presenti nel file di configurazione del backend così come le pagine man del backend per più dettagli e per la corretta sintassi da usare. Ora possiamo verificare se lo scanner è identificato:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# scanimage -L
|
||||
device `epson:/dev/uscanner0' is a Epson GT-8200 flatbed scanner
|
||||
|
|
@ -1020,7 +1020,7 @@ Xsane (package:graphics/xsane[]) è un altro comune frontend grafico di scanning
|
|||
|
||||
Tutte le operazioni precedenti sono state compiute con privilegi di `root`. Tuttavia potresti aver bisogno che altri utenti abbiano accesso allo scanner. L'utente necessiterà permessi di lettura e scrittura sul nodo di dispositivo usato dallo scanner. Per esempio, il nostro scanner USB usa il nodo di dispositivo [.filename]#/dev/uscanner0# che appartiene al gruppo `operator`. Aggiungendo l'utente `joe` al gruppo `operator` gli permetterà di usare lo scanner:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pw groupmod operator -m joe
|
||||
....
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -98,7 +98,7 @@ inetd_enable="NO"
|
|||
|
||||
in [.filename]#/etc/rc.conf# si abiliterà o meno la partenza di inetd al boot. Il comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /etc/rc.d/inetd rcvar
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -144,7 +144,7 @@ Quando viene apportata una modifica a [.filename]#/etc/inetd.conf#, si può forz
|
|||
[example]
|
||||
====
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /etc/rc.d/inetd reload
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -376,14 +376,14 @@ only
|
|||
|
||||
Il demone mountd deve essere forzato a rileggere il file [.filename]#/etc/exports# ogni volta che lo modifichi, cosicchè i cambiamenti abbiano effetto. Questo può essere ottenuto inviando un segnale HUP al processo `mountd`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# kill -HUP `cat /var/run/mountd.pid`
|
||||
....
|
||||
|
||||
o invocando lo script `mountd` man:rc[8] con i parametri appropriati:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /etc/rc.d/mountd onereload
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -394,7 +394,7 @@ Alternativamente, un reboot farà sì che FreeBSD imposti tutto correttamente.
|
|||
|
||||
Sul server NFS:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# rpcbind
|
||||
# nfsd -u -t -n 4
|
||||
|
|
@ -403,14 +403,14 @@ Sul server NFS:
|
|||
|
||||
Sul client NFS:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# nfsiod -n 4
|
||||
....
|
||||
|
||||
Ora dovrebbe essere tutto pronto per montare un file system remoto. In questi esempi il nome del server sarà `server` e quello del client sarà `client`. Se vuoi solo temporaneamente montare un file system remoto o anche testare la configurazione, basta che esegui un comando come questo come utente `root` sul client:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mount server:/home
|
||||
/mnt
|
||||
|
|
@ -439,7 +439,7 @@ rpc_statd_enable="YES"
|
|||
|
||||
Avvia l'applicazione con:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /etc/rc.d/nfslocking start
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -468,7 +468,7 @@ Un accesso ad un file in [.filename]#/host/foobar/usr# dovrebbe comunicare a amd
|
|||
====
|
||||
Puoi osservare i mount disponibili di un host remoto con il comando `showmount`. Ad esempio, per vedere i mounts di un host chiamato `foobar`, puoi usare:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% showmount -e foobar
|
||||
Exports list on foobar:
|
||||
|
|
@ -522,7 +522,7 @@ fastws:/sharedfs /project nfs rw,-r=1024 0 0
|
|||
|
||||
Come comando manuale di mount da `freebox`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mount -t nfs -o -r=1024 fastws:/sharedfs /project
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -536,7 +536,7 @@ freebox:/sharedfs /project nfs rw,-w=1024 0 0
|
|||
|
||||
Come comando di mount manuale su `fastws`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# mount -t nfs -o -w=1024 freebox:/sharedfs /project
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -700,7 +700,7 @@ Ora, tutto quello che devi fare è eseguire il comando `/etc/netstart` come supe
|
|||
|
||||
Le _mappe NIS_ sono file di database, che sono conservati nella directory [.filename]#/var/yp#. Sono generati da file di configurazione nella directory [.filename]#/etc# del NIS master, con una eccezione: il file [.filename]#/etc/master.passwd#. C'è un buon motivo per questo, infatti normalmente non vuoi che siano propagate le password a `root` e ad altri account amministrativi a tutti gli altri server nel dominio NIS. Così prima di inizializzare le mappe NIS, dovresti:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cp /etc/master.passwd /var/yp/master.passwd
|
||||
# cd /var/yp
|
||||
|
|
@ -716,7 +716,7 @@ Accertati che il file [.filename]#/var/yp/master.passwd# non sia nè leggibile d
|
|||
|
||||
Quando hai finito, è il momento di inizializzare le mappe NIS! FreeBSD include uno script chiamato `ypinit` che lo fa per te (leggi la sua pagina di manuale per dettagli). Nota che questo script è disponibile sulla maggior parte dei sistemi operativi UNIX(R) ma non su tutti. Su Digital Unix/Compaq Tru64 UNIX è chiamato `ypsetup`. Poichè stiamo generando mappe per un NIS master, passeremo l'opzione `-m` al comando `ypinit`. Per generare le mappe NIS, supponendo che tu abbia già eseguito i passi di cui sopra, esegui:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
ellington# ypinit -m test-domain
|
||||
Server Type: MASTER Domain: test-domain
|
||||
|
|
@ -746,7 +746,7 @@ ellington has been setup as an YP master server without any errors.
|
|||
|
||||
`ypinit` dovrebbe aver creato [.filename]#/var/yp/Makefile# da [.filename]#/var/yp/Makefile.dist#. Quando creato, questo file assume che tu stia operando su un ambiente NIS a server singolo con solo macchine FreeBSD. Dal momento che `test-domain` ha anche un server slave, devi editare [.filename]#/var/yp/Makefile#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
ellington# vi /var/yp/Makefile
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -764,7 +764,7 @@ NOPUSH = "True"
|
|||
|
||||
Impostare un server NIS slave è anche più semplice che impostare il master. Loggati al server slave ed edita il file [.filename]#/etc/rc.conf# esattamente come hai fatto col server master. L'unica differenza è che ora dobbiamo usare l'opzione `-s` quando eseguiamo `ypinit`. L'opzione `-s` richiede che il nome del server NIS sia passato, così la nostra linea di comando assomiglia alla seguente:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
coltrane# ypinit -s ellington
|
||||
test-domain
|
||||
|
|
@ -926,7 +926,7 @@ Nel nostro laboratorio c'è una macchina `basie` che si suppone sia una workstat
|
|||
|
||||
C'è un modo di impedire a specifici utenti di loggarsi ad una macchina, anche se sono presenti nel database NIS. Per farlo, tutto quello che devi fare è aggiungere `-username` alla fine del file [.filename]#/etc/master.passwd# sulla macchina client, dove _username_ è lo username dell'utente di cui vuoi impedire l'accesso. E' meglio fare questo con `vipw` dato che `vipw` farà un controllo di correttezza dei tuoi cambiamenti a [.filename]#/etc/master.passwd#, e ricostruirà automaticamente il database delle password quando hai finito di editarlo. Ad esempio, se vogliamo impedire l'accesso all'utente `bill` verso l'host `basie` faremmo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
basie# vipw
|
||||
[aggiungi -bill alla fine del file, poi esci]
|
||||
|
|
@ -1012,7 +1012,7 @@ Gestire questa situazione con i netgroup offre molti vantaggi. Non c'è bisogno
|
|||
|
||||
Il primo passo è l'inizializzazione della mappa NIS netgroup. man:ypinit[8] di FreeBSD non crea questa mappa di default, ma la sua implementazione NIS la supporterà una volta che è stata creata. Per aggiungere una linea alla mappa, semplicemente usa il comando
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
ellington# vi /var/yp/netgroup
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1056,7 +1056,7 @@ Puoi ripetere questo processo se hai bisogno di più di 225 utenti all'interno d
|
|||
|
||||
Attivare e distribuire la tua nuova mappa NIS è facile:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
ellington# cd /var/yp
|
||||
ellington# make
|
||||
|
|
@ -1064,7 +1064,7 @@ ellington# make
|
|||
|
||||
Questo genererà le tre mappe NIS [.filename]#netgroup#, [.filename]#netgroup.byhost# e [.filename]#netgroup.byuser#. Usa man:ypcat[1] per controllare che le tue nuove mappe NIS siano disponibili:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
ellington% ypcat -k
|
||||
netgroup
|
||||
|
|
@ -1193,7 +1193,7 @@ Ci sono ancora un paio di cose che dovrai cambiare ora che operi in ambiente NIS
|
|||
|
||||
* Ogni volta che devi aggiungere un utente al laboratorio devi aggiungerlo _solo_ al server master NIS e _devi ricordarti di ricostruire le mappe NIS_. Se ti dimentichi di farlo il nuovo utente non sarà in grado di loggarsi in alcuna macchina eccetto che sul server NIS master. Per esempio, se abbiamo bisogno di aggiungere un nuovo utente `jsmith` al laboratorio, faremmo:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pw useradd jsmith
|
||||
# cd /var/yp
|
||||
|
|
@ -1244,7 +1244,7 @@ Altri valori possibili per l'opzione `passwd_format` includono `blf` e `md5` (pe
|
|||
|
||||
Se hai fatto modifiche a [.filename]#/etc/login.conf#, dovrai anche ricostruire il database delle possibilità di login, il che si ottiene eseguendo il seguente comando come `root`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cap_mkdb /etc/login.conf
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1417,7 +1417,7 @@ Sostituisci il nome dell'interfaccia `dc0` con l'interfaccia (o le interfacce, s
|
|||
|
||||
Quindi, puoi procedere ad avviare il server con il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /usr/local/etc/rc.d/isc-dhcpd.sh start
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1542,7 +1542,7 @@ Dato che BIND è installato di default, configurarlo è relativamente semplice.
|
|||
|
||||
La configurazione di default di named è quella di un name server basilare, eseguito in ambiente man:chroot[8]. Per avviare il server una volta con questa configurazione, usa il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /etc/rc.d/named forcestart
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1564,7 +1564,7 @@ I file di configurazione per named al corrente risiedono nella directory [.filen
|
|||
|
||||
Per configurare una zona master per il localhost visita la directory [.filename]#/etc/namedb# ed esegui il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# sh make-localhost
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1967,28 +1967,28 @@ L'indirizzo email al quale i problemi riguardanti il server dovrebbero essere in
|
|||
|
||||
Apache non viene eseguito dal super server inetd a differenza di molti altri server di rete. È configurato per girare standalone per migliori performance per gestire le richieste HTTP in entrata dai client web browser. Un wrapper shell script è incluso per rendere il più semplice possibile lo start, lo stop ed il restart del server. Per avviare Apache per la prima volta, esegui:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /usr/local/sbin/apachectl start
|
||||
....
|
||||
|
||||
Puoi fermare il server in ogni istante digitando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /usr/local/sbin/apachectl stop
|
||||
....
|
||||
|
||||
Dopo aver fatto modifiche al file di configurazione per una qualsiasi ragione, avrai bisogno di riavviare il server:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /usr/local/sbin/apachectl restart
|
||||
....
|
||||
|
||||
Per riavviare Apache senza mandare in abort le connessioni correnti, esegui.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /usr/local/sbin/apachectl graceful
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -2031,7 +2031,7 @@ NameVirtualHost *
|
|||
|
||||
Se il tuo webserver era nominato `www.domain.tld` e tu avessi voluto installare un dominio virtuale per `www.someotherdomain.tld ` avresti dovuto aggiungere le seguenti entry a [.filename]#httpd.conf#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
<VirtualHost *>
|
||||
ServerName www.domain.tld
|
||||
|
|
@ -2076,7 +2076,7 @@ Per integrare supporto a PHP5 per il web server Apache, inizia con l'installare
|
|||
|
||||
Se il port package:lang/php5[] viene installato per la prima volta, le `OPTIONS` disponibili saranno mostrate automaticamente. Se non viene mostrato un menu, ad esempio perché il port package:lang/php5[] è stato installato qualche volta in passato, è sempre possibile rivedere il menu a dialogo con le opzioni eseguendo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# make config
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -2108,7 +2108,7 @@ AddModule mod_php5.c
|
|||
|
||||
Una volta completato, una semplice chiamata al comando `apachectl` per un tranquillo restart è richiesto per caricare il modulo PHP:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# apachectl graceful
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -2121,7 +2121,7 @@ Ad esempio, per aggiungere supporto al database MySQL a PHP5, semplicemente inst
|
|||
|
||||
Dopo aver installato un'estensione, il server Apache deve essere riavviato per caricare i cambiamenti della nuova configurazione:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# apachectl graceful
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -2154,7 +2154,7 @@ Come spiegato in <<network-inetd-reread>>, la configurazione di inetd deve esser
|
|||
|
||||
Ora puoi loggarti al tuo server FTP digitando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% ftp localhost
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -2227,7 +2227,7 @@ Samba ha molti modelli diversi di backend di autenticazione. Puoi autenticare i
|
|||
|
||||
Assumendo che il backend usato sia quello di default, `smbpasswd`, il file [.filename]#/usr/local/private/smbpasswd# deve essere creato per permettere a Samba di autenticare i client. Se tu volessi dare ai tuoi account UNIX(R) accesso da client Windows(R), usa il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# smbpasswd -a username
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -2262,7 +2262,7 @@ In questo modo Samba viene avviato automaticamente ad ogni avvio del sistema.
|
|||
|
||||
Per avviare Samba digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /usr/local/etc/rc.d/samba start
|
||||
Starting SAMBA: removing stale tdbs :
|
||||
|
|
@ -2276,7 +2276,7 @@ Samba attualmente consiste di tre demoni separati. Dovresti osservare che entram
|
|||
|
||||
Puoi anche fermare Samba in ogni istante digitando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /usr/local/etc/rc.d/samba stop
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -2362,7 +2362,7 @@ Per assicurarsi che il server NTP sia avviato al momento del boot, aggiungi la l
|
|||
|
||||
Per avviare il server senza riavviare la tua macchina, esegui `ntpd` accertandoti di specificare ogni parametro addizionale in `ntpd_flags` presente in [.filename]#/etc/rc.conf#. Per esempio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# ntpd -p /var/run/ntpd.pid
|
||||
....
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -127,7 +127,7 @@ La lista delle applicazioni disponibili su FreeBSD cresce continuamente. Fortuna
|
|||
* Se non conosci il nome dell'applicazione che desideri, prova ad usare un sito come FreshMeat (http://www.freshmeat.net/[http://www.freshmeat.net/]) per trovare l'applicazione, quindi controlla sul sito di FreeBSD per vedere se è già stato effettuato il porting.
|
||||
* Se sei a conoscenza del nome esatto del port, ma non sai in quale categoria esso sia, puoi usare il comando man:whereis[1] Semplicemente digita `whereis file`, dove _file_ è il programma che vuoi installare. Se viene trovato sul tuo sistema, ti verrà indicato dove si trova, in modo simile a quanto segue:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# whereis lsof
|
||||
lsof: /usr/ports/sysutils/lsof
|
||||
|
|
@ -136,7 +136,7 @@ lsof: /usr/ports/sysutils/lsof
|
|||
Questo ci dice che `lsof` (un'utility di sistema) si trova nella directory [.filename]#/usr/ports/sysutils/lsof#.
|
||||
* Un altro modo per trovare un determinato port è quello di usare il meccanismo di ricerca contenuto nella collezione dei port. Per usare questo servizio di ricerca, devi posizionarti nella directory [.filename]#/usr/ports#. Una volta in quella directory, lancia `make search name=nome-programma` dove _nome-programma_ è il nome del programma che vuoi cercare. Per esempio, se vuoi cercare `lsof`:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports
|
||||
# make search name=lsof
|
||||
|
|
@ -166,7 +166,7 @@ Puoi usare l'utility man:pkg_add[1] per installare un package di FreeBSD da un f
|
|||
[example]
|
||||
====
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# ftp -a ftp2.FreeBSD.org
|
||||
Connected to ftp2.FreeBSD.org.
|
||||
|
|
@ -197,7 +197,7 @@ ftp> exit
|
|||
|
||||
Se non hai una raccolta di package locale (per esempio il set dei CDROM di FreeBSD) allora probabilmente ti risulterà più facile usare man:pkg_add[1] con l'opzione `-r`. In questo modo man:pkg_add[1] determina automaticamente la corretta release e il giusto formato dell'oggetto, quindi scarica il package da un sito FTP e lo installa.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r lsof
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -217,7 +217,7 @@ La struttura delle directory del sistema dei package eguaglia quella dei port; q
|
|||
|
||||
L'utility man:pkg_info[1] elenca e descrive i vari package installati.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_info
|
||||
cvsup-16.1 Un comune sistema di distribuzione dei file in rete ottimizzato per CVS
|
||||
|
|
@ -227,7 +227,7 @@ docbook-1.2 Meta-port delle varie versioni del DTD DocBook
|
|||
|
||||
L'utility man:pkg_version[1] riassume le versioni di tutti i package installati. Paragona le versioni dei package con le versioni correnti trovate nell'albero dei port.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_version
|
||||
cvsup =
|
||||
|
|
@ -263,7 +263,7 @@ I simboli nella seconda colonna indicano il risultato del confronto tra la versi
|
|||
|
||||
Per rimuovere un package installato in precedenza, usa l'utility man:pkg_delete[1].
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_delete xchat-1.7.1
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -292,7 +292,7 @@ Questo metodo richiede ancora l'uso di sysinstall per installare manualmente la
|
|||
|
||||
. Esegui da `root sysinstall` (`/stand/sysinstall` nelle versioni di FreeBSD precedenti alla 5.2) come mostrato qui sotto:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# sysinstall
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -316,7 +316,7 @@ Questo è un rapido metodo che utilizza CVSup per ottenere la collezione dei por
|
|||
|
||||
. Installa il package package:net/cvsup-without-gui[]:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r cvsup-without-gui
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -324,7 +324,7 @@ Questo è un rapido metodo che utilizza CVSup per ottenere la collezione dei por
|
|||
Guarda crossref:mirrors[cvsup-install,Installazione di CVSup] (crossref:mirrors[cvsup-install,Installazione]) per maggiori dettagli.
|
||||
. Esegui `cvsup`:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cvsup -L 2 -h cvsup.FreeBSD.org /usr/shared/examples/cvsup/ports-supfile
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -341,7 +341,7 @@ Qualcuno potrebbe voler usare il suo [.filename]#ports-supfile#, per esempio per
|
|||
.. Cambia _CHANGE_THIS.FreeBSD.org_ in un server CVSup vicino a te. Guarda crossref:mirrors[cvsup-mirrors,Mirror CVSup] (crossref:mirrors[cvsup-mirrors,Siti CVSup]) per una lista completa di siti mirror.
|
||||
.. E ora esegui `cvsup`, in questo modo:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cvsup -L 2 /root/ports-supfile
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -388,14 +388,14 @@ Le immagini ufficiali su CDROM del progetto FreeBSD non includono più i distfil
|
|||
|
||||
Metti il tuo CDROM di FreeBSD nell'apposito lettore. Montalo su [.filename]#/cdrom#. (Se usi un punto di mount differente, setta la variabile make `CD_MOUNTPTS`.) Per prima cosa, vai nella directory del port che vuoi installare:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/sysutils/lsof
|
||||
....
|
||||
|
||||
Una volta dentro la directory [.filename]#lsof#, vedrai lo scheletro del port. Il prossimo passo riguarda la compilazione, o "costruzione", del port. Questo viene fatto semplicemente digitando `make` al prompt. Una volta che hai fatto questo, dovresti vedere qualcosa simile a quanto segue:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# make
|
||||
>> lsof_4.57D.freebsd.tar.gz doesn't seem to exist in /usr/ports/distfiles/.
|
||||
|
|
@ -420,7 +420,7 @@ Una volta dentro la directory [.filename]#lsof#, vedrai lo scheletro del port. I
|
|||
|
||||
Nota che una volta terminata la compilazione ritornerai al tuo prompt. Il prossimo passo riguarda l'installazione del port. Per installarlo, devi semplicemente affiancare una parola al comando `make`, e questa parola è `install`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# make install
|
||||
===> Installing for lsof-4.57
|
||||
|
|
@ -461,7 +461,7 @@ L'installazione di un port da Internet viene fatta nello stesso modo con cui vie
|
|||
|
||||
I passi richiesti sono gli stessi:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# make install
|
||||
>> lsof_4.57D.freebsd.tar.gz doesn't seem to exist in /usr/ports/distfiles/.
|
||||
|
|
@ -508,7 +508,7 @@ Puoi compilare tutti i port di una categoria o perfino tutti i port eseguendo `m
|
|||
|
||||
In alcuni casi rari, gli utenti potrebbero voler acquisire i tarball da un sito diverso dal `MASTER_SITES` (la locazione di default dove i file sono scaricati). Puoi sovrascrivere l'opzione `MASTER_SITES` con il comando seguente:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/directory
|
||||
# make MASTER_SITE_OVERRIDE= \
|
||||
|
|
@ -526,14 +526,14 @@ Alcuni port permettono (o perfino richiedono) l'impostazione di alcune opzioni d
|
|||
|
||||
Qualche volta è utile (o necessario) utilizzare directory per i distfile e i port diverse da quelle di default. Le variabili `PORTSDIR` e `PREFIX` possono sovrascrivere le directory di default. Per esempio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# make PORTSDIR=/usr/home/example/ports install
|
||||
....
|
||||
|
||||
compilerà il port in [.filename]#/usr/home/example/ports# e installerà ogni cosa sotto [.filename]#/usr/local#.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# make PREFIX=/usr/home/example/local install
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -542,7 +542,7 @@ compilerà in [.filename]#/usr/ports# ed installerà in [.filename]#/usr/home/ex
|
|||
|
||||
E naturalmente,
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# make PORTSDIR=../ports PREFIX=../local install
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -560,7 +560,7 @@ Alcuni port che usano `imake` (una parte dell'X Window System) non funzionano be
|
|||
|
||||
Ora che sai come installare i port, probabilmente ti chiederai come rimuoverli, caso mai ne installassi uno e successivamente ti accorgessi che hai installato il port sbagliato. Rimuoveremo il port utilizzato nel nostro esempio precedente (che era `lsof` se non sei stato attento). Come con l'installazione dei port, la prima cosa che devi fare è andare nella directory del port, [.filename]#/usr/ports/sysutils/lsof#. Dopo aver cambiato directory, sei pronto per disinstallare `lsof`. Questo viene fatto con il comando `make deinstall`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/sysutils/lsof
|
||||
# make deinstall
|
||||
|
|
@ -612,7 +612,7 @@ I passi precisi che devi seguire per configurare un'applicazione sono ovviamente
|
|||
|
||||
* Usa man:pkg_info[1] per scoprire quali file sono stati installati, e dove sono stati installati. Per esempio, se hai appena installato la versione 1.0.0 di FooPackage, allora questo comando
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_info -L foopackage-1.0.0 | less
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -621,7 +621,7 @@ mostrerà tutti i file installati dal package. Fai molta attenzione ai file nell
|
|||
+
|
||||
Se non sei sicuro della versione dell'applicazione che hai appena installato, questo comando
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_info | grep foopackage
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -630,7 +630,7 @@ troverà tutti i package installati che contengono nel nome _foopackage_. Rimpia
|
|||
* Una volta che hai scoperto dove sono state posizionate le pagine man dell'applicazione, esaminale usando man:man[1]. Analogamente, esamina i file di configurazione d'esempio, ed ogni ulteriore documentazione che può essere stata fornita.
|
||||
* Se l'applicazione ha un sito web, cerca della documentazione aggiuntiva, le domande più frequenti (FAQ), ed altro ancora. Se non sei sicuro dell'indirizzo del sito web questo potrebbe essere presente nell'output di
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_info foopackage-1.0.0
|
||||
....
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -224,21 +224,21 @@ Vuol dire che l'utente deve digitare i tasti kbd:[Ctrl] e kbd:[X] contemporaneam
|
|||
|
||||
Gli esempi che iniziano con [.filename]#E:\# indicano un comando MS-DOS(R). A meno di note specifiche, questi comandi possono essere eseguiti da una finestra "Prompt dei comandi" in un moderno ambiente Microsoft(R) Windows(R).
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
E:\ tools\fdimage floppies\kern.flp A:
|
||||
....
|
||||
|
||||
Gli esempi che iniziano con # indicano un comando che deve essere invocato dal superuser in FreeBSD. Puoi effettuare il login come `root` per digitare il comando, o loggarti con il tuo normale account e usare man:su[1] per acquisire i privilegi da superuser.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# dd if=kern.flp of=/dev/fd0
|
||||
....
|
||||
|
||||
Gli esempi che iniziano con % indicano un comando che deve essere eseguito da un normale utente. Dove non indicato, è usata la sintassi C-shell per impostare variabili di ambiente e altri comandi di shell.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% top
|
||||
....
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -345,7 +345,7 @@ Per vedere se il tuo kernel riconosce una delle tue porte seriali, guarda i mess
|
|||
|
||||
Per vedere solo i messaggi che hanno la parola `sio`, usa il comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# /sbin/dmesg | grep 'sio'
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -354,7 +354,7 @@ Per vedere solo i messaggi che hanno la parola `sio`, usa il comando:
|
|||
|
||||
Ad esempio, su un sistema con quattro porte seriali, questi sono i messaggi dati dall'avvio del kernel specifici delle porte seriali:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
sio0 at 0x3f8-0x3ff irq 4 on isa
|
||||
sio0: type 16550A
|
||||
|
|
@ -402,7 +402,7 @@ Uno script di shell di nome `MAKEDEV` nella directory [.filename]#/dev# gestisce
|
|||
|
||||
Dopo aver creato i nuovi file di dispositivo, fa attenzione nel controllare i permessi sui file (specialmente sui file [.filename]#/dev/cua*#) per assicurarti che solo gli utenti che dovrebbero effettivamente avere accesso a questi dispositivi possano leggerli e scriverli - magari non vorrai permettere al tuo utente medio di usare il tuo modem per chiamare verso l'esterno. I permessi predefiniti su [.filename]#/dev/cua*# dovrebbero essere adatti:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
crw-rw---- 1 uucp dialer 28, 129 Feb 15 14:38 /dev/cuaa1
|
||||
crw-rw---- 1 uucp dialer 28, 161 Feb 15 14:38 /dev/cuaia1
|
||||
|
|
@ -416,14 +416,14 @@ Questi permessi permettono all'utente `uucp` e agli utenti nel gruppo `dialer` d
|
|||
|
||||
Il dispositivo [.filename]#ttydN# (o [.filename]#cuadN#) è il normale dispositivo che si apre per le proprie applicazioni. Quando un processo apre il dispositivo, avrà un insieme di impostazioni di I/O predefinite per il terminale. Puoi visualizzare queste impostazioni con il comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# stty -a -f /dev/ttyd1
|
||||
....
|
||||
|
||||
Quando cambi le impostazioni per questo dispositivo, queste rimangono efficaci finché il dispositivo non viene chiuso. Quando viene riaperto, ritorna all'insieme di default. Per effettuare dei cambiamenti all'insieme predefinito, modifica le impostazioni per il dispositivo di "stato iniziale". Ad esempio, per attivare di default modalità `CLOCAL`, comunicazione a 8 bit, e controllo di flusso `XON/XOFF` per [.filename]#ttyd5#, scrivi:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# stty -f /dev/ttyd5.init clocal cs8 ixon ixoff
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -437,7 +437,7 @@ Su FreeBSD 4.X, l'inizializzazione globale dei dispositivi seriali è controllat
|
|||
|
||||
Per evitare cambiamenti da parte di qualche applicazione, modifica il dispositivo di "blocco dello stato". Ad esempio, per bloccare la velocità di [.filename]#ttyd5# a 57600 bps, scrivi:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# stty -f /dev/ttyd5.lock 57600
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -543,7 +543,7 @@ ttyd5 "/usr/libexec/getty std.19200" vt100 on insecure
|
|||
|
||||
Dopo aver effettuato i cambiamenti necessari al file [.filename]#/etc/ttys# si deve mandare un segnale SIGHUP (hangup) al processo `init` affinché sia costretto a rileggere il suo file di configurazione. Ad esempio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# kill -HUP 1
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -570,14 +570,14 @@ Assicurati che il terminale e FreeBSD siano concordi sul valore di bps e sulle i
|
|||
|
||||
Assicurati che il processo `getty` sia attivo per quel terminale. Ad esempio, per avere una lista dei processi `getty` con `ps`, scrivi:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# ps -axww | grep getty
|
||||
....
|
||||
|
||||
dovresti vedere una voce per il terminale. Ad esempio, la schermata seguente mostra che `getty` è in esecuzione sulla seconda porta seriale `ttyd1` e sta usando la voce `std.38400` in [.filename]#/etc/gettytab#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
22189 d1 Is+ 0:00.03 /usr/libexec/getty std.38400 ttyd1
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -652,7 +652,7 @@ FreeBSD supporta interfacce di comunicazione EIA RS-232C (CCITT V.24) basate su
|
|||
|
||||
Come con i terminali, `init` lancia un processo `getty` per ogni porta seriale configurata per connessioni in ingresso. Ad esempio, se un modem è connesso a [.filename]#/dev/ttyd0#, il comando `ps ax` mostrerà questo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
4850 ?? I 0:00.09 /usr/libexec/getty V19200 ttyd0
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -758,7 +758,7 @@ Il tipo di terminale predefinito (`dialup` nell'esempio precedente) potrebbe dip
|
|||
|
||||
Dopo aver effettuato i cambiamenti a [.filename]#/etc/ttys#, puoi inviare un segnale HUP a `init` per fargli rileggere il file. Puoi usare il comando
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# kill -HUP 1
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -871,7 +871,7 @@ Collega il modem al sistema FreeBSD, avvia il sistema, e, se il tuo modem ha luc
|
|||
|
||||
Se l'indicatore DTR non lampeggia, effettua il login sul sistema FreeBSD dalla console e dai il comando `ps ax` per verificare se FreeBSD sta cercando di eseguire un processo `getty` sulla porta corretta. Dovresti vedere linee come queste tra i processi mostrati:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
114 ?? I 0:00.10 /usr/libexec/getty V19200 ttyd0
|
||||
115 ?? I 0:00.10 /usr/libexec/getty V19200 ttyd1
|
||||
|
|
@ -879,7 +879,7 @@ Se l'indicatore DTR non lampeggia, effettua il login sul sistema FreeBSD dalla c
|
|||
|
||||
Se vedi qualcosa di diverso, come questo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
114 d0 I 0:00.10 /usr/libexec/getty V19200 ttyd0
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -940,7 +940,7 @@ Usa la frequenza di bps più alta supportata dal tuo modem per il valore di br.
|
|||
|
||||
O usa `cu` come `root` con il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cu -llinea -s velocità
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -970,7 +970,7 @@ tip57600|Chiama un qualunque numero a 57600 bps:\
|
|||
|
||||
Poi puoi fare una cosa simile:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# tip -115200 5551234
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -985,7 +985,7 @@ cu115200|Usa cu per chiamare un numero qualsiasi a 115200bps:\
|
|||
|
||||
e digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cu 5551234 -s 115200
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1101,7 +1101,7 @@ Questa sezione presuppone che stai usando una configurazione di default e vuoi s
|
|||
. Connetti il cavo seriale alla COM1 e al terminale.
|
||||
. Per vedere tutti i messaggi di boot sulla console seriale, dai il comando seguente mentre sei loggato come superuser:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# echo 'console="comconsole"' >> /boot/loader.conf
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -1198,7 +1198,7 @@ Le opzioni, eccetto `-P`, verranno passate al loader ([.filename]#/boot/loader#)
|
|||
+
|
||||
Quando avvii la tua macchina FreeBSD, il blocco di avvio scriverà il contenuto di [.filename]#/boot.config# sulla console. Ad esempio:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
/boot.config: -P
|
||||
Keyboard: no
|
||||
|
|
@ -1235,7 +1235,7 @@ Dopo i messaggi precedenti, ci sarà una piccola pausa prima che il blocco di av
|
|||
+
|
||||
Premi un tasto qualsiasi, differente da Invio, alla console per interrompere il processo di avvio. Il blocco di avvio aspetterà ulteriori azioni. Dovresti vedere qualcosa del genere:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
>> FreeBSD/i386 BOOT
|
||||
Default: 0:ad(0,a)/boot/loader
|
||||
|
|
@ -1394,7 +1394,7 @@ device sio1 at isa? port IO_COM2 flags 0x30 irq 3
|
|||
I flag di console per le altre porte seriali non dovrebbero essere impostati.
|
||||
. Ricompila ed installa il blocco di avvio ed il loader:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /sys/boot
|
||||
# make clean
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -461,7 +461,7 @@ I volumi appaiono al sistema identici ai dischi, con un'eccezione. Differentemen
|
|||
|
||||
Normalmente man:newfs[8] interpreta il nome del disco e si lamenta se non riesce a comprenderlo. Per esempio:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# newfs /dev/vinum/concat
|
||||
newfs: /dev/vinum/concat: can't figure out file system partition
|
||||
|
|
@ -474,7 +474,7 @@ Queste informazioni sono valide solo per versioni di FreeBSD precedenti alla 5.0
|
|||
|
||||
Per poter creare un file system su questo volume usa man:newfs[8] con l'opzione `-v`:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# newfs -v /dev/vinum/concat
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -584,7 +584,7 @@ Per poter configurare queste partizioni `"a"`, in ogni periferica contenente par
|
|||
====
|
||||
. La locazione (spiazzamento dall'inizio della periferica) e la dimensione del sottodisco che è parte del volume di root deve essere esaminato, usando il comando:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# vinum l -rv root
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -593,7 +593,7 @@ Da notare che gli spiazzamenti e le dimensioni in Vinum sono misurati in byte. D
|
|||
+
|
||||
. Esegui il comando:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# disklabel -e devname
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -607,7 +607,7 @@ Infine, lo spiazzamento della partizione Vinum sulla periferica va aggiunto allo
|
|||
In questo modo una nuova partizione `"a"` sarà creata ricoprendo le partizioni Vinum su questa periferica. Da notare che `disklabel` permetterà questa ricopertura solo se la partizione Vinum è stata appropriatamente marcata usando un `"fstype"` pari a `"vinum"` fstype.
|
||||
. È tutto! Ora una falsa partizione `"a"` esiste su ogni periferica che abbia una replica del volume di root. È altamente raccomandabile verificare nuovamente i risultati, usando un comando come:
|
||||
+
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# fsck -n /dev/devnamea
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -617,7 +617,7 @@ Bisogna ricordarsi che tutte le informazioni contenute nei file di controllo dev
|
|||
|
||||
Al seguente riavvio il sistema dovrebbe ricavare le informazioni di controllo appropriate dal filesystem di root Vinum e agire di consequenza. Alla fine del processo di inizializzazione del kernel, dopo che tutte le periferiche sono state annunciate, l'avvertimento principale che conferma il successo dell'avvio è un messaggio simile a questo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
Mounting root from ufs:/dev/vinum/root
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -626,7 +626,7 @@ Mounting root from ufs:/dev/vinum/root
|
|||
|
||||
Dopo aver creato il volume di root Vinum, `vinum l -rv root` dovrebbe produrre qualcosa di simile a:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
...
|
||||
Subdisk root.p0.s0:
|
||||
|
|
@ -646,7 +646,7 @@ I valori su cui fare caso sono il `135680` dello spiazzamento (relativo alla par
|
|||
|
||||
La `disklabel` per queste periferiche dovrebbe essere simile a questa:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
...
|
||||
8 partitions:
|
||||
|
|
|
|||
|
|
@ -146,7 +146,7 @@ Xorg è l'implementazione di default di X11 per FreeBSD. Xorg è l'implementazio
|
|||
|
||||
Per compilare ed installare Xorg dalla Collezione dei Ports digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/x11/xorg
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -161,7 +161,7 @@ In alternativa, X11 può essere installato direttamente dai pacchetti. Per X11 s
|
|||
|
||||
Quindi per scaricare ed installare il pacchetto di Xorg, semplicemente digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r xorg
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -194,14 +194,14 @@ La memoria della scheda video determina la risoluzione e la profondità dei colo
|
|||
|
||||
A partire dalla versione 7.3, Xorg può spesso lavorare senza un file di configurazione particolare semplicemnte digitando al prompt:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% startx
|
||||
....
|
||||
|
||||
Se non funziona, o se la configurazione di default non è accettabile, allora X11 deve essere configurato manualmente. La configurazione di X11 è un processo dai molti passi. Il primo passo è creare un file di configurazione iniziale. Come super utente digita semplicemente:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# Xorg -configure
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -210,7 +210,7 @@ Questo genererà uno scheletro di configurazione di X11 nella directory [.filena
|
|||
|
||||
Il prossimo passo è testare la configurazione esistente per verificare che Xorg possa funzionare con l'hardware grafico sul sistema. Per eseguire questo passo, digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# Xorg -config xorg.conf.new
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -272,7 +272,7 @@ Uno dei tool disponibili per assisterti durante la fase di risoluzione dei probl
|
|||
|
||||
Se è andato tutto bene, il file di configurazione deve essere installato in una directory dove man:Xorg[1] possa trovarlo. Questa è tipicamente [.filename]#/etc/X11/xorg.conf# o [.filename]#/usr/local/etc/X11/xorg.conf#.
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cp xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -368,7 +368,7 @@ I font di default che vengono distribuite con X11 non sono certo ideali per il t
|
|||
|
||||
Per installare la collezione dei font Type1 sopra citate, esegui il seguente comando:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/x11-fonts/urwfonts
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -383,7 +383,7 @@ FontPath "/usr/local/lib/X11/fonts/URW/"
|
|||
|
||||
Alternativamente, alla command line in una sessione di X esegui:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% xset fp+ /usr/local/lib/X11/fonts/URW
|
||||
% xset fp rehash
|
||||
|
|
@ -403,7 +403,7 @@ Load "freetype"
|
|||
|
||||
Adesso crea una directory per i font TrueType(R) (ad esempio [.filename]#/usr/local/lib/X11/fonts/TrueType#) e copia tutte i font TrueType(R) in questa directory. Ricordati che i font TrueType(R) non possono essere prese direttamente da un Macintosh(R), devono essere in formato UNIX(R)/MS-DOS(R)/Windows(R) per essere usate da X11. Una volta che i file sono stati copiati in questa directory, usa il comando ttmkfdir per creare un file [.filename]#fonts.dir#, così che il renderer di font X sappia che questi nuovi file sono stati installati. `ttmkfdir` è disponibile dalla Collezione dei Ports di FreeBSD come package:x11-fonts/ttmkfdir[].
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/local/lib/X11/fonts/TrueType
|
||||
# ttmkfdir -o fonts.dir
|
||||
|
|
@ -411,7 +411,7 @@ Adesso crea una directory per i font TrueType(R) (ad esempio [.filename]#/usr/lo
|
|||
|
||||
Adesso aggiungi la directory TrueType(R) al percorso dei font. È lo stesso procedimento seguito sopra per i font <<type1,Type1>>, ovvero usa
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% xset fp+ /usr/local/lib/X11/fonts/TrueType
|
||||
% xset fp rehash
|
||||
|
|
@ -446,7 +446,7 @@ Come ricordato in precedenza, tutti i font in [.filename]#/usr/local/lib/X11/fon
|
|||
|
||||
Dopo aver aggiunto i nuovi font, e specialmente nuove directory, dovresti eseguire questo comando per ricostruire la cache dei font:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# fc-cache -f
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -563,7 +563,7 @@ Puoi pensare a XDM come a qualcosa che fornisce all'utente la stessa funzionalit
|
|||
|
||||
Il programma demone è situato in [.filename]#/usr/local/bin/xdm#. Questo programma può essere avviato in ogni istante come `root` e inizierà a gestire il display X sulla macchina locale. Se XDM deve essere eseguito ogni volta che la macchina fa il boot, un modo conveniente è quello di farlo aggiungendo una entry a [.filename]#/etc/ttys#. Per maggiori informazioni sul formato e l'uso di questo file, consulta crossref:serialcomms[term-etcttys,Aggiunta di un Elemento in /etc/ttys]. C'è una linea nel file di default [.filename]#/etc/ttys# per eseguire il demone XDM su un terminale virtuale:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
ttyv8 "/usr/local/bin/xdm -nodaemon" xterm off secure
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -641,7 +641,7 @@ Questo contiene l'output di ogni X server che XDM cerca di eseguire. Se un displ
|
|||
|
||||
Affinchè gli altri clienti si connettano al server di display, devi editare le regole di controllo degli accessi ed abilitare il processo in ascolto di connessioni. Di default queste sono impostate a valori conservativi. Per far sì che XDM resti in ascolto in attesa di connessioni, per prima cosa decommenta una linea nel file [.filename]#xdm-config#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
! SECURITY: do not listen for XDMCP or Chooser requests
|
||||
! Comment out this line if you want to manage X terminals with xdm
|
||||
|
|
@ -674,14 +674,14 @@ Il software può essere installato facilmente da un pacchetto o dalla collezione
|
|||
|
||||
Per installare il pacchetto GNOME dalla rete, semplicemente digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r gnome2
|
||||
....
|
||||
|
||||
Per compilare GNOME da sorgenti, usa l'albero dei ports:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/x11/gnome2
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -693,7 +693,7 @@ Il modo più semplice per avviare GNOME è con GDM, il Display Manager di GNOME.
|
|||
|
||||
GNOME può anche essere avviato dalla command-line configurando propriamente un file chiamato [.filename]#.xinitrc#. Se un file personalizzato [.filename]#.xinitrc# è già al suo posto, semplicemente sostituisci la linea che avvia il window manager corrente con una che invece avvia /usr/local/bin/gnome-session. Se invece non è stato fatto nulla di speciale al file di configurazione, dovrebbe essere sufficiente digitare:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% echo "/usr/local/bin/gnome-session" > ~/.xinitrc
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -705,7 +705,7 @@ Quindi, digita `startx` e il desktop environment GNOME sarà avviato.
|
|||
Se un precedente display manager, come XDM, è in uso, questo non funzionerà. Invece, crea un file eseguibile [.filename]#.xsession# con lo stesso comando dentro. Per farlo edita il file e sostituisci il window manager esistente con /usr/local/bin/gnome-session:
|
||||
====
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% echo "#!/bin/sh" > ~/.xsession
|
||||
% echo "/usr/local/bin/gnome-session" >> ~/.xsession
|
||||
|
|
@ -745,7 +745,7 @@ Proprio come con GNOME o altri desktop environment, il software può essere inst
|
|||
|
||||
Per installare il pacchetto KDE dalla rete, semplicemente digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r kde
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -754,7 +754,7 @@ man:pkg_add[1] automaticamente scaricherà l'ultima versione dell'applicazione.
|
|||
|
||||
Per compilare KDE dai sorgenti, usa l'albero dei ports:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/x11/kde3
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -762,7 +762,7 @@ Per compilare KDE dai sorgenti, usa l'albero dei ports:
|
|||
|
||||
Dopo che KDE è stato installato, bisogna dire al server X di avviarlo al posto del window manager di default. Questo si ottiene editando il file [.filename]#.xinitrc#:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% echo "exec startkde" > ~/.xinitrc
|
||||
....
|
||||
|
|
@ -812,14 +812,14 @@ Maggiori informazioni su XFce possono essere trovate sul sito web http://www.xfc
|
|||
|
||||
Esiste un pacchetto binario per XFce al momento in cui scriviamo. Per installarlo, semplicemente digita:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# pkg_add -r xfce4
|
||||
....
|
||||
|
||||
In alternativa, per compilare dai sorgenti, usa la collezione dei ports:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
# cd /usr/ports/x11-wm/xfce4
|
||||
# make install clean
|
||||
|
|
@ -827,7 +827,7 @@ In alternativa, per compilare dai sorgenti, usa la collezione dei ports:
|
|||
|
||||
Adesso devi dire all'X server di lanciare XFce la prossima volta che X è avviato. Digita semplicemente questo:
|
||||
|
||||
[source,bash]
|
||||
[source,shell]
|
||||
....
|
||||
% echo "/usr/local/bin/startxfce4" > ~/.xinitrc
|
||||
....
|
||||
|
|
|
|||
Loading…
Add table
Add a link
Reference in a new issue