Add Italian translation of filtering-bridges article
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2020-12-08 03:00:23 +00:00
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it_IT.ISO8859-15/articles/filtering-bridges/Makefile
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it_IT.ISO8859-15/articles/filtering-bridges/Makefile
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# $FreeBSD$
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DOC?= article
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FORMATS?= html
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INSTALL_COMPRESSED?=gz
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INSTALL_ONLY_COMPRESSED?=
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SRCS= article.sgml
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DOC_PREFIX?= ${.CURDIR}/../../..
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.include "${DOC_PREFIX}/share/mk/doc.project.mk"
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it_IT.ISO8859-15/articles/filtering-bridges/article.sgml
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it_IT.ISO8859-15/articles/filtering-bridges/article.sgml
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@ -0,0 +1,391 @@
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<!DOCTYPE article PUBLIC "-//FreeBSD//DTD DocBook V4.1-Based Extension//EN" [
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<!ENTITY % man PUBLIC "-//FreeBSD//ENTITIES DocBook Manual Page Entities//EN">
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%man;
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<!ENTITY % ISOlat1 PUBLIC "ISO 8879:1986//ENTITIES Added Latin 1//EN">
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%ISOlat1;
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]>
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<article>
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<articleinfo>
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<title>Filtering Bridges</title>
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<authorgroup>
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<author>
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<firstname>Alex</firstname>
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<surname>Dupre</surname>
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<affiliation>
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<address><email>sysadmin@alexdupre.com</email></address>
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</affiliation>
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</author>
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</authorgroup>
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<pubdate>$FreeBSD$</pubdate>
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<abstract>
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<para>Spesso è utile dividere una rete fisica (come una Ethernet)
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in due segmenti separati, senza dover creare sottoreti e usare un router
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per collegarli assieme. Il dispositivo che collega due reti insieme in
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questo modo è chiamato bridge. Un sistema FreeBSD con due
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interfacce di rete è sufficiente per raggiungere lo scopo.</para>
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<para>Un bridge funziona individuando gli indirizzi del livello MAC
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(indirizzi Ethernet) dei dispositivi collegati ad ognuna delle sue
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interfacce di rete e inoltrando il traffico tra le due reti solo se il
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mittente e il destinatario si trovano su segmenti differenti. Sotto
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molti punti di vista un brigde è simile a uno switch Ethernet con
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solo due porte.</para>
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</abstract>
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</articleinfo>
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<sect1 id="filtering-bridges-why">
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<title>Perchè usare un filtering bridge?</title>
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<para>Sempre più frequentemente, grazie all'abbassamento dei costi
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delle connessioni a banda larga (xDSL) e a causa della riduzione del numero
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di indirizzi IPv4 disponibili, molte società si ritrovano collegate
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ad Internet 24 ore su 24 e con un numero esiguo (a volte nemmeno una
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potenza di 2) di indirizzi IP. In situazioni come queste spesso è
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desiderabile avere un firewall che regoli i permessi di ingresso e uscita
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per il traffico da e verso Internet, ma una soluzione basata sulle
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funzionalità di packet filtering dei router può non essere
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applicabile, vuoi per problemi di suddivisione delle sottoreti, vuoi
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perchè il router è di proprietà del fornitore di
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accesso (ISP), vuoi perchè il router non supporta tali
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funzionalità. E' in questi casi che l'utilizzo di un filtering bridge
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diventa altamente consigliato.</para>
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<para>Un firewall basato su bridge può essere configurato e inserito
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direttamente tra il router xDSL e il vostro hub/switch Ethernet senza alcun
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problema di assegnazione di indirizzi IP.</para>
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<note>
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<para>La traduzione italiana di "firewall" è "muro anti incendio",
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<emphasis>non</emphasis> "muro di fuoco" come molti pensano. Nel corso
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dell'articolo, comunque, manterrò i termini tecnici nella loro
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lingua originale in modo da non creare confusione o
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ambiguità.</para>
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</note>
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</sect1>
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<sect1 id="filtering-bridges-how">
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<title>Metodi d'installazione</title>
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<para>Aggiungere le funzionalità di bridge a una macchina FreeBSD non
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è difficile. Dalla release 4.5 è possibile caricare tali
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funzionalità come moduli anzichè dover ricompilare il kernel,
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semplificando di gran lunga la procedura. Nelle prossime sottosezioni
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spiegherò entrambi i metodi di installazione.</para>
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<important>
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<para><emphasis>Non</emphasis> seguite entrambe le istruzioni: le
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procedure sono <emphasis>a esclusione</emphasis>. Scegliete l'alternativa
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che meglio si adatta alle vostre esigenze e capacità.</para>
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</important>
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<para>Prima di continuare è necessario assicurarsi di avere almeno
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due schede di rete Ethernet che supportino la modalità promiscua sia
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in ricezione che in trasmissione, difatti devono essere in grado di inviare
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pacchetti Ethernet con qualunque indirizzo, non solo il loro. Inoltre, per
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avere un buon rendimento, le schede dovrebbero essere di tipo PCI bus
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mastering. Le scelte migliori sono ancora le Intel EtherExpress Pro seguite
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dalle 3Com 3c9xx subito dopo. Per comodità nella configurazione del
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firewall può essere utile avere due schede di marche differenti (che
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usino drivers differenti) in modo da distinguere chiaramente quale
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interfaccia sia collegata al router e quale alla rete interna.</para>
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<sect2 id="filtering-bridges-kernel">
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<title>Configurazione del Kernel</title>
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<para>Così avete deciso di utilizzare il piu' vecchio e collaudato
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metodo di installazione. Per prima cosa bisogna aggiungere le seguenti
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righe al file di configurazione del kernel:</para>
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<programlisting>options BRIDGE
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options IPFIREWALL
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options IPFIREWALL_VERBOSE</programlisting>
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<para>La prima riga serve a compilare il supporto per il bridge, la
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seconda il firewall e la terza le funzioni di logging del firewall.</para>
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<para>Adesso è necessario compilare e installare il nuovo kernel.
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Si possono trovare le istruzioni nella sezione <ulink
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url="../../../en_US.ISO8859-1/books/handbook/kernelconfig-building.html">
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Building and Installing a Custom Kernel</ulink> dell'handbook.</para>
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</sect2>
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<sect2 id="filtering-bridges-modules">
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<title>Caricamento dei Moduli</title>
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<para>Se avete deciso di usare il nuovo e più semplice metodo di
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installazione, l'unica cosa da fare è aggiungere la seguente riga
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al file <filename>/boot/loader.conf</filename>:</para>
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<programlisting>bridge_load="YES"</programlisting>
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<para>In questo modo all'avvio della macchina verrà caricato
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insieme al kernel anche il modulo <filename>bridge.ko</filename>. Non
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è necessario invece aggiungere una riga per il modulo
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<filename>ipfw.ko</filename> in quanto verrà caricato in automatico
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dallo script <filename>/etc/rc.network</filename> dopo aver seguito i
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passi della prossima sezione.</para>
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</sect2>
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</sect1>
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<sect1 id="filtering-bridges-finalprep">
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<title>Preparativi finali</title>
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<para>Prima di riavviare per caricare il nuovo kernel o i moduli richiesti
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(a seconda del metodo che avete scelto in precedenza), bisogna effettuare
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alcune modifiche al file <filename>/etc/rc.conf</filename>. La regola di
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default del firewall è di rifiutare tutti i pacchetti IP. Per
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iniziare attiviamo il firewall in modalità 'open', in modo da
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verificare il suo funzionamento senza alcun problema di filtraggio pacchetti
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(nel caso stiate eseguendo questa procedura da remoto, tale accorgimento vi
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consentirà di non rimanere erroneamente tagliati fuori dalla rete).
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Inserite queste linee nel file <filename>/etc/rc.conf</filename>:</para>
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<programlisting>firewall_enable="YES"
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firewall_type="open"
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firewall_quiet="YES"
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firewall_logging="YES"</programlisting>
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<para>La prima riga serve ad attivare il firewall (e a caricare il modulo
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<filename>ipfw.ko</filename> nel caso non fosse già compilato nel
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kernel), la seconda a impostarlo in modalità 'open' (come descritto
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nel file <filename>/etc/rc.firewall</filename>), la terza a non visualizzare
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il caricamento delle regole e la quarta ad abilitare il supporto per il
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logging.</para>
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<para>Per quanto riguarda la configurazione delle interfacce di rete, il
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metodo più utilizzato è quello di assegnare un IP a solo una
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delle schede di rete, ma il bridge funziona egualmente anche se entrambe o
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nessuna delle interfacce ha IP settati. In quest'ultimo caso (IP-less) la
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macchina bridge sarà ancora più nascosta in quanto
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inaccessibile dalla rete: per configurarla occorrerà quindi entrare
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da console o tramite una terza interfaccia di rete separata dal bridge. A
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volte all'avvio della macchina qualche programma richiede di accedere alla
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rete, per esempio per una risoluzione di dominio: in questo caso è
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necessario assegnare un IP all'interfaccia esterna (quella collegata a
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Internet, dove risiede il server DNS), visto che il bridge verrà
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attivato alla fine della procedura di avvio. Questo vuol dire che
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l'interfaccia fxp0 (nel nostro caso) deve essere menzionata nella sezione
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ifconfig del file <filename>/etc/rc.conf</filename>, mentre la xl0 no.
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Assegnare IP a entrambe le schede di rete non ha molto senso, a meno che
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durante la procedura di avvio non si debba accedere a servizi presenti su
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entrambi i segmenti Ethernet.</para>
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<para>C'è un'altra cosa importante da sapere. Quando si utilizza IP
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sopra Ethernet ci sono due protocolli Ethernet in uso: uno è IP,
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l'altro è ARP. ARP permette la conversione dell'indirizzo IP di una
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macchina nel suo indirizzo Ethernet (livello MAC). Affinchè due
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macchine separate dal bridge riescano a comunicare tra loro è
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necessario che il bridge lasci passare i pacchetti ARP. Tale protocollo non
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fa parte del livello IP, visto che è presente solo con IP sopra
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Ethernet. Il firewall di FreeBSD agisce esclusivamente sul livello IP e
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quindi tutti i pacchetti non IP (compreso ARP) verranno inoltrati senza
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essere filtrati, anche se il firewall è configurato per non lasciar
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passare nulla.</para>
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<para>Ora è arrivato il momento di riavviare la macchina e usarla
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come in precedenza: appariranno dei nuovi messaggi riguardo al bridge e al
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firewall, ma il bridge non sarà attivato e il firewall, essendo in
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modalità 'open', non impedirà nessuna operazione.</para>
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<para>Se ci dovessero essere dei problemi, è il caso di scoprire ora
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da cosa derivino e risolverli prima di continuare.</para>
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</sect1>
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<sect1 id="filtering-bridges-enabling">
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<title>Attivazione del Bridge</title>
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<para>A questo punto, per attivare il bridge, bisogna eseguire i seguenti
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comandi (avendo l'accortezza di sostituire i nomi delle due interfacce di
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rete fxp0 e xl0 con i propri):</para>
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<screen>&prompt.root; <userinput>sysctl net.link.ether.bridge_cfg=fxp0:0,xl0:0</userinput>
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&prompt.root; <userinput>sysctl net.link.ether.bridge_ipfw=1</userinput>
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&prompt.root; <userinput>sysctl net.link.ether.bridge=1</userinput></screen>
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<para>La prima riga specifica tra quali interfacce va attivato il bridge,
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la seconda abilita il firewall sul bridge ed infine la terza attiva il
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bridge.</para>
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<para>A questo punto dovrebbe essere possibile inserire la macchina tra
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due gruppi di host senza che venga compromessa qualsiasi possibilità
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di comunicazione tra di loro. Se è così, il prossimo passo
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è quello di aggiungere le parti net.link.ether.[blah]=[blah] di
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queste righe al file <filename>/etc/sysctl.conf</filename>, in modo che
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vengano eseguite all'avvio della macchina.</para>
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</sect1>
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<sect1 id="filtering-bridges-ipfirewall">
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<title>Configurazione del Firewall</title>
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<para>Ora è arrivato il momento di creare il proprio file con le
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regole per il firewall, in modo da rendere sicura la rete interna. Ci sono
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delle complicazioni nel fare questo, perchè non tutte le
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funzionalità del firewall sono disponibili sui pacchetti inoltrati
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dal bridge. Inoltre, c'è una differenza tra i pacchetti che stanno
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per essere inoltrati dal bridge e quelli indirizzati alla macchina locale.
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In generale, i pacchetti che entrano nel bridge vengono processati dal
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firewall solo una volta, non due come al solito; infatti vengono filtrati
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solo in ingresso, quindi qualsiasi regola che usi 'out' oppure 'xmit' non
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verrà mai eseguita. Personalmente uso 'in via' che è una
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sintassi più antica, ma che ha un senso quando la si legge. Un'altra
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limitazione è che si possono usare solo i comandi 'pass' e 'drop' per
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i pacchetti filtrati dal bridge. Cose avanzate come 'divert', 'forward' o
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'reject' non sono disponibili. Queste opzioni possono ancora essere usate,
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ma solo per il traffico da e verso la macchina bridge stessa (sempre che le
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sia stato assegnato un IP).</para>
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<para>Nuovo in FreeBSD 4.0 è il concetto di stateful filtering.
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Questo è un grande miglioramento per il traffico UDP, che consiste
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tipicamente di una richiesta in uscita, seguita a breve termine da una
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risposta con la stessa coppia di indirizzi IP e numeri di porta (ma con
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mittente e destinatario invertiti, ovviamente). Per i firewall che non
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supportano il mantenimento di stato, non c'è modo di gestire questo
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breve scambio di dati come una sessione unica. Ma con un firewall che
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può "ricordarsi" di un pacchetto UDP in uscita e permette una
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risposta nei minuti successivi, gestire i servizi UDP è semplice.
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L'esempio seguente mostra come fare. La stessa cosa è possibile farla
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con i pacchetti TCP. Questo permette di evitare qualche tipo di attacco
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denial of service e altri sporchi trucchi, ma tipicamente fa anche crescere
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velocemente la tabella di stato.</para>
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<para>Vediamo un esempio di configurazione. Bisogna notare che all'inizio
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del file <filename>/etc/rc.firewall</filename> ci sono già delle
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regole standard per l'interfaccia di loopback (lo0), quindi non ce ne
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occuperemo più ora. Le regole personalizzate andrebbero messe in un
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file a parte (per esempio <filename>/etc/rc.firewall.local</filename>) e
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caricate all'avvio modificando la riga del file
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<filename>/etc/rc.conf</filename> dove era stata definita la modalità
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'open' con:</para>
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<programlisting>firewall_type="/etc/rc.firewall.local"</programlisting>
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<important><para>Bisogna specificare il path <emphasis>completo</emphasis>
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||||
del file, altrimenti non verrà caricato con il rischio di rimanere
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tagliati fuori dalla rete.</para></important>
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<para>Per il nostro esempio immaginiamo di avere l'interfaccia fxp0
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||||
collegata all'esterno (Internet) e la xl0 verso l'interno (LAN). La macchina
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bridge ha assegnato l'IP 1.2.3.4 (è impossibile che il vostro ISP vi
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||||
assegni un indirizzo di classe A di questo tipo, ma per l'esempio va
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bene).</para>
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<programlisting># Le connessioni di cui abbiamo mantenuto lo stato vengono fatte passare subito
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||||
add check-state
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# Esclude le reti locali definite nell'RFC 1918
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||||
add drop all from 10.0.0.0/8 to any in via fxp0
|
||||
add drop all from 172.16.0.0/12 to any in via fxp0
|
||||
add drop all from 192.68.0.0/16 to any in via fxp0
|
||||
|
||||
# Permette alla macchina bridge di connettersi con chi vuole
|
||||
# (se la macchina è IP-less non includere questi comandi)
|
||||
add pass tcp from 1.2.3.4 to any setup keep-state
|
||||
add pass udp from 1.2.3.4 to any keep-state
|
||||
add pass ip from 1.2.3.4 to any
|
||||
|
||||
# Permette agli host della rete interna di connettersi con chi vogliono
|
||||
add pass tcp from any to any in via xl0 setup keep-state
|
||||
add pass udp from any to any in via xl0 keep-state
|
||||
add pass ip from any to any in via xl0
|
||||
|
||||
# Sezione TCP
|
||||
# Permette SSH
|
||||
add pass tcp from any to any 22 in via fxp0 setup keep-state
|
||||
# Permette SMTP solo verso il mail server
|
||||
add pass tcp from any to relay 25 in via fxp0 setup keep-state
|
||||
# Permette i trasferimenti di zona solo dal name server secondario
|
||||
add pass tcp from 193.205.245.8 to ns 53 in via fxp0 setup keep-state
|
||||
# Lascia passare le richieste ident: è meglio piuttosto che aspettare che vadano in timeout
|
||||
add pass tcp from any to any 113 in via fxp0 setup keep-state
|
||||
# Permette connessioni nel range di "quarantena".
|
||||
add pass tcp from any to any 49152-65535 in via fxp0 setup keep-state
|
||||
|
||||
# Sezione UDP
|
||||
# Permette DNS solo verso il name server
|
||||
add pass udp from any to ns 53 in via fxp0 keep-state
|
||||
# Permette connessioni nel range di "quarantena".
|
||||
add pass udp from any to any 49152-65535 in via fxp0 keep-state
|
||||
|
||||
# Sezione ICMP
|
||||
# Abilita le funzioni di 'ping'
|
||||
add pass icmp from any to any icmptypes 8 keep-state
|
||||
# Permette il passaggio dei messaggi di errori del comando 'traceroute'
|
||||
add pass icmp from any to any icmptypes 3
|
||||
add pass icmp from any to any icmptypes 11
|
||||
|
||||
# Tutto il resto è sospetto
|
||||
add drop log all from any to any</programlisting>
|
||||
|
||||
<para>Coloro che hanno configurato un firewall in precedenza potrebbero aver
|
||||
notato che manca qualcosa. In particolare, non ci sono regole contro lo
|
||||
spoofing, difatti <emphasis>non</emphasis> abbiamo aggiunto:</para>
|
||||
|
||||
<programlisting>add deny all from 1.2.3.4/8 to any in via fxp0</programlisting>
|
||||
|
||||
<para>Ovvero, non far entrare dall'esterno pacchetti che affermano di venire
|
||||
dalla rete interna. Questa è una cosa che solitamente viene fatta per
|
||||
essere sicuri che qualcuno non provi a eludere il packet filter, generando
|
||||
falsi pacchetti che sembrano venire dall'interno. Il problema è che
|
||||
c'è <emphasis>almeno</emphasis> un host sull'interfaccia esterna che
|
||||
non si può ignorare: il router. Solitamente, però, gli ISP
|
||||
eseguono il controllo anti-spoof sui loro router e quindi non ce ne dobbiamo
|
||||
preoccupare.</para>
|
||||
|
||||
<para>L'ultima riga sembra un duplicato della regola di default, ovvero non
|
||||
far passare nulla che non sia stato specificatamente permesso. In
|
||||
verità c'è una differenza: tutto il traffico sospetto
|
||||
verrà loggato.</para>
|
||||
|
||||
<para>Ci sono due regole per permettere il traffico SMTP e DNS verso il mail
|
||||
server e il name server, se ne avete. Ovviamente l'intero set di regole deve
|
||||
essere personalizzato per le proprie esigenze, questo non è altro che
|
||||
uno specifico esempio (il formato delle regole è spiegato
|
||||
dettagliatamente nella man page &man.ipfw.8;). Bisogna notare che,
|
||||
affinchè 'relay' e 'ns' siano interpretati correttamente, la
|
||||
risoluzione dei nomi deve funzionare PRIMA che il bridge sia attivato.
|
||||
Questo è un chiaro esempio che dimostra l'importanza di settare l'IP
|
||||
sulla corretta scheda di rete. In alternativa è possibile specificare
|
||||
direttamente l'indirizzo IP anzichè il nome host (cosa necessaria se
|
||||
la macchina è IP-less).</para>
|
||||
|
||||
<para>Le persone che sono solite configurare un firewall probabilmente
|
||||
avranno sempre usato una regola 'reset' o 'forward' per i pacchetti
|
||||
ident (porta 113 TCP). Sfortunatamente, questa non è una scelta
|
||||
applicabile con il bridge, quindi la cosa migliore è lasciarli
|
||||
passare fino alla destinazione. Finchè la macchina di destinazione
|
||||
non ha un demone ident attivo, questa tecnica è relativamente
|
||||
sicura. L'alternativa è proibire le connessioni sulla porta 113,
|
||||
creando qualche problema con servizi tipo IRC (le richieste ident devono
|
||||
andare in timeout).</para>
|
||||
|
||||
<para>L'unica altra cosa un po' particolare che potete aver notato è
|
||||
che c'è una regola per lasciar comunicare la macchina bridge e
|
||||
un'altra per gli host della rete interna. Ricordate che questo è
|
||||
dovuto al fatto che i due tipi di traffico prendono percorsi differenti
|
||||
attraverso il kernel e di conseguenza anche dentro il packet filter. La
|
||||
rete interna passerà attraverso il bridge, mentre la macchina
|
||||
locale userà il normale stack IP per le connessioni. Perciò
|
||||
due regole per gestire due casi differenti. Le regole 'in via fxp0'
|
||||
funzionano in entrambi i casi. In generale, se usate regole 'in via'
|
||||
attraverso il packet filter, dovrete fare un'eccezione per i pacchetti
|
||||
generati localmente, in quanto non entrano tramite nessuna
|
||||
interfaccia.</para>
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<sect1 id="filtering-bridges-contributors">
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<title>Contributi</title>
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<para>Alcune parti di questo articolo sono state prese, tradotte e
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adattate da testi sui bridge, appartenenti alla documentazione di FreeBSD
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in lingua inglese, a cura di Nick Sayer e Steve Peterson.</para>
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<para>Un grosso ringraziamento va a Luigi Rizzo per l'implementazione
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delle funzionalità di bridging in FreeBSD e per il tempo che mi ha
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dedicato rispondendo ad alcune mie domande a riguardo.</para>
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